Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » 8 marzo » Sissi, non solo bella. Coperto il quadro con una poesia

Sissi, non solo bella. Coperto il quadro con una poesia

Il Museo di Vienna sostituisce temporaneamente il suo ritratto più celebre per offrire un nuovo punto di vista sull'Imperatrice

Barbara Berti
3 Marzo 2023
L'attrice Romy Schneider ei panni di Sissi

L'attrice Romy Schneider ei panni di Sissi

Share on FacebookShare on Twitter

Il quadro di Sissi coperto da una poesia perché l’Imperatrice era troppo bella. Per tutto il mese di marzo, il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi è adombrato da una poesia che racconta le vicende dell’imperatrice. Di questo quadro ne esistono ulteriori due copie: una al Museo del Mobile e una all’Hotel Imperiale di Vienna. E anche a queste opere succede la stessa cosa. Sembrerebbe quasi una censura, invece dietro c’è una spiegazione più articolata contro gli stereotipi legati alla bellezza femminile.

“Sisi’s New Portrait” – questo il nome del progetto in occasione del “Women’s History Month” – vuole celebrare la donna per quello che era e non per quello che sembrava. L’obiettivo degli organizzatori, dunque, è uscire dall’idea che Sissi fosse solo bella e mettere in luce altri aspetti dell’Imperatrice: “Un’azione di sensibilizzazione nei confronti della donna, in generale”.

Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi
Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi

Immagini, dipinti e altri ricordi del XIX secolo dell’imperatrice Elisabetta, detta Sissi, sono onnipresenti a Vienna: nei musei, sulle scatole di cioccolatini, sulle cartoline – in tutta la città. Mai prima d’ora il clamore intorno a Sisi è stato più forte di quanto lo sia in questo momento. La sua storia è stata raccontata più e più volte: dai classici e romantici film con Romy Schneider degli anni Cinquanta al più recente “L’Imperatrice”, la miniserie per Netflix, senza dimenticare il film “Il corsetto dell’Imperatrice (Corsage)” uscito a dicembre scorso. Insomma, ogni generazione ha creato la propria versione di Sissi, ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera. I riflettori, però, sono sempre stati puntati, dicono gli organizzatori, sugli stessi elementi: la sua bellezza, i suoi abiti, la depressione, le sue presunte scappatelle e la ricerca dell’eterna giovinezza. Ma la vera donna dietro la sua immagine popolare è rimasta in qualche modo sullo sfondo.

Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)
Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)

“Per la giovane Sissi il concetto di bellezza non esisteva”, commenta Michael Wohlfart, curatore del Museo dedicato all’Imperatrice. E aggiunge: “Ma appena giunta alla corte di Vienna comprese che ciò che ci si aspettava da lei era solo questo. Il suo aspetto fu strumentalizzato”. Così, in occasione della Festa delle donne, il ritratto più famoso dell’imperatrice, un’icona che parla dell’intero mito che circonda Sissi e che ha contribuito a diffondere la sua fama e bellezza in tutto il mondo, viene coperto da una poesia “minimalista con fatti sull’imperatrice che si sono persi dietro la sua immagine”, ovvero coperto “da un nuovo ritratto di Sissi che reindirizza lo sguardo del visitatore dal suo aspetto esteriore all’essenza del suo essere”.

Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome
Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome

In particolare, il progetto, “porta a riflettere su ciò che si dà per scontato e a cambiare punto di vista. Chi osserva arriva con dei preconcetti che rapidamente cambiano quando si scoprono determinate azioni che fece nel corso della sua vita: il sostegno dei rifugiati e l’affermazione dell’autonomia del popolo ungherese” spiegano gli organizzatori. “Sissi era una precorritrice del suo tempo sotto molti aspetti. Era una donna strategicamente molto intelligente: anche se il suo parere ‘ufficialmente’ non contava nulla, Sissi era perfettamente consapevole dell’effetto che i suoi gesti avevano sul pubblico. Le sue numerose poesie, una valvola di sfogo per affrontare questioni legate alla politica, alla società e alla famiglia in modo ironico e mirato, fanno luce sulle sue opinioni e sui suoi sentimenti” sostiene Elfriede Iby, responsabile della sezione scientifica dello Schönbrunn Group a cui fa capo il Museo di Sissi.

Un tema più importante che mai, per il quale tanti si battono in tutto il mondo e che la Giornata Internazionale della Donna, ricorda in modo particolare. E non fu solo Sissi a essere ripetutamente etichettata nel corso degli anni. Il ritratto mette in discussione le basi di come viene percepita la figura femminile nella nostra società e la formula visuale evidenzia chiaramente che ancora oggi l’aspetto delle donne spesso mette in ombra i loro meriti e i talenti. L’appello alla fine della poesia, infatti, recita: “Remember women for who they were. Not for what they looked like” (Ricorda le donne per quello che erano. Non per quello che sembravano). Un monito questo che non si può mai ripetere abbastanza.

