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Addio a Raffaella Carrà: la signora del Tuca Tuca, icona gay 'senza fare nulla'. Cantante e soubrette, la 'fidanzata' che tutti gli italiani sognavano

5 luglio 2021
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Una risata contagiosa, la capacità di entrare nella casa delle persone comuni con la familiarità di un'amica, l'ironia, la misura. La signorilità popolare di chi non si è fatta contaminare dal 'bel mondo' di cui pure è inevitabilmente espressione: Raffaella Carrà è un pezzo della storia italiana contemporanea. Anzi, ne ha costruito un segmento non secondario. Anche azzardando, anche accettando il ruolo di eroina nazionalpopolare quando gli intellettuali che ora la piangono storcevano il naso. Nell’Italia bigotta degli anni '70/'80 Raffa inventa il ruolo di soubrette moderna, parla di amore libero e balla il 'Tuca Tuca', tanto da diventare icona incontrastata del mondo gay, 'senza fare nulla' come disse una volta. Negli anni rampanti della Milano da Bere lei conta i fagioli in TV e risponde al telefono delle casalinghe indaffarate con il pranzo. Intervista ministri e calciatori. Scompare quando tutti sbracciano per apparire. Ma non si nasconde, come altre sue coetanee. Torna, ritorna, si trasforma, sempre coerente con se stessa, e trova sempre un proprio pubblico. Sperimenta linguaggi bassi, dall'alto di una professionalità e di un talento smisurato. Senza mai sporcarsi. Come tutti i miti con la M maiuscola contamina generazioni e le accompagna: tutti gli italiani conoscono Raffaella Carrà e ciascuno ha la sua Raffaella. Ma Raffaella Carrà è stata anche, e soprattutto, un'artista. Un'artista a tutto tondo: ballerina, cantante, attrice, conduttrice. Radio, cinema, tv, teatro: nel suo palma res tutto e il contrario di tutto. Come dimenticare le sue apparizioni in bianco e nero dal teleschermo gioioso di una Nazione che vuole vivere la leggerezza del sogno in una vita migliore? Minuta, di una bellezza solare eppure discreta, Raffaella è sexy senza bisogno di ostentare. Conquista senza azzannare. Sogno erotico di tutti, senza bisogno di s-velarsi. Nelle sue tutine improbabili danza e disegna coreografie indimenticabili. Canta e trasforma ritornelli improbabili in hit planetarie. Mancherà Raffaella. Come mancano le persone care. Come una di famiglia. Come una di noi. In un mondo in cui i miti durano lo spazio di un vagito, la Carrà rimarrà la Carrà. La fidanzata di un’Italia che si credeva e si sperava migliore di quella che in fondo è. A quell’Italia Raffaella è appartenuta ed apparterrà sempre. La 'nostra' Italia a cui voler bene, nonostante tutto. Quella che comunque, piroettando scanzonata, da qualche parte arriva. Forse anche molto lontano. Come quella piccola ragazza di Romagna, che da Bellaria parte alla conquista di Roma. Che poi è il Mondo intero. Ciao Raffaella, continua a ballare e a sorridere per noi.