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Home » 8 marzo » Treedom, il congedo mestruale in ufficio è realtà

Treedom, il congedo mestruale in ufficio è realtà

Dal 2016 previsto un giorno al mese retribuito nel periodo del ciclo per le dipendenti che possono usufruire di assorbenti 100% biodegradabili disponibili in ufficio

Maurizio Costanzo
7 Marzo 2023
Il team di Treedom

Il team di Treedom

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Festa della Donna e parità di genere: le aziende possono far parte del cambiamento? La risposta è sì e un esempio concreto viene da Firenze. L’8 marzo è dunque un’occasione speciale per ricordare l’impegno nell’inclusione da parte di aziende per le quali superare il gender gap non è semplicemente una questione di correttezza politica, ma la chiave per la crescita. In tal senso Treedom risulta dalla parte delle donne, da sempre: qui il congedo mestruale in ufficio è realtà dal 2016. Un giorno al mese viene retribuito nel periodo del ciclo mestruale per tutte le dipendenti, che possono usufruire di smart working per conciliare vita personale e vita lavorativa al meglio, e assorbenti 100% biodegradabili sempre disponibili in ufficio. Inoltre nel regolamento aziendale l’equità tra i generi è assicurata dal primo giorno. Una realtà virtuosa in crescita, oltre la media nazionale: In Treedom a oggi le dipendenti sono il 50%, il 72% nei ruoli dirigenziali.

Ogni mese un giorno di permesso retribuito

Un giorno al mese di congedo mestruale per tutte le dipendenti di Treedom, l’azienda fiorentina che permette di regalare alberi tramite il sito online che saranno piantati in progetti di sostenibilità ambientale e sociale. In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, Treedom promuove una campagna di sensibilizzazione sulla parità di genere, per uno spazio lavorativo più inclusivo ed equo, che trova spazio nei principi fondativi del proprio regolamento aziendale. Ogni mese Treedom concede alle dipendenti donne ogni mese un giorno di permesso retribuito aggiuntivo rispetto a quelli stabiliti dal CCNL Commercio – Terziario, distribuzione e servizi durante il periodo del ciclo mestruale, qualora soffrono di dismenorrea o endometriosi. Per richiederlo, alle dipendenti basta inviare una mail il giorno prima o, al massimo, la mattina stessa ai responsabili amministrativi. Per tutti i casi, tutti i giorni, rimane comunque previsto lo smart working e la possibilità di trovare assorbenti in cotone organico e 100% biodegradabili sempre disponibili in ufficio.

Flessibilità oraria e smart working

La misura, prevista nel regolamento aziendale (2016) di Treedom dal giorno della sua creazione nel 2010, si basa su uno dei principi fondanti della realtà fiorentina, oggi conosciuta internazionalmente: la parità di genere come chiave per la crescita. La flessibilità oraria (nei tempi di uscita ed eventuale rientro) – come il lavoro agile – per permettere di conciliare vita personale e lavoro, come poter accompagnare i figli a scuola, è scelta anche da parte dei dipendenti uomini, per periodi di aspettativa alla nascita di un figlio, in modo da poter essere più presenti in famiglia e agevolare le proprie compagne.

Su 18 manager 13 sono donne

Treedom registra inoltre un dato superiore alla media nazionale di donne tra i suoi dipendenti: la metà (il 50%) dei dipendenti e il 72% dei dirigenti (13 su 18) è donna con pari opportunità di formazione e sviluppo di carriera e politiche specifiche per tutti. L’incoraggiamento per le donne riguarda tutte le fasi del lavoro e del progetto di Treedom: nelle proprie attività agroforestali come in quelle di formazione, le donne sono le prime beneficiarie e a loro vengono fornite risorse per permettere una crescita libera e autonoma nel ruolo di imprenditrici e leader all’interno della comunità. Infatti, tra i diversi progetti e Paesi coinvolti, circa il 56% di chi si prende cura degli alberi è donna e negli staff delle organizzazioni locali se ne contano il 31% (346) di cui 15 hanno ruoli dirigenziali.

Spagna da apripista in Europa

“In Europa, la Spagna ha fatto da apripista – spiega Federico Garcea, Ceo di Treedom -. Speriamo che anche l’Italia, dove in Parlamento è stata depositata una proposta di legge, si occupi del ‘congedo mestruale’. In Treedom ci proviamo, sin dalla sua nascita, per stare insieme in un ambiente lavorativo sereno dove l’inclusione e la parità di genere sono al centro della nostra vision”.

Treedom.net è il primo sito web che permette a chiunque di piantare un albero a distanza e seguire la storia del suo impatto online. Per una totale trasparenza, ogni albero è geolocalizzato e fotografato, con aggiornamenti regolari sul progetto pubblicati in un Diario dell’Albero online.  Treedom, una B Corp accreditata, è stata fondata in Italia nel 2010 e da allora ha piantato più di 3 milioni di alberi con il supporto della comunità di contadini in 17 paesi, tra cui Kenya, Colombia, Guatemala e Camerun. Gli alberi portano benefici ambientali (compensando le emissioni di Co2, sostenendo la biodiversità, combattendo l’erosione del suolo e la deforestazione), così come benefici sociali (formazione, sicurezza alimentare, empowerment e reddito).

 

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Festa della Donna e parità di genere: le aziende possono far parte del cambiamento? La risposta è sì e un esempio concreto viene da Firenze. L’8 marzo è dunque un’occasione speciale per ricordare l’impegno nell’inclusione da parte di aziende per le quali superare il gender gap non è semplicemente una questione di correttezza politica, ma la chiave per la crescita. In tal senso Treedom risulta dalla parte delle donne, da sempre: qui il congedo mestruale in ufficio è realtà dal 2016. Un giorno al mese viene retribuito nel periodo del ciclo mestruale per tutte le dipendenti, che possono usufruire di smart working per conciliare vita personale e vita lavorativa al meglio, e assorbenti 100% biodegradabili sempre disponibili in ufficio. Inoltre nel regolamento aziendale l’equità tra i generi è assicurata dal primo giorno. Una realtà virtuosa in crescita, oltre la media nazionale: In Treedom a oggi le dipendenti sono il 50%, il 72% nei ruoli dirigenziali.

Ogni mese un giorno di permesso retribuito

Un giorno al mese di congedo mestruale per tutte le dipendenti di Treedom, l’azienda fiorentina che permette di regalare alberi tramite il sito online che saranno piantati in progetti di sostenibilità ambientale e sociale. In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, Treedom promuove una campagna di sensibilizzazione sulla parità di genere, per uno spazio lavorativo più inclusivo ed equo, che trova spazio nei principi fondativi del proprio regolamento aziendale. Ogni mese Treedom concede alle dipendenti donne ogni mese un giorno di permesso retribuito aggiuntivo rispetto a quelli stabiliti dal CCNL Commercio - Terziario, distribuzione e servizi durante il periodo del ciclo mestruale, qualora soffrono di dismenorrea o endometriosi. Per richiederlo, alle dipendenti basta inviare una mail il giorno prima o, al massimo, la mattina stessa ai responsabili amministrativi. Per tutti i casi, tutti i giorni, rimane comunque previsto lo smart working e la possibilità di trovare assorbenti in cotone organico e 100% biodegradabili sempre disponibili in ufficio.

Flessibilità oraria e smart working

La misura, prevista nel regolamento aziendale (2016) di Treedom dal giorno della sua creazione nel 2010, si basa su uno dei principi fondanti della realtà fiorentina, oggi conosciuta internazionalmente: la parità di genere come chiave per la crescita. La flessibilità oraria (nei tempi di uscita ed eventuale rientro) - come il lavoro agile - per permettere di conciliare vita personale e lavoro, come poter accompagnare i figli a scuola, è scelta anche da parte dei dipendenti uomini, per periodi di aspettativa alla nascita di un figlio, in modo da poter essere più presenti in famiglia e agevolare le proprie compagne.

Su 18 manager 13 sono donne

Treedom registra inoltre un dato superiore alla media nazionale di donne tra i suoi dipendenti: la metà (il 50%) dei dipendenti e il 72% dei dirigenti (13 su 18) è donna con pari opportunità di formazione e sviluppo di carriera e politiche specifiche per tutti. L’incoraggiamento per le donne riguarda tutte le fasi del lavoro e del progetto di Treedom: nelle proprie attività agroforestali come in quelle di formazione, le donne sono le prime beneficiarie e a loro vengono fornite risorse per permettere una crescita libera e autonoma nel ruolo di imprenditrici e leader all’interno della comunità. Infatti, tra i diversi progetti e Paesi coinvolti, circa il 56% di chi si prende cura degli alberi è donna e negli staff delle organizzazioni locali se ne contano il 31% (346) di cui 15 hanno ruoli dirigenziali.

Spagna da apripista in Europa

“In Europa, la Spagna ha fatto da apripista - spiega Federico Garcea, Ceo di Treedom -. Speriamo che anche l’Italia, dove in Parlamento è stata depositata una proposta di legge, si occupi del ‘congedo mestruale’. In Treedom ci proviamo, sin dalla sua nascita, per stare insieme in un ambiente lavorativo sereno dove l’inclusione e la parità di genere sono al centro della nostra vision”. Treedom.net è il primo sito web che permette a chiunque di piantare un albero a distanza e seguire la storia del suo impatto online. Per una totale trasparenza, ogni albero è geolocalizzato e fotografato, con aggiornamenti regolari sul progetto pubblicati in un Diario dell'Albero online.  Treedom, una B Corp accreditata, è stata fondata in Italia nel 2010 e da allora ha piantato più di 3 milioni di alberi con il supporto della comunità di contadini in 17 paesi, tra cui Kenya, Colombia, Guatemala e Camerun. Gli alberi portano benefici ambientali (compensando le emissioni di Co2, sostenendo la biodiversità, combattendo l'erosione del suolo e la deforestazione), così come benefici sociali (formazione, sicurezza alimentare, empowerment e reddito).  
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