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Home » Attualità » Afghanistan, scuole segrete per le ragazze: “L’istruzione può salvarci da questa oscurità”

Afghanistan, scuole segrete per le ragazze: “L’istruzione può salvarci da questa oscurità”

Gli istituti femminili, che sarebbero dovuti riaprire a marzo, rimangono invece chiusi, così si moltiplicano le iniziative per garantire un futuro alle studentesse afghane. Mentre anche tra i Talebani c'è chi contesta la decisione della leadership

Marianna Grazi
18 Maggio 2022
scuola femminile afghanistan

La BBC visita una scuola segreta per ragazze in Afghanistan

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Nascosta in un quartiere residenziale, si trova una delle nuove scuole “segrete” dell’Afghanistan, un piccolo ma potente atto di sfida contro i Talebani. Una dozzina di ragazze adolescenti sta frequentando una lezione di matematica. “Sappiamo di correre grossi rischi e siamo preoccupate – dice l’unica insegnante alla BBC, ma aggiunge che l’istruzione delle ragazze vale più di “qualsiasi rischio”. In tutte le province del Paese, tranne una manciata, il governo ha ordinato la chiusura delle scuole secondarie femminili. Per questo si moltiplicano le iniziative illegali e segrete per garantire loro di avere una formazione. “Facciamo del nostro meglio per lavorare di nascosto – aggiunge la donna – ma anche se mi arresteranno, mi picchieranno, ne sarà valsa la pena”.

Scuole chiuse e scuole segrete: la sfida ai talebani

Studentesse afghane
Le scuole secondarie rimangono chiuse in Afghanistan, così molte studentesse si rivolgono a coraggiose insegnanti che istituiscono scuole segrete

A marzo sembrava che le scuole femminili stessero per riaprire. Ma appena un’ora dopo l’arrivo delle allieve, la leadership talebana ha annunciato un improvviso ripensamento. Per le studentesse della scuola segreta visitata dalla troupe delle BBC, e per molte altre adolescenti, il dolore è ancora vivo. “Sono passati due mesi e le scuole non hanno ancora riaperto – spiega una 19enne nella classe improvvisata – Ciò mi rende così triste“, aggiunge trattenendo a stento le lacrime. Ma nella stanza si respira anche un’aria di sfida. Un’altra ragazza, 15 anni, ha voluto mandare un messaggio alle sue coetanee in Afghanistan: “Siate coraggiose, se sarete forti nessuno potrà fermarvi“. Nella scuola segreta si tengono lezioni di una o due ore al giorno, incentrate su matematica, biologia, chimica e fisica. La docente responsabile sa che ci sono molte altre adolescenti che vorrebbero frequentarla, ma la mancanza di spazio e di risorse, oltre alla necessità di non farsi notare dai funzionari del governo, le impedisce di accoglierle tutte. La donna non è fiduciosa sulla prospettiva gli istituti regolari possano riaprire presto, ma è determinata a fare tutto il possibile: “Come donna istruita, è mio dovere – dichiara alla BBC –. L’istruzione può salvarci da questa oscurità“.

L’istruzione femminile in Afghanistan

Donne afghane
Durante il primo regime talebano, negli anni ’90, a tutte le bambine e ragazze era proibito frequentare la scuola

Tornati al potere, i Talebani hanno affermato che prima di poter riaprire le scuole femminili era necessario creare il giusto “ambiente islamico“, anche se, dato che le strutture sono già divise per genere, non è chiaro cosa questo significasse. I funzionari hanno però ripetutamente insistito in pubblico sulla riapertura, ammettendo anche che, per loro, l’istruzione femminile è una questione “sensibile”. Quando erano al potere, negli anni ’90, a tutte le ragazze veniva impedito di andare a scuola, apparentemente per “problemi di sicurezza”. E anche oggi, come riferito da più fonti alla BBC, una manciata di individui del gruppo, tra i più tradizionalisti e molto influenti, sembra essere ancora a favore di questa linea. Invece altri membri talebani hanno espresso il loro disappunto per la decisione di non riaprire scuole femminili. Lo stesso Ministero dell’Educazione talebano è sembrato sorpreso quando la leadership ha repentinamente fatto marcia indietro a marzo, mentre si ritiene che alcuni alti funzionari talebani stiano educando le loro figlie in Qatar o in Pakistan.

Nelle ultime settimane alcuni esponenti religiosi legati ai Talebani stessi hanno emesso “fatwa“, ovvero decreti religiosi a sostegno del diritto all’istruzione delle ragazze. Lo sceicco Rahimullah Haqqani, ecclesiastico afghano che opera soprattutto oltre il confine, a Peshawar, in Pakistan, è molto rispettato dagli studenti coranici e il mese scorso, durante un viaggio a Kabul, ha incontrato alti esponenti del governo. “Non c’è alcuna giustificazione, nella sharia, per dire che l’istruzione femminile non è permessa. Non c’è alcuna giustificazione”, dice alla BBC. “Tutti i libri religiosi affermano che l’istruzione femminile è permessa e obbligatoria, perché, ad esempio, se una donna si ammala, in un ambiente islamico come l’Afghanistan o il Pakistan, e ha bisogno di cure, è molto meglio se viene curata da un medico donna”.

sceicco Rahimullah Haqqani
Lo sceicco Rahimullah Haqqani, vicino ai Talebani, sostiene che non ci sia alcuna giustificazione nella sharia perché le ragazze non possano frequentare la scuola

Intanto le forze politiche internazionali hanno più volte ribadito che i progressi sui diritti delle donne sono fondamentali per consentire ai Talebani di accedere a parte dei miliardi di dollari di riserve estere congelate. E mentre gli attivisti per i diritti delle afghane stanno cercando di garantire che una generazione di ragazze non venga lasciata indietro, c’è chi, anche nello stato, rischia ogni giorno la vita per garantire al proprio Paese un futuro.