Potrebbe interessarti anche

Chiara Sommi al concerto dei Maneskin di Torino (Facebook)
Lifestyle

Maneskin, disabile al concerto: “Pensati in transenna”

20 Marzo 2023
Ragazze Neet, il triste record europeo delle italiane
Economia

Ragazze Neet, il triste record europeo delle italiane. Tutta colpa degli stereotipi

19 Marzo 2023
Luca Trapanese con la piccola Alba
Politica

Luca Trapanese sul caso di Nina: “Non possiamo alzare un muro di carte”

22 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il quadro di Sissi coperto da una poesia perché l'Imperatrice era troppo bella. Per tutto il mese di marzo, il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi è adombrato da una poesia che racconta le vicende dell'imperatrice. Di questo quadro ne esistono ulteriori due copie: una al Museo del Mobile e una all'Hotel Imperiale di Vienna. E anche a queste opere succede la stessa cosa. Sembrerebbe quasi una censura, invece dietro c’è una spiegazione più articolata contro gli stereotipi legati alla bellezza femminile. “Sisi’s New Portrait” – questo il nome del progetto in occasione del “Women's History Month” – vuole celebrare la donna per quello che era e non per quello che sembrava. L’obiettivo degli organizzatori, dunque, è uscire dall'idea che Sissi fosse solo bella e mettere in luce altri aspetti dell'Imperatrice: “Un'azione di sensibilizzazione nei confronti della donna, in generale”.
Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi
Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi
Immagini, dipinti e altri ricordi del XIX secolo dell'imperatrice Elisabetta, detta Sissi, sono onnipresenti a Vienna: nei musei, sulle scatole di cioccolatini, sulle cartoline – in tutta la città. Mai prima d'ora il clamore intorno a Sisi è stato più forte di quanto lo sia in questo momento. La sua storia è stata raccontata più e più volte: dai classici e romantici film con Romy Schneider degli anni Cinquanta al più recente “L’Imperatrice”, la miniserie per Netflix, senza dimenticare il film “Il corsetto dell'Imperatrice (Corsage)” uscito a dicembre scorso. Insomma, ogni generazione ha creato la propria versione di Sissi, ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera. I riflettori, però, sono sempre stati puntati, dicono gli organizzatori, sugli stessi elementi: la sua bellezza, i suoi abiti, la depressione, le sue presunte scappatelle e la ricerca dell'eterna giovinezza. Ma la vera donna dietro la sua immagine popolare è rimasta in qualche modo sullo sfondo.
Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)
Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)
“Per la giovane Sissi il concetto di bellezza non esisteva”, commenta Michael Wohlfart, curatore del Museo dedicato all'Imperatrice. E aggiunge: “Ma appena giunta alla corte di Vienna comprese che ciò che ci si aspettava da lei era solo questo. Il suo aspetto fu strumentalizzato”. Così, in occasione della Festa delle donne, il ritratto più famoso dell'imperatrice, un'icona che parla dell'intero mito che circonda Sissi e che ha contribuito a diffondere la sua fama e bellezza in tutto il mondo, viene coperto da una poesia “minimalista con fatti sull'imperatrice che si sono persi dietro la sua immagine”, ovvero coperto “da un nuovo ritratto di Sissi che reindirizza lo sguardo del visitatore dal suo aspetto esteriore all'essenza del suo essere”.
Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome
Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome
In particolare, il progetto, “porta a riflettere su ciò che si dà per scontato e a cambiare punto di vista. Chi osserva arriva con dei preconcetti che rapidamente cambiano quando si scoprono determinate azioni che fece nel corso della sua vita: il sostegno dei rifugiati e l’affermazione dell’autonomia del popolo ungherese” spiegano gli organizzatori. “Sissi era una precorritrice del suo tempo sotto molti aspetti. Era una donna strategicamente molto intelligente: anche se il suo parere ‘ufficialmente’ non contava nulla, Sissi era perfettamente consapevole dell’effetto che i suoi gesti avevano sul pubblico. Le sue numerose poesie, una valvola di sfogo per affrontare questioni legate alla politica, alla società e alla famiglia in modo ironico e mirato, fanno luce sulle sue opinioni e sui suoi sentimenti” sostiene Elfriede Iby, responsabile della sezione scientifica dello Schönbrunn Group a cui fa capo il Museo di Sissi. Un tema più importante che mai, per il quale tanti si battono in tutto il mondo e che la Giornata Internazionale della Donna, ricorda in modo particolare. E non fu solo Sissi a essere ripetutamente etichettata nel corso degli anni. Il ritratto mette in discussione le basi di come viene percepita la figura femminile nella nostra società e la formula visuale evidenzia chiaramente che ancora oggi l’aspetto delle donne spesso mette in ombra i loro meriti e i talenti. L’appello alla fine della poesia, infatti, recita: “Remember women for who they were. Not for what they looked like” (Ricorda le donne per quello che erano. Non per quello che sembravano). Un monito questo che non si può mai ripetere abbastanza.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto