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Home » Attualità » Aborto Usa, cosa succede adesso alle donne negli Stati Uniti

Aborto Usa, cosa succede adesso alle donne negli Stati Uniti

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la sentenza Roe v. Wade. Ecco quali Stati Usa hanno già vietato l'aborto, e che cosa dovranno fare adesso le americane per interrompere la gravidanza

Remy Morandi
25 Giugno 2022
Aborto in Usa

Aborto in Usa

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Tante volte abbiamo sentito dire che quello che succede negli Stati Uniti probabilmente succederà anche da noi. A volte però sarebbe bene sperare il contrario. Venerdì 24 giugno rimarrà una data storica, perché la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 era stato legalizzato l’aborto negli Usa. E dunque in America l’aborto non è più un diritto costituzionale e i singoli Stati saranno liberi di decidere quello che vorranno, anche di vietare l’aborto, come già hanno fatto alcuni Stati Usa. Ecco che cosa succederà adesso negli Stati Uniti. Ma vediamo meglio nel dettaglio.

Che cosa succede adesso negli Stati Uniti

Con l’annullamento della sentenza Roe v. Wade, che quasi 50 anni fa stabilità il diritto all’aborto, più della metà dei 50 Stati americani potranno immediatamente vietare il ricorso all’interruzione di gravidanza, impattando la vita di decine di milioni di persone. Storicamente negli Stati Uniti, quando la Corte Suprema ribaltava una sentenza, lo faceva per ampliare i diritti, mentre stavolta ha deciso di ridurli. Ma sono tanti gli Stati Usa conservatori che saranno pronti ad accogliere la decisione della Corte Suprema.

Le proteste a Washington dopo la decisione della Corte Suprema Usa di abolire la sentenza Roe v. Wade (Foto Ansa)

Quali Stati Usa vogliono abolire il diritto all’aborto

Molti Stati, il Texas , il Missouri, il South Dakota, l’Indiana, hanno immediatamente abolito l’aborto, dopo la decisione della Corte Suprema. In totale, sono 26 gli Stati Usa che aspettavano solo una via libera per abolire il diritto. Di questi, 13 sono già in grado di dichiarare subito illegale l’aborto. Nella maggior parte dei casi, sono Stati del Sud e del Midwest. La Louisiana, per esempio, ha una legge che può entrare in vigore subito. L’Idaho, tra 30 giorni. Il Michigan ne ha una che, al momento, è ferma in tribunale.

Un altro gruppo di Stati vuole vietare l’aborto nei primissimi stadi, quando ancora le donne non sanno neanche di essere incinte. Uno di questi è la Georgia, dove l’aborto verrà vietato al sesto mese di gravidanza.

Proteste di donne statunitensi contro la decisione della Corte Suprema (Ansa)

Cosa dovranno fare le donne statunitensi per abortire

Per abortire adesso, milioni di donne statunitensi dovranno affrontare viaggi di migliaia di chilometri o fare da sole, a casa, di nascosto, come succedeva negli anni Cinquanta. Secondo il Centro per i diritti riproduttivi, più del 58 per cento delle donne in età fertile, una percentuale equivalente a 40 milioni di persone, vive in Stati che sono contrari all’aborto. La decisione della Corte non significa che automaticamente c’è una legge nazionale che ne stabilisce il divieto. Quella spetterà al Congresso, con la possibilità che se le previsioni per le elezioni di Midterm a novembre verranno confermate, sia alla Camera sia al Senato i repubblicani anti-abortisti saranno maggioranza. Ma bisogna vedere con quali numeri.

Per essere approvata, una legge ha bisogno della maggioranza dei rappresentanti della Camera e di almeno 60 voti al Senato, e poi della firma del presidente degli Stati Uniti, in questo caso di Joe Biden. Al momento al Senato la situazione vede 50 Democratici e 50 Repubblicani. I conservatori dovrebbero cercare di conquistare almeno una maggioranza di otto senatori, e poi puntare sull’appoggio di quei moderati incerti, tra cui Joe Manchin, che spesso ha oltrepassato il confine per votare assieme ai Repubblicani.

Adesso le donne statunitensi dovranno affrontare viaggi di migliaia di chilometri o fare da sole a casa di nascosto per abortire (Ansa)

