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Caso Epstein: archiviate le accuse di abusi per Cuomo, anche il principe Andrea spera

di CAMILLA PRATO -
4 gennaio 2022
Principe Andrea Virginia Giuffre

Principe Andrea Virginia Giuffre

L’ex governatore dem di Ny Andrew Cuomo esce indenne da una delle accuse più insidiose di molestie, oltre che da quelle di aver manipolato i numeri degli anziani morti per Covid nelle case di riposo: tre giorni prima dell’udienza, il procuratore della capitale ha annunciato che non lo incriminerà per la difficoltà di provare le accuse in tribunale, pur ritenendo  "credibile e cooperativa" Brittany Commisso, l’ex dipendente che lo aveva denunciato per averle toccato il seno quando erano soli in un ufficio nella sua residenza alla fine del 2020. Una decisione che dimostra come sia difficile a volte dimostrare in un’aula di giustizia le accuse sessuali. Spera in una archiviazione anche il principe Andrea, dopo l’udienza davanti al giudice distrettuale di Manhattan Lewis Kaplan nella causa intentagli dalla 38/enne Virginia Giuffre, che lo accusa di averla sessualmente abusata per tre volte quando da minorenne gli era stata presentata dal defunto finanziare Jeffrey Epstein e dalla sua fidanzata Ghislaine Maxwell. "Avrete la mia decisione molto presto", ha promesso il magistrato, che probabilmente si prenderà qualche giorno per esaminare le richieste contrapposte, prolungando i timori dell’intera casa reale britannica per le possibili ripercussioni del caso. La difesa del duca di York ha chiesto l’archiviazione dell’azione legale sostenendo che l’accordo segreto da 500 mila dollari stipulato in Florida tra Epstein e Giuffre nel 2009 - reso pubblico lunedì - protegge anche il reale. "Giuffrè ha rinunciato ai suoi diritti di fare causa quando ha firmato l’accordo e toccato i soldi di Epstein", ha spiegato uno dei legali, Andrew Brettler, nell’udienza in teleconferenza. Gli avvocati dell’accusatrice invece hanno obiettato che il principe non è «coperto» da quell’intesa perchè non lo cita e perché "non ne aveva neppure conoscenza nel 2009. Tutto ruota quindi intorno all’interpretazione dell’accordo, che esonera da ogni responsabilità" seconde parti e qualsiasi altra persona o entità che potrebbe essere stato incluso come potenziale imputato". I legali del principe non hanno dubbi ma il giudice sembra di sì, tanto da aver detto che Epstein potrebbe aver voluto garantire la più larga immunità possibile o quella più ristretta. La difesa del figlio della regina Elisabetta ha addotto comunque altri argomenti: la vaghezza delle accuse, l’incostituzionalità della legge di New York che ha consentito alla donna di denunciare gli abusi dopo tanti anni, l’età del consenso (17 anni per Ny), il difetto di giurisdizione essendo Giuffre residente in Australia. La controparte è andata all’attacco chiedendo molte prove sui viaggi del principe nel 2009 insieme ad Epstein e sui suoi due alibi: l’aver accompagnato la figlia in pizzeria nel giorno della prima presunta violenza e la sua incapacità di sudare, come invece ricorda la donna quando ballò insieme a lui nel Tramp nightclub di Londra. Se il giudice farà procedere la causa, il processo potrebbe tenersi in autunno. I legali del principe Andrea hanno chiesto l’archiviazione della causa civile per abusi sessuali intentata nei suoi confronti da Virginia Giuffre. Intervenuto in collegamento video davanti al tribunale di New York, riferisce la Bbc, l’avvocato Andrew B. Brettler ha basato la sua richiesta sull’accordo raggiunto nel 2009 fra la donna e il finanziere Jeffrey Epstein, riconosciuto colpevole di traffico sessuale di minorenni e poi morto suicida in carcere. Il documento di 12 pagine, reso pubblico ieri, stabilisce il pagamento di un risarcimento di 500mila dollari a Giuffré in cambio della rinuncia ad ogni azione legale per abusi sessuali nei confronti Epstein e qualunque altro “potenziale imputato”. Secondo il legale del duca di York, con questo termine ci si riferisce a “qualcuno che non viene nominato come imputato ma potrebbe esserlo”. Giuffre afferma di essere stata "offerta" da Epstein al principe Andrea, che abusò di lei vent’anni fa, quando era minorenne. Il terzogenito della regina Elisabetta ha sempre respinto le accuse. Secondo il suo team legale il documento del 2009 esclude ogni causa contro il principe, anche se questi non viene espressamente nominato nell’accordo. I difensori della Giuffre sostengono che l’accordo, siglato in Florida, non si applica agli abusi compiuti da Andrea che sarebbero avvenuti a New York, Londra e nelle isole Vergini.

I precedenti

Nei giorni scorsi la corte di New York aveva respinto la richiesta del Principe Andrea di bloccare la causa di risarcimento avviata da Virginia Giuffre, la donna che ha raccontato di essere stata abusata sessualmente nel 2001, quando aveva 17 anni, dal Duca di York. I legali del figlio più giovane della Regina d’Inghilterra sostenevano che Giuffre, che vive da anni in Australia, dove si è sposata e ha tre figli, non avesse più i titoli per rivendicare un domicilio in Usa e dunque appellarsi a una corte americana. Il giudice Lewis Kaplan in un primo momento aveva respinto la richiesta, togliendo un ostacolo alla causa civile da parte di Giuffre. Attesa per martedì 4 gennaio la decisione del giudice, ovvero se indire o meno il processo. In questo caso il procedimento potrebbe svolgersi nella seconda metà dell’anno. La donna è una delle cosiddette “schiave del sesso” che hanno rivelato l’esistenza dell’harem di minorenni creato, una ventina di anni fa, dal milionario newyorkese Jeffrey Epstein, trovato impiccato in cella nell’estate 2019, e dalla sua ex fidanzata e complice Ghislaine Maxwell, dichiarata colpevole, alcuni giorni fa, per il reato di traffico sessuale di minorenni.
La corte di New York ha respinto la richiesta del Principe Andrea di bloccare la causa di risarcimento avviata da Virginia Giuffre, la donna che ha raccontato di essere stata abusata sessualmente nel 2001, quando aveva 17 anni, dal Duca di York. I legali del figlio piu’ giovane della Regina d’Inghilterra sostenevano che Giuffre, che vive da anni in Australia, dove si e’ sposata e ha tre figli, non avesse piu’ i titoli per rivendicare un domicilio in Usa e dunque appellarsi a una corte americana. Il giudice Lewis Kaplan ha respinto la richiesta, togliendo un ostacolo alla causa civile da parte di Giuffre. Il 4 gennaio il giudice decidera’ se indire il processo. In quel caso il procedimento potrebbe svolgersi nella seconda meta’ dell’anno. La donna e’ una delle cosiddette “schiave del sesso” che hanno rivelato l’esistenza dell’harem di minorenni creato, una ventina di anni fa, dal milionario newyorkese Jeffrey Epstein, trovato impiccato in cella nell’estate 2019, e dalla sua ex fidanzata e complice Ghislaine Maxwell, dichiarata colpevole, tre giorni fa, per il reato di traffico sessuale di minorenni. Giuffre ha sostenuto di essere stata abusata piu’ volte da Andrea, nel corso di una serie di incontri avvenuti tra Londra, New York, la Florida e l’isola caraibica di Little St James. Virginia Giuffre, una delle vittime del defunto finanziere americano Jeffrey Epstein, sfida il principe Andrea anche sul bizzarro alibi del sudore alla vigilia dell’udienza della causa pendente a New York in cui lo accusa di averla sessualmente aggredita in tre occasioni quando era minorenne, 20 anni fa. In una intervista alla Bbc nel 2019, la donna aveva raccontato che una sera del 2001 - quando aveva 17 anni - il duca di York l’aveva portata al Tramp nightclub di Londra, dove le aveva chiesto di ballare e «sudava tutto su di me». Secondo la sua versione, era stato Epstein ad accompagnarla nella capitale britannica presentandola al principe e quella sera nel locale c’erano anche il magnate e la sua allora fidanzata Ghislaine Maxwell. Il 61/enne terzogenito della regina Elisabetta, in una controversa intervista sempre alla Bbc nello stesso anno, aveva replicato di non ricordare di aver incontrato quella ragazza. E, come prova, aveva riferito che per molti anni non era stato capace di sudare perché aveva ricevuto una «overdose di adrenalina nella guerra della Falklands, dove fui ferito». Ora, in vista dell’udienza del 4 gennaio, gli avvocati della Giuffre hanno chiesto al principe Andrea di fornire documenti medici comprovanti la sua «presunta incapacità di sudare». Si tratta di una causa civile distinta dal recente processo contro la Maxwell, ritenuta colpevole da una giuria di traffico sessuale di minori a favore di Epstein, di cui il duca di York era diventato un amico comune proprio grazie alla socialite britannica, come attestano numerose fotografie. Tra queste figura anche quella dove il duca e la sua accusatrice si stringono reciprocamente per la vita, con Ghislaine sullo sfondo sorridente e compiaciuta. Il reale, come ulteriore alibi, aveva inoltre assicurato nell’intervista che quel giorno aveva accompagnato la figlia maggiore ad un party in un locale di Pizza Express. I legali della Giuffrè hanno anche chiesto anche molti altri documenti, tra cui tutte le informazioni sui programmi e gli incontri del principe nel 2001, nonché tutti i documenti legati ai suoi viaggi o alla sua presenza negli aerei di Epstein (il ‘Lolita Express’) e nelle sue residenze a Nyc, in Florida, in New Mexico e nelle isole Vergini americane, oltre alle frequentazioni del duca del Tramp nightclub e del Pizza Express. La difesa della Giuffre ha chiesto pure i documenti di tutti i regali o delle cose di valore ricevute dal reale da parte di Epstein o Maxwell, «inclusi, ma non solo, i pupazzi». Infine, ogni documento su «accuse di abusi sessuali» o «sesso extraconiugale» fatte contro il duca. Tutte istanze che la difesa del principe ha respinto, definendole «esagerate, gravose, opprimenti», e invocando il diritto alla privacy (nel caso della incapacità di sudare). L’obiettivo è far archiviare la causa. Ma incombe l’ipotesi che la Maxwell possa tentare di ottenere una riduzione di pena (rischia oltre 60 anni) diventando una testimone del governo Usa in una più ampia inchiesta sull’elite di persone coinvolte nel traffico sessuale di minorenni che gestiva per Epstein. Tra i frequentatori del miliardario figurano Bill Clinton, Donald Trump, Bill Gates. E il principe Andrea, che ora suda. Ma freddo.

