Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » A Prato della Valle, cerchio monumentale tutto al maschile, potrebbe sedere la prima donna

A Prato della Valle, cerchio monumentale tutto al maschile, potrebbe sedere la prima donna

Il busto sarà quello della prima donna laureata al mondo: Elena Cornaro Piscopia. Dopo le polemiche, la mozione dei consiglieri del comune di Padova viene accettata

Sofia Francioni
2 Febbraio 2022
Prato della Valle Padova

Prato della Valle Padova

Share on FacebookShare on Twitter

Lo avevamo attenzionato, e forse sta per succedere: Prato della Valle, il pantheon tutto al maschile di Padova, potrebbe finalmente avere – tra 78 uomini – la statua della prima donna laureata al mondo. Dopo l’acceso dibattito delle scorse settimane sul maschilismo dei monumenti italiani, il consiglio comunale del comune patavino ha infatti accettato la proposta dei due consiglieri di maggioranza, Margherita Colonnello e Simone Pillitteri, di realizzare la statua di Elena Cornaro Piscopia: la prima donna al mondo ad essersi laureata e proprio nell’Università di Padova. Rimane ancora in dubbio, però, se la Dottoressa Piscopia potrà sedere in Prato della Valle oppure no.

Il via libera alla realizzazione della statua è arrivato la notte del 31 gennaio, quando il consiglio comunale ha accettato la mozione promossa dai due consiglieri di maggioranza Colonnello e Pillitteri. Centrosinistra e Movimento 5 stelle hanno votato sì, mentre il centrodestra si è astenuto. La statua di Elena Cornaro Piscopia, la prima laureata in filosofia al mondo, ci sarà. Resta ora da capire se potrà sedere nell’isola Memmia – dal nome del suo creatore: Andrea Memmo che aprì i lavori nel 1775 – o se invece verrà collocata altrove.

La statua ci sarà, ma dove?

Elena Cornaro Piscopia
Elena Cornaro Piscopia

La consigliera e madrina dell’iniziativa, Margherita Colonnello, esclude che la statua venga collocata in uno dei due piedistalli vuoti: “La richiesta verrà gestita da un ufficio che va indicato dal gabinetto o dal settore cultura, generalmente è il gabinetto per la monumentalità. Non penso che si toccheranno gli stalli vuoti, ma su Prato della Valle si apre una possibilità importante“. In realtà, originariamente la richiesta dei consiglieri puntava proprio sul porre il busto di Elena Cornaro Piscopia in uno dei due stalli rimasti vuoti del Prato. Due posti liberi da duecento anni, da quando nel 1779 le truppe napoleoniche distrussero le statue dei due dogi che vi sedevano sopra. In città, comunque, si plaude alla vittoria. La rettrice dell’Università di Padova, dove la Piscopia si laureò nel 1678, Maddalena Mapelli  è entusiasta: “L’approvazione di una mozione che va nella direzione di un nuovo clima culturale, con la volontà di dare maggiore riconoscimento del ruolo delle donne nella società, è una bella notizia” afferma Mapelli. “Una mozione non legata a un nome o a un luogo particolare – aggiunge – che affronta più in generale un’importante questione, con l’obiettivo non di riscrivere il passato, ma di costruire un futuro diverso”.

Per approfondire:

  • Indagine sul sessismo dei monumenti italiani 
  • Lasciare un posto vuoto a una donna tra 78 uomini. Prato della Valle e il pantheon tutto al maschile

 

 

Potrebbe interessarti anche

Marina Piperno è una produttrice cinematografica italiana, Nastro d’argento 2011 alla carriera
Spettacolo

Marina Piperno, una vita per il cinema: “Una delle prime produttrici donne”

22 Marzo 2023
Smartwatch antiviolenza, cos'è: il primo consegnato a una donna di Napoli
Attualità

Smartwatch antiviolenza, cos’è: il primo consegnato a una donna di Napoli

19 Marzo 2023
Le donne continuano a sentirsi chiedere ai colloqui di lavoro: “Lei vuole avere figli?”
Economia

Giovani e occupazione: lavorare per vivere o vivere per lavorare?

20 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Lo avevamo attenzionato, e forse sta per succedere: Prato della Valle, il pantheon tutto al maschile di Padova, potrebbe finalmente avere - tra 78 uomini - la statua della prima donna laureata al mondo. Dopo l'acceso dibattito delle scorse settimane sul maschilismo dei monumenti italiani, il consiglio comunale del comune patavino ha infatti accettato la proposta dei due consiglieri di maggioranza, Margherita Colonnello e Simone Pillitteri, di realizzare la statua di Elena Cornaro Piscopia: la prima donna al mondo ad essersi laureata e proprio nell'Università di Padova. Rimane ancora in dubbio, però, se la Dottoressa Piscopia potrà sedere in Prato della Valle oppure no. Il via libera alla realizzazione della statua è arrivato la notte del 31 gennaio, quando il consiglio comunale ha accettato la mozione promossa dai due consiglieri di maggioranza Colonnello e Pillitteri. Centrosinistra e Movimento 5 stelle hanno votato sì, mentre il centrodestra si è astenuto. La statua di Elena Cornaro Piscopia, la prima laureata in filosofia al mondo, ci sarà. Resta ora da capire se potrà sedere nell'isola Memmia - dal nome del suo creatore: Andrea Memmo che aprì i lavori nel 1775 - o se invece verrà collocata altrove.

La statua ci sarà, ma dove?

Elena Cornaro Piscopia
Elena Cornaro Piscopia
La consigliera e madrina dell'iniziativa, Margherita Colonnello, esclude che la statua venga collocata in uno dei due piedistalli vuoti: "La richiesta verrà gestita da un ufficio che va indicato dal gabinetto o dal settore cultura, generalmente è il gabinetto per la monumentalità. Non penso che si toccheranno gli stalli vuoti, ma su Prato della Valle si apre una possibilità importante". In realtà, originariamente la richiesta dei consiglieri puntava proprio sul porre il busto di Elena Cornaro Piscopia in uno dei due stalli rimasti vuoti del Prato. Due posti liberi da duecento anni, da quando nel 1779 le truppe napoleoniche distrussero le statue dei due dogi che vi sedevano sopra. In città, comunque, si plaude alla vittoria. La rettrice dell'Università di Padova, dove la Piscopia si laureò nel 1678, Maddalena Mapelli  è entusiasta: "L'approvazione di una mozione che va nella direzione di un nuovo clima culturale, con la volontà di dare maggiore riconoscimento del ruolo delle donne nella società, è una bella notizia" afferma Mapelli. "Una mozione non legata a un nome o a un luogo particolare - aggiunge - che affronta più in generale un'importante questione, con l'obiettivo non di riscrivere il passato, ma di costruire un futuro diverso".

Per approfondire:

  • Indagine sul sessismo dei monumenti italiani 
  • Lasciare un posto vuoto a una donna tra 78 uomini. Prato della Valle e il pantheon tutto al maschile
   
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto