In Florida una donna afroamericana incinta viene sbattuta a terra: è di nuovo bufera sulla polizia Usa.
A pochi giorni dal decimo anniversario del movimento #BlackLivesMatter (BLM), il 13 luglio, emerge un nuovo sconvolgente fatto di cronaca con protagonisti una donna di colore e un poliziotto americano.
#ThinBlueLine RAGE!
Boca Raton police officer Predator Mathew McNichol involved in violent arrest of pregnant Black woman has (#NoticeAPattern) "retired."
Boca Raton Human Resources confirmed that WOLF Mathew McNichol submitted his notice of retirement on June 1. His last day… pic.twitter.com/RVSw5yiCW1
— #FirstThem NEWS🇺🇸 (@FirstThemNEWS) July 9, 2023
In pratica, una afroamericana incinta è stata strattonata fuori dall’auto, gettata a terra a pancia in giù e ammanettata da un agente sotto gli occhi dei figlioletti in lacrime, dopo che si era rifiutata di mostrare la patente.
Immediate le proteste a Boca Raton, in Florida, per questo nuovo episodio di violenza delle forze dell’ordine americane, documentato da un video choc della body cam dello stesso poliziotto, Matthew McNichol.
L’episodio risale al 22 maggio ma la storia è diventata virale adesso, dopo la notizia che all’agente è stato consentito dimettersi senza conseguenze disciplinari.
La comunità black si sta mobilitando, come pure le organizzazioni in difesa dei diritti civili. E la donna, accusata di resistenza a pubblico ufficiale e citata in tribunale per la patente non valida, sta pensando di avviare una richiesta di risarcimento al Comune.
La ricostruzione dell’episodio di violenza
La polizia era stata chiamata per un animato litigio, in un’auto parcheggiata lungo la strada, di una coppia, Nerilla Laurent (alla guida) e Harry Hardy.
“Perché stiamo ricevendo tutte queste telefonate?”, ha chiesto l’agente quando è arrivato sul posto. L’uomo ha ammesso che stavano litigando.
“State facendo una lite in pubblico nella mia città, la città di Boca Raton”, gli ha risposto il poliziotto, chiedendo un documento di identità a lui e la patente a lei. Entrambi si sono rifiutati di cooperare.
L’agente ha insistito per un paio di minuti, minacciando di arrestare la donna. “Non toccatela, è incinta di sei mesi” ha avvisato l’uomo.
“Sono incinta, se mi arresti e mi getti a terra sarai incriminato”, ha rincarato la donna cercando di riprendere