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Aborto legale a San Marino: la Repubblica del Titano approva la legge che lo regolamenta

Dopo il referendum, in cui oltre il 77% degli elettori aveva votato sì alla depenalizzazione, Consiglio Grande e Generale ha dato il via libera alla norma sull'interruzione di gravidanza

di MARIANNA GRAZI -
1 settembre 2022
aborto

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Nel 2021 era caduta la prima, grande, pietra dal muro che impediva alle donne di godere pienamente dei propri diritti riproduttivi. Con la votazione di ieri sera, 31 agosto, del Consiglio Grande e Generale, il muro crolla definitivamente: San Marino approva la sua legge sull'aborto che d'ora in poi non è più considerato reato. L'organo parlamentare della Repubblica, il Consiglio Grande e Generale, che è composto da 60 deputati, ha dato il via libera in seconda lettura alla proposta di legge scaturita dalla consultazione popolare del 26 settembre scorso. Per le cittadine sammarinesi sarà possibile usufruire della nuova norma già dalla sua entrata in vigore, prevista il quinto giorno successivo a quello della sua legale pubblicazione.
San Marino

San Marino approva la legge che legalizza l'aborto

Il voto e le dichiarazioni dei Capitani Reggenti

Sono stati 32 voti a favore, 7 contrari e 10 gli astenuti e prima dell'approvazione in aula, c'è stata la dichiarazione inusuale e fuori dal cerimoniale dei Capitani Reggenti, che hanno ringraziato la Segreteria istituzionale e le forze politiche che hanno meditato "per raggiungere un risultato che desse attuazione di un referendum". Inoltre un ringraziamento è andato anche ai comitati referendari stessi, "perché nel loro lavoro hanno prodotto un dibattito nel Paese, dimostrando che la partecipazione della società civile ha un grosso valore in un Paese democratico".
aborto san marino

I cartelli elettorali che invitavano, lo scorso anno, ad esprimersi per il sì o per il no al referendum sull'aborto

Gli argomenti più controversi

Se l'esito del referendum dello scorso anno era stato schiacciante, con il sì alla depenalizzazione dell'aborto che aveva prevalso in larga maggioranza (77,28% dei voti contro il 22,72%), il passaggio epocale nella Repubblica del Titano ha richiesto una lunga e approfondita discussione da parte della Commissione e dell'Ufficio di presidenza su temi collaterali e altrettanto importanti: tra gli aspetti più controversi la contraccezione d'emergenza e l'educazione sessuale nelle scuole, ma anche il ruolo delle "strutture associative" che possano "dare sostegno alle madri". Nella "Legge 21" è previsto l'obbligo del passaggio attraverso il consultorio per tutte le donne che scelgano di abortire entro la 12^ settimana di gravidanza, con la sola possibilità di optare per un incontro da remoto, attraverso uno schermo. Non è passato un emendamento che voleva rendere questo accesso facoltativo, per tutelare liberà scelta e privacy, ma si spiega invece come "nelle more di cui al comma 1 e fino alla costituzione del Consultorio, le richieste di accesso all'interruzione volontaria di gravidanza vengono prese in carico dall'UOC Ostetricia e Ginecologia dell'ISS che demanda alla struttura sanitaria convenzionata esterna alla Repubblica".

"Merito di Uds. Questo un punto di partenza"

Unione Donne Sammarinesi

L'Unione Donne Sammarinesi esulta dopo la vittoria del sì al referendum che ha depenalizzato l'aborto nella repubblica del Titano

"Festeggiamo, ma dobbiamo essere consapevoli che è un punto di partenza", ha commentato l'Unione donne sammarinesi (Uds), promotrice del referendum dello scorso anno. Ad approvazione sancita, le donne del movimento, provenienti da tutti gli schieramenti politici del Paese, si sono ritrovare in Piazza della Libertà e davanti a Palazzo Pubblico per festeggiare. "Ci voleva l'organizzazione e la forza di Uds per farcela, tutte assieme, anello di una catena emancipatoria che parte da lontano e non si ferma qui, non si ferma più. Ce la intestiamo tutta", ha commentato su Facebook Vanessa Muratori, ex parlamentare di sinistra e prima donna in politica ad intraprendere quasi 20 anni fa la battaglia per l'aborto.