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Home » Attualità » A L’Eredità accanto alla valletta arriva il valletto: chi è la nuova spalla di Flavio Insinna

A L’Eredità accanto alla valletta arriva il valletto: chi è la nuova spalla di Flavio Insinna

Per la prima volta nella storia del programma, che può vantare oltre 4.700 puntate trasmesse dal 2002, il ruolo del professore è affidato anche a una figura maschile

Barbara Berti
31 Dicembre 2021
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La parola valletta nasce con la tv e contribuisce a costruirne il mito. Come scriveva il linguista Bruno Migliorini, è un “felice neologismo basato sul termine quasi arcaico di valletto, dove l’uso del femminile contribuisce a cancellare quel vago ricordo di servilità che ancora poteva serbare”. Nonostante continui a far discutere l’eterno ruolo “di spalla” riservato alle donne nel piccolo schermo, qualcosa piano piano sta cambiando. L’ultimo esempio arriva da Raiuno: nel quiz preserale L’eredità, per la prima volta nella storia del programma che può vantare oltre 4.700 puntate trasmesse dal 2002, il ruolo del professore è affidato anche a una figura maschile.

Le storiche professoresse de L'Eredità
Le storiche professoresse de L’Eredità

Le storiche due professoresse che ogni sera accompagnano Flavio Insinna nel gioco non sono più due donne bensì una coppia di prof. uomo-donna. Accanto a Samira Lui, da qualche giorno, c’è Andrea Cerelli, modello 29enne nato e cresciuto a Busto Arsizio, in provincia di Varese. A vent’anni ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della moda trasferendosi per un periodo a New York. Il professore – o “professoresso” come lui stesso si definisce scherzosamente – è “entusiasta di questo inizio nella famiglia dell’Eredità” scrive sul suo profilo Instagram dove si fa chiamare con il nome d’arte Andy Walters e dove ha quasi 21mila follower. Per la par condicio ed eliminare qualsiasi differenza, il game di Raiuno ha aperto le porte a un uomo “valletto”.

 

Flavio Insinna Andrea Cerelli e Samira Lui a L’Eredità

Ma nella storia della tv ci sono già stati uomini a ricoprire questo ruolo. Nello storico “Ok, il prezzo è giusto!“, nel 1987 con l’arrivo alla conduzione di Iva Zanicchi, approdarono anche due uomini come valletti: Corrado Marchetti e Luca Briganti. E sempre il quiz Mediaset, nelle sue due ultime edizioni (stagioni 1999-2000 e 2000-2001), ha visto la presenza di ragazzi nel gruppo di vallette a supporto del conduttore. Tra questi anche Riccardo Sardonè, oggi attore e regista. In casa Mediaset il superamento del genere si registra anche a Striscia la notizia, il tg satirico di Antonio Ricci dove la presenza delle vallette, ovvero le veline, non è sempre stata prerogativa delle donne. Nella stagione 2013-2014, per la prima volta nella storia del programma, sul bancone di Striscia arrivarono due velini maschi, a torso nudo: il biondo Elia Fongaro e il moro Pierpaolo Pretelli.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
La parola valletta nasce con la tv e contribuisce a costruirne il mito. Come scriveva il linguista Bruno Migliorini, è un "felice neologismo basato sul termine quasi arcaico di valletto, dove l’uso del femminile contribuisce a cancellare quel vago ricordo di servilità che ancora poteva serbare". Nonostante continui a far discutere l'eterno ruolo "di spalla" riservato alle donne nel piccolo schermo, qualcosa piano piano sta cambiando. L'ultimo esempio arriva da Raiuno: nel quiz preserale L'eredità, per la prima volta nella storia del programma che può vantare oltre 4.700 puntate trasmesse dal 2002, il ruolo del professore è affidato anche a una figura maschile.
Le storiche professoresse de L'Eredità
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