Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Abbandono scolastico, l’Italia è al terzo posto in Europa. Va peggio solo in Romania e Spagna

Abbandono scolastico, l’Italia è al terzo posto in Europa. Va peggio solo in Romania e Spagna

In Sicilia oltre un giovane su cinque lascia gli studi prima del tempo. Il Molise è la regione con la più alta la percentuale di coloro che continuano i percorsi d'istruzione

Domenico Guarino
27 Settembre 2022
In Italia tanti giovani lasciano il percorso scolastico precocemente

In Italia tanti giovani lasciano il percorso scolastico precocemente

Share on FacebookShare on Twitter

L’anno scolastico è partito senza (evidenti) scossoni. Il primo dopo due anni senza mascherine, senza dad, e senza l’incubo della pandemia. Si ritorna, dunque, alla normalità. E nella normalità ritornano anche i vecchi problemi, che i mesi appena trascorsi hanno probabilmente reso ancora più gravi. L’abbandono scolastico, ad esempio. Un fenomeno che colpisce ancora duramente anche alle nostre latitudini.

Nell’agenda 2020, l’Unione Europea aveva fissato come target che i giovani europei tra 18 e 24 anni senza diploma superiore (o qualifica professionale) fossero meno del 10% del totale. Un obiettivo centrato a livello europeo: nel primo anno della pandemia la quota di giovani Ue in uscita precoce dal sistema di istruzione è stata pari al 9,9%. Ma non in Italia, dove siamo fermi al 13% circa, nonostante il miglioramento nel corso dell’ultimo decennio con una diminuzione del 7% rispetto al 2010.

L'Italia è al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci
L’Italia è al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci

Per misurare gli abbandoni scolastici, si utilizza come indicatore indiretto la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media. Tra questi viene incluso anche chi ha conseguito una qualifica professionale regionale di primo livello con durata inferiore ai due anni. Ebbene l’Italia, in questa classifica, rimane mestamente tra i fanalini di coda, situandosi al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci.

Secondo l’elaborazione “Openpolis – Con i Bambini su dati Eurostat”, l’Italia con una percentuale del 12,7 viene infatti appena dopo Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). E considerato che l’obiettivo continentale, in vista del 2030, è stato ulteriormente abbassato di un punto (9%) con una risoluzione del Consiglio europeo del febbraio 2021, per raggiungerlo il nostro Paese deve decisamente accelerare sul fronte delle politiche di contrasto all’abbandono scolastico, riducendo prima di tutto gli ampi divari territoriali che ancora resistono.

In Sicilia il 21,2% dei residenti tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo: quasi 10 punti più della media nazionale. Seguono la Puglia (17,6%) e la Campania (16,4%). Al contrario, sotto la soglia UE del 10% ci sono Basilicata (8,7%), Friuli-Venezia Giulia (8,6%), Abruzzo (8%), Marche (7,9%) e Molise (7,6%). In aggiunta a queste, altre tre sono comunque sotto quota 10%. Si tratta di Emilia-Romagna (9,9%), Veneto (9,3%) e Lazio (9,2%). L’impressione che l’abbandono sia dunque un fenomeno solo relegato alle regioni del Sud è smentita dai dati. E’ necessario un lavoro profondo, a tutto tondo e che tenga conto delle differenze territoriali. Un compito difficile, ma da cui deriva il futuro del nostro Paese

Potrebbe interessarti anche

Wolfgang Porsche, 79 anni, chiede il divorzio alla moglie Claudia Huebner, 74 anni (a sx) e si avvicina all'amica storica Gabriela Prinzessin zu Leiningen, 59 anni (a dx)
Attualità

Porsche chiede il divorzio alla moglie: lei soffre di demenza

23 Marzo 2023
La sartoria per aiutare le donne vittime di violenza
Lifestyle

Violenza domestica, una sartoria terapeutica per cominciare una nuova vita

24 Marzo 2023
"Coppa sport per tutt3" a Milano
Sport

Coppa sport per tuttз: c’è anche la squadra trans

23 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
L’anno scolastico è partito senza (evidenti) scossoni. Il primo dopo due anni senza mascherine, senza dad, e senza l’incubo della pandemia. Si ritorna, dunque, alla normalità. E nella normalità ritornano anche i vecchi problemi, che i mesi appena trascorsi hanno probabilmente reso ancora più gravi. L’abbandono scolastico, ad esempio. Un fenomeno che colpisce ancora duramente anche alle nostre latitudini. Nell’agenda 2020, l'Unione Europea aveva fissato come target che i giovani europei tra 18 e 24 anni senza diploma superiore (o qualifica professionale) fossero meno del 10% del totale. Un obiettivo centrato a livello europeo: nel primo anno della pandemia la quota di giovani Ue in uscita precoce dal sistema di istruzione è stata pari al 9,9%. Ma non in Italia, dove siamo fermi al 13% circa, nonostante il miglioramento nel corso dell'ultimo decennio con una diminuzione del 7% rispetto al 2010.
L'Italia è al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci
L'Italia è al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci
Per misurare gli abbandoni scolastici, si utilizza come indicatore indiretto la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media. Tra questi viene incluso anche chi ha conseguito una qualifica professionale regionale di primo livello con durata inferiore ai due anni. Ebbene l’Italia, in questa classifica, rimane mestamente tra i fanalini di coda, situandosi al terzo posto assoluto tra i Paesi con il maggior tasso di abbandoni scolastici precoci. Secondo l’elaborazione "Openpolis - Con i Bambini su dati Eurostat", l’Italia con una percentuale del 12,7 viene infatti appena dopo Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). E considerato che l'obiettivo continentale, in vista del 2030, è stato ulteriormente abbassato di un punto (9%) con una risoluzione del Consiglio europeo del febbraio 2021, per raggiungerlo il nostro Paese deve decisamente accelerare sul fronte delle politiche di contrasto all’abbandono scolastico, riducendo prima di tutto gli ampi divari territoriali che ancora resistono. In Sicilia il 21,2% dei residenti tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo: quasi 10 punti più della media nazionale. Seguono la Puglia (17,6%) e la Campania (16,4%). Al contrario, sotto la soglia UE del 10% ci sono Basilicata (8,7%), Friuli-Venezia Giulia (8,6%), Abruzzo (8%), Marche (7,9%) e Molise (7,6%). In aggiunta a queste, altre tre sono comunque sotto quota 10%. Si tratta di Emilia-Romagna (9,9%), Veneto (9,3%) e Lazio (9,2%). L’impressione che l’abbandono sia dunque un fenomeno solo relegato alle regioni del Sud è smentita dai dati. E’ necessario un lavoro profondo, a tutto tondo e che tenga conto delle differenze territoriali. Un compito difficile, ma da cui deriva il futuro del nostro Paese
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto