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Roberto Longo, il 'cacciatore' di mozziconi di sigarette: "In 6 mesi ne ha raccolti 80 chili"

Referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo Alberi felici, spiega: "Le cicche sono un flagello per l'ambiente. Per degradarsi ci mettono 15 anni, rilasciando nel frattempo tantissime sostanze inquinati"

di DOMENICO GUARINO -
9 gennaio 2023
Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo Alberi felici ha raccolti circa 80 chili di mozziconi di sigaretta nel 2022

Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo Alberi felici ha raccolti circa 80 chili di mozziconi di sigaretta nel 2022

Piccoli, invadenti, altamente inquinanti: i mozziconi di sigarette sono uno di quei rifiuti che trovi ovunque, in numeri mostruosi, e di cui allo stesso tempo, nonostante tutto, si parla pochissimo. Mentre rappresentano uno degli elementi di maggior degrado del territorio e dell’ambiente, tanto rurale quanto cittadino.
Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo “Alberi felici” ne ha raccolti circa 80 chili nel 2022

Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo Alberi felici ha raccolti circa 80 chili di mozziconi di sigaretta nel 2022

Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free e ideatore del gruppo Alberi felici ne ha raccolti circa 80 chili nel 2022, solo nella città di Vicenza. Una montagna di rifiuti che convivono con noi nel nostro ambiente urbano e nel disinteresse pressoché di tutti. 80 Chili in un anno è una bella cifra? "In realtà li ho raccolti in poco più di sei mesi visto che ho cominciato a maggio del 2022". Perché ha deciso di fare questa cosa?
 
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"Come associazione siamo impegnati da tempo nella difesa dell’ambiente e del nostro territorio di cui siamo letteralmente innamorati. Per cui cerchiamo che organizzare eventi di pulizia, di recupero dei rifiuti abbandonati, in particolar modo della plastica monouso. Quando gli eventi sono organizzati in città, come a Vicenza, ovviamente non c’è da combattere contro l’abbandono di carcasse, metalli, laterizi, plastiche, sacchetti, cibo e quant’altro, come accade in campagna, in spiaggia, o sulle sponde di un fiume. Quindi la nostra raccolta si focalizza su quello che maggiormente troviamo, soprattutto mozziconi di sigarette che sono un vero flagello. Anche perché per degradarsi ci mettono in media quasi 15 anni, rilasciando nel frattempo tantissime sostanze inquinati. Non solo: alcuni volatili li scambiano per cibo, quindi li ingeriscono e purtroppo muoiono soffocati. Raccogliere mozziconi dunque, o meglio ancora, non rilasciarli nell’ambiente, significa non solo difendere il territorio dal degrado ma anche salvare vite." Dove ha raccolto questa montagna di mozziconi?
Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free

Roberto Longo, referente vicentino di Plastic Free

"Praticamente tutti nel mio quartiere. Io abito vicinissimo al centro storico, e questa messe di mozziconi sono il frutto di passeggiate con un raggio di quattro/cinque chilometri al massimo. Del resto, si fa presto, visto che quando ci si mette di impegno in questa attività, ogni 30 centimetri devi fermarti a raccoglierne una cicca, per la quantità enorme degli abbandoni. Un fatto che rattrista, non solo per l’inquinamento e l’inciviltà che esprime, ma anche perché quelle sigarette evidentemente qualcuno le ha fumate. Segno che ancora non è ben chiaro il danno che il fumo provoca. Soprattutto tra i più giovani." In che senso? "Una grande quantità di questi mozziconi sono stati raccolti davanti alle scuole che ci sono nel mio quartiere. Non sta a noi fare una battaglia contro il fumo, ma rattrista il fatto che i giovani e i giovanissimi non si rendono ancora conto del danno che il fumo di sigarette produce. Un altro luogo dove ho trovato un’altissima concertazione di mozziconi è davanti all’Agenzia delle Entrate". E come mai? "Non lo so, non sono un esperto. Posso solo azzardare che sia per un fatto di stress. Io non fumo e non ho mai fumato, ma ho avuto ed ho amici che lo fanno. Ebbene, loro mi dicono che fumare si fa o per piacere o per combattere lo stress. Allora posso immaginare che l’Agenzia delle Entrate è uno di quei luoghi in cui non si va certo per piacere, in quanto è un posto dove paghiamo le multe o le tasse, e quindi la ragione dovrebbe essere quella dello stress".
Uno dei volontari di Plastic Free con il suo 'bottino' in cicche

Uno dei volontari di Plastic Free con il suo 'bottino' in mozziconi di sigaretta

Parliamo del suo impegno ambientale, cosa pensa di quello che sta accadendo. C’è maggiore consapevolezza su questo tema? "Credo di sì. Soprattutto mi sembra che la pandemia da questo punto di vista abbia segnato una svolta. Ci siamo trovati tutti isolati e questo evidentemente ha aiutato a riflettere su quello che stava succedendo attorno a noi. Io ho constatato una nuova voglia di impegnarsi per ambiente. Soprattutto tra i giovani, che del resto sono generalmente molto preparati sull’argomento e molto sensibili. Contiamo infatti su di loro per ‘educare’ gli adulti ad una maggiore consapevolezza. A loro, come associazione, cerchiamo di dare un messaggio di speranza: combattere l’inquinamento non solo è necessario ma è anche possibile, visto che la grande maggioranza delle persone hanno già sviluppato una coscienza positiva da questo punto di vista. Quindi non bisogna scoraggiarsi di fronte a quei pochi anche ancora continuano a rovinare la nostra amata terra". Cosa sono gli Alberi felici? "Noi seguiamo le idee di Stefano Mancuso circa la necessità di riforestare la terra per combattere il cambiamento climatico. Quindi dobbiamo mettere a dimora più alberi possibile. Allora noi ci siamo inventati dei premi: ogni 5 chili di rifiuti raccolti mettiamo a dimora un albero. Io ad esempi, con i mozziconi ne ho ‘vinti’ 15. Non male!".