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Bari, arriva il "nipote in affitto" per aiutare nonni e anziani a utilizzare smartphone, computer e social

di LUCIA LAPI -
31 gennaio 2022
nipoti in affitto

nipoti in affitto

"Nonno, raccontami una storia". "Sì tesoro, ma tu cambiami la password". Conversazioni in famiglia all'epoca delle nuove tecnologie. Una boutade non troppo lontana dalla realtà. La prova? Il 'nipote in affitto'. Ma andiamo per gradi. Intanto il fenomeno: si chiama 'digital gap' e indica il divario tecnologico che separa i più giovani dagli anziani che evidenziano serie difficoltà ad approcciarsi alle nuove tecnologie. A colmarlo ci pensa una società barese. L’iniziativa è stata battezzata “un nipote in affitto”. Si tratta di giovani under 35 che, adeguatamente formati, saranno il pronto intervento tecnologia per chi non va molto d’accordo con chiamate e messaggi WhatsApp, acquisti sugli e-store e social network. La formazione avverrà direttamente a casa dove saranno installati i dispositivi, saranno fornite nozioni per l’utilizzo di pc e altri device e saranno dati suggerimenti per evitare phishig e fake news. Il costo dell’ affitto varia in base al servizio richiesto e oscilla tra i 25 e i 180 euro. Attraverso degli specifici pacchetti, l’esperto potrà essere affittato per 1, 3 o 7 ore, per aiutare per esempio nell’installazione o nell’utilizzo di un’app sullo smartphone, sbloccare un programma malfunzionante sul proprio computer, capire perché la stampante, il microfono o la webcam non funzionano o seguire uno dei corsi proposti per superare il digital gap. Il nipote in affitto può essere chiamato anche per installare un modem o una stampante, o fornire assistenza per il corretto avvio del computer.
La figura del ’nipote in affitto’ nasce per arginare il ’digital gap’, divario tecnologico che separa i più giovani dagli anziani

La figura del ’nipote in affitto’ nasce per arginare il 'digital gap', il divario tecnologico che separa i più giovani dagli anziani

Digital gap

“Il tempo speso con i nipoti in affitto deve essere di qualità - spiega Valentina de Caro, specialista di marketing Senex, la società ideatrice del progetto - . Ecco perché si cerca sempre di instaurare un dialogo durante l’assistenza che possa far sentire la persona il più possibile in presenza di un amico, più che di un qualcuno chiamato a risolvere un problema. Ecco perché nella descrizione del servizio indichiamo sempre che la compagnia è in omaggio”. “È un po’ come quando i nostri genitori o i nonni ci chiedono un aiuto ad esempio a creare un loro profilo su Facebook o lo Spid. Senex si pone come un’alternativa umana a risolvere il problema del digital gap. Una necessità che si è avvertita sempre più forte con l’arrivo della pandemia - aggiunge Roberto Salamina, imprenditore - Abbiamo capito quanto la mancanza di una cultura digitale di fatto escludesse dalle interazioni soprattutto chi, essendo più avanti con l’età, aveva difficoltà a imparare in fretta a usare le applicazioni. Il nostro obiettivo è aiutare chiunque a superare quella barriera”. Il servizio offerto è in linea con le norme di sicurezza nazionali contro la diffusione del Covid: i nipoti in affitto sono in possesso di regolare Green Pass e indosseranno le mascherine per l’intera permanenza nelle abitazioni.

Chi sono e cosa fanno

La figura del ’nipote in affitto’ nasce per arginare il ’digital gap’, divario tecnologico che separa i più giovani dagli anziani digital gap’

La figura del ’nipote in affitto’ nasce per arginare il ’digital gap’, divario tecnologico che separa i più giovani dagli anziani digital gap’

Grande attesa in ogni città, quindi, per lo sbarco dei “nipoti in affitto”, in arrivo per aiutare chi ha difficoltà con la tecnologia. È un confronto generazionale proficuo quello proposto da Senex, azienda di Bari che ha sviluppato l’idea durante il primo lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19: nei mesi in cui la gente era chiusa in casa per evitare il contagio, per molti non è stato facile comunicare con parenti, amici e colleghi. C’erano i dispositivi tecnologici, certo, ma per alcuni parlano un linguaggio troppo difficile, incomprensibile e lontano. Ed è per questo motivo che nasce il “nipote in affitto”: una persona di meno di 35 anni che a chiamata risponde, e che offre assistenza a domicilio per risolvere problemi legati alla tecnologia. Che sia per la necessità di scaricare un’app o per installare un modem o una stampante, per l’attivazione di un microfono o una webcam, per qualcosa che non va con il computer, i “nipoti in affitto” ci sono sempre. E sono necessari più che mai adesso, nell’era in cui si partecipa a riunioni di lavoro su Zoom, si fanno videochiamate ai figli con WhatsApp, lezioni online, e si deve entrare in confidenza con lo Spid e gli accessi autenticati, anche solo per controllare la pensione.