Il Principe Andrea e Virginia Giuffre, la donna che ha raccontato di essere stata abusata sessualmente da lui nel 2001

Gli abusi

Giuffre ha sostenuto di essere stata abusata più volte da Andrea, nel corso di una serie di incontri avvenuti tra Londra, New York, la Florida e l’isola caraibica di Little St James. Virginia Giuffre, una delle vittime del defunto finanziere americano Jeffrey Epstein, sfida il principe Andrea anche sul bizzarro alibi del sudore alla vigilia dell’udienza della causa pendente a New York in cui lo accusa di averla sessualmente aggredita in tre occasioni quando era minorenne, 20 anni fa.
irginia Giuffre, la donna che ha raccontato di essere stata abusata sessualmente nel 2001, quando aveva 17 anni, dal Duca di York

irginia Giuffre, la donna che ha raccontato di essere stata abusata sessualmente nel 2001, quando aveva 17 anni, dal Duca di York

L'alibi del sudore

In una intervista alla Bbc nel 2019, la donna aveva raccontato che una sera del 2001 - quando aveva 17 anni - il duca di York l’aveva portata al Tramp nightclub di Londra, dove le aveva chiesto di ballare e "sudava tutto su di me". Secondo la sua versione, era stato Epstein ad accompagnarla nella capitale britannica presentandola al principe e quella sera nel locale c’erano anche il magnate e la sua allora fidanzata Ghislaine Maxwell. Il 61enne terzogenito della regina Elisabetta, in una controversa intervista sempre alla Bbc nello stesso anno, aveva replicato di non ricordare di aver incontrato quella ragazza. E, come prova, aveva riferito che per molti anni non era stato capace di sudare perché aveva ricevuto una "overdose di adrenalina nella guerra della Falklands, dove fui ferito". Ora, in vista dell’udienza del 4 gennaio, gli avvocati della Giuffre hanno chiesto al principe Andrea di fornire documenti medici comprovanti la sua "presunta incapacità di sudare". Si tratta di una causa civile distinta dal recente processo contro la Maxwell, ritenuta colpevole da una giuria di traffico sessuale di minori a favore di Epstein, di cui il duca di York era diventato un amico comune proprio grazie alla socialite britannica, come attestano numerose fotografie. Tra queste figura anche quella dove il duca e la sua accusatrice si stringono reciprocamente per la vita, con Ghislaine sullo sfondo sorridente e compiaciuta. Il reale, come ulteriore alibi, aveva inoltre assicurato nell’intervista che quel giorno aveva accompagnato la figlia maggiore ad un party in un locale di Pizza Express. I legali della Giuffrè hanno anche chiesto anche molti altri documenti, tra cui tutte le informazioni sui programmi e gli incontri del principe nel 2001, nonché tutti i documenti legati ai suoi viaggi o alla sua presenza negli aerei di Epstein (il ‘Lolita Express’) e nelle sue residenze a Nyc, in Florida, in New Mexico e nelle isole Vergini americane, oltre alle frequentazioni del duca del Tramp nightclub e del Pizza Express. La difesa della Giuffèe ha chiesto pure i documenti di tutti i regali o delle cose di valore ricevute dal reale da parte di Epstein o Maxwell, "inclusi, ma non solo, i pupazzi". Infine, ogni documento su «accuse di abusi sessuali» o «sesso extraconiugale» fatte contro il duca. Tutte istanze che la difesa del principe ha respinto, definendole "esagerate, gravose, opprimenti", e invocando il diritto alla privacy (nel caso della incapacità di sudare). L’obiettivo è far archiviare la causa. Ma incombe l’ipotesi che la Maxwell possa tentare di ottenere una riduzione di pena (rischia oltre 60 anni) diventando una testimone del governo Usa in una più ampia inchiesta sull’élite di persone coinvolte nel traffico sessuale di minorenni che gestiva per Epstein. Tra i frequentatori del miliardario figurano Bill Clinton, Donald Trump, Bill Gates. E il principe Andrea, che ora suda. Ma freddo. La regina Elisabetta starebbe pensando di revocare il titolo al principe Andrea qualora questi perdesse la causa contro Virginia Giuffre. Le cose si mettono molto male per il principe Andrea. La condanna di Ghislaine Maxwell, che rischia una pena di oltre 60 anni di carcere, ha destabilizzato la già precaria posizione del terzogenito della regina Elisabetta. Sembra che a corte si stia discutendo di una possibile revoca del ducato di York e di una sorta di “esilio interno”, come lo definisce il Daily Mail, che costringerebbe il principe a ritirarsi per sempre tra le mura del Royal Lodge. Quand’anche riuscisse a provare la sua innocenza, il Duca di York rappresenta una “minaccia” alla Corona, come avrebbero detto in privato il principe Carlo e il principe William. Per questo la royal family starebbe discutendo sulle sue sorti, come ci informa il Sunday Times.
Il principe Andrea è il terzogenito della regina Elisabetta II

Il principe Andrea è il terzogenito della regina Elisabetta II

L’ipotesi sul tavolo in questo momento prevedrebbe addirittura la revoca del titolo al duca di York, la recisione di tutti i legami con le charity e la rinuncia ai gradi militari (Andrea è colonnello di ben 9 reggimenti). Il principe si è già ritirato a vita privata nel 2019, dopo lo scandalo Epstein e la terrificante intervista concessa alla Bbc nel novembre dello stesso anno, ma queste nuove misure studiate per relegarlo nell’ombra del Palazzo ne causerebbero una sorta di “morte sociale e royal”. Di queste ore la nuova richiesta di archiviazione: secondo i legali del terzogenito di Elisabetta II, l’accordo extragiudiziale sottoscritto da una vittima "gli garantisce l’immunità".