Dove sarà garantito il diritto all’aborto negli Stati Uniti

In ogni caso negli Stati Uniti ci sono alcuni Stati in cui il diritto all’aborto non verrà meno. È il caso della California e di New York. Comunque, rimane un dato statistico: con questa decisione gli Stati Uniti diventano una delle 4 nazioni al mondo ad annullare il diritto all’aborto dal 1994. Gli altri Paesi sono Polonia, Salvador e Nicaragua. L’unica possibilità che l’America progressista ha di salvare la ‘Roe v Wade’ è di farlo attraverso una legge, vincendo nettamente le elezioni di novembre. Missione quasi impossibile, ma di fatto da venerdì 24 giugno l’aborto sarà il tema centrale su cui i Democratici punteranno per rianimare un elettorato meno motivato di due anni fa.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Tante volte abbiamo sentito dire che quello che succede negli Stati Uniti probabilmente succederà anche da noi. A volte però sarebbe bene sperare il contrario. Venerdì 24 giugno rimarrà una data storica, perché la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 era stato legalizzato l'aborto negli Usa. E dunque in America l'aborto non è più un diritto costituzionale e i singoli Stati saranno liberi di decidere quello che vorranno, anche di vietare l'aborto, come già hanno fatto alcuni Stati Usa. Ecco che cosa succederà adesso negli Stati Uniti. Ma vediamo meglio nel dettaglio.

Che cosa succede adesso negli Stati Uniti

Con l'annullamento della sentenza Roe v. Wade, che quasi 50 anni fa stabilità il diritto all'aborto, più della metà dei 50 Stati americani potranno immediatamente vietare il ricorso all'interruzione di gravidanza, impattando la vita di decine di milioni di persone. Storicamente negli Stati Uniti, quando la Corte Suprema ribaltava una sentenza, lo faceva per ampliare i diritti, mentre stavolta ha deciso di ridurli. Ma sono tanti gli Stati Usa conservatori che saranno pronti ad accogliere la decisione della Corte Suprema.
Le proteste a Washington dopo la decisione della Corte Suprema Usa di abolire la sentenza Roe v. Wade (Foto Ansa)

Quali Stati Usa vogliono abolire il diritto all'aborto

Molti Stati, il Texas , il Missouri, il South Dakota, l'Indiana, hanno immediatamente abolito l'aborto, dopo la decisione della Corte Suprema. In totale, sono 26 gli Stati Usa che aspettavano solo una via libera per abolire il diritto. Di questi, 13 sono già in grado di dichiarare subito illegale l'aborto. Nella maggior parte dei casi, sono Stati del Sud e del Midwest. La Louisiana, per esempio, ha una legge che può entrare in vigore subito. L'Idaho, tra 30 giorni. Il Michigan ne ha una che, al momento, è ferma in tribunale. Un altro gruppo di Stati vuole vietare l'aborto nei primissimi stadi, quando ancora le donne non sanno neanche di essere incinte. Uno di questi è la Georgia, dove l'aborto verrà vietato al sesto mese di gravidanza.
Proteste di donne statunitensi contro la decisione della Corte Suprema (Ansa)

Cosa dovranno fare le donne statunitensi per abortire

Per abortire adesso, milioni di donne statunitensi dovranno affrontare viaggi di migliaia di chilometri o fare da sole, a casa, di nascosto, come succedeva negli anni Cinquanta. Secondo il Centro per i diritti riproduttivi, più del 58 per cento delle donne in età fertile, una percentuale equivalente a 40 milioni di persone, vive in Stati che sono contrari all'aborto. La decisione della Corte non significa che automaticamente c'è una legge nazionale che ne stabilisce il divieto. Quella spetterà al Congresso, con la possibilità che se le previsioni per le elezioni di Midterm a novembre verranno confermate, sia alla Camera sia al Senato i repubblicani anti-abortisti saranno maggioranza. Ma bisogna vedere con quali numeri. Per essere approvata, una legge ha bisogno della maggioranza dei rappresentanti della Camera e di almeno 60 voti al Senato, e poi della firma del presidente degli Stati Uniti, in questo caso di Joe Biden. Al momento al Senato la situazione vede 50 Democratici e 50 Repubblicani. I conservatori dovrebbero cercare di conquistare almeno una maggioranza di otto senatori, e poi puntare sull'appoggio di quei moderati incerti, tra cui Joe Manchin, che spesso ha oltrepassato il confine per votare assieme ai Repubblicani.
Adesso le donne statunitensi dovranno affrontare viaggi di migliaia di chilometri o fare da sole a casa di nascosto per abortire (Ansa)

Dove sarà garantito il diritto all'aborto negli Stati Uniti

In ogni caso negli Stati Uniti ci sono alcuni Stati in cui il diritto all'aborto non verrà meno. È il caso della California e di New York. Comunque, rimane un dato statistico: con questa decisione gli Stati Uniti diventano una delle 4 nazioni al mondo ad annullare il diritto all'aborto dal 1994. Gli altri Paesi sono Polonia, Salvador e Nicaragua. L'unica possibilità che l'America progressista ha di salvare la 'Roe v Wade' è di farlo attraverso una legge, vincendo nettamente le elezioni di novembre. Missione quasi impossibile, ma di fatto da venerdì 24 giugno l'aborto sarà il tema centrale su cui i Democratici punteranno per rianimare un elettorato meno motivato di due anni fa.
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