 

 

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  • Bianca Balti, in lacrime, ha raccontato sui social di essere stata avvertita dalla scuola della figlia di sette anni che era in corso un’operazione di polizia e che i bambini erano stati chiusi in classe. Secondo la ricostruzione della modella che vive a Los Angeles, un uomo armato avrebbe fatto scattare la procedura d’emergenza prevista in questi casi. 

«Ho ricevuto un messaggio dalla scuola... hanno messo tutti i bambini in classe perché c’era dell’attività della polizia e il mio cuore è esploso di paura. Per fortuna non è successo niente perciò sto tornando a casa. Però l’idea che mia figlia di 7 anni, suona l’allarme a scuola e deve di corsa andare in classe e chiudersi a chiave... è assurdo.»

Dopo la preoccupazione, ha postato una nuova storia in cui ha rassicurato tutti, annunciando la buona riuscita dell’operazione.

#lucenews #lucelanazione #biancabalti
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  • A cinque giorni dall’inizio del Festival, si accende il dibattito. Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia, ha dato vita a un duro intervento proprio contro Rosa Chemical e la sua presenza al Festival di Sanremo 2023.

«La rivoluzione fluida era arrivata già da tempo al teatro Ariston, ma trasformare il Festival di Sanremo, un appuntamento che ogni anno tiene incollati allo schermo famiglie e bambini emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno.»

Secondo la deputata FdI, inoltre: «Ormai da tempo e soprattutto in queste ultime edizioni, il Festival di Sanremo si è trasformato in una vera e propria propaganda a senso unico. Auspichiamo che ci sia un ripensamento» da parte della Rai.

Maddalena Morgante chiede, quindi, l’esclusione di Rosa Chemical dal Festival di Sanremo. Dimenticando forse le passate esibizioni di Achille Lauro, con un finto matrimonio e un battesimo simbolico in scena. E dimenticando anche che Rosa Chemical ha già calcato il palco del Teatro Ariston lo scorso anno nella serata dei duetti. Il suo personaggio, quindi, non è del tutto sconosciuto e non emerge di certo ora. Ora la palla passerebbe ad Amadeus e all’organizzazione Rai. Che difficilmente deciderà di escludere il rapper piemontese.

#lucenews #lucelanazione #sanremo2023 #rosachemical
Nascosta in un quartiere residenziale, si trova una delle nuove scuole "segrete" dell'Afghanistan, un piccolo ma potente atto di sfida contro i Talebani. Una dozzina di ragazze adolescenti sta frequentando una lezione di matematica. "Sappiamo di correre grossi rischi e siamo preoccupate – dice l'unica insegnante alla BBC, ma aggiunge che l'istruzione delle ragazze vale più di "qualsiasi rischio". In tutte le province del Paese, tranne una manciata, il governo ha ordinato la chiusura delle scuole secondarie femminili. Per questo si moltiplicano le iniziative illegali e segrete per garantire loro di avere una formazione. "Facciamo del nostro meglio per lavorare di nascosto – aggiunge la donna – ma anche se mi arresteranno, mi picchieranno, ne sarà valsa la pena".

Scuole chiuse e scuole segrete: la sfida ai talebani

Studentesse afghane
Le scuole secondarie rimangono chiuse in Afghanistan, così molte studentesse si rivolgono a coraggiose insegnanti che istituiscono scuole segrete
A marzo sembrava che le scuole femminili stessero per riaprire. Ma appena un'ora dopo l'arrivo delle allieve, la leadership talebana ha annunciato un improvviso ripensamento. Per le studentesse della scuola segreta visitata dalla troupe delle BBC, e per molte altre adolescenti, il dolore è ancora vivo. "Sono passati due mesi e le scuole non hanno ancora riaperto – spiega una 19enne nella classe improvvisata – Ciò mi rende così triste", aggiunge trattenendo a stento le lacrime. Ma nella stanza si respira anche un'aria di sfida. Un'altra ragazza, 15 anni, ha voluto mandare un messaggio alle sue coetanee in Afghanistan: "Siate coraggiose, se sarete forti nessuno potrà fermarvi". Nella scuola segreta si tengono lezioni di una o due ore al giorno, incentrate su matematica, biologia, chimica e fisica. La docente responsabile sa che ci sono molte altre adolescenti che vorrebbero frequentarla, ma la mancanza di spazio e di risorse, oltre alla necessità di non farsi notare dai funzionari del governo, le impedisce di accoglierle tutte. La donna non è fiduciosa sulla prospettiva gli istituti regolari possano riaprire presto, ma è determinata a fare tutto il possibile: "Come donna istruita, è mio dovere – dichiara alla BBC –. L'istruzione può salvarci da questa oscurità".

L'istruzione femminile in Afghanistan

Donne afghane
Durante il primo regime talebano, negli anni '90, a tutte le bambine e ragazze era proibito frequentare la scuola
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sceicco Rahimullah Haqqani
Lo sceicco Rahimullah Haqqani, vicino ai Talebani, sostiene che non ci sia alcuna giustificazione nella sharia perché le ragazze non possano frequentare la scuola
Intanto le forze politiche internazionali hanno più volte ribadito che i progressi sui diritti delle donne sono fondamentali per consentire ai Talebani di accedere a parte dei miliardi di dollari di riserve estere congelate. E mentre gli attivisti per i diritti delle afghane stanno cercando di garantire che una generazione di ragazze non venga lasciata indietro, c'è chi, anche nello stato, rischia ogni giorno la vita per garantire al proprio Paese un futuro.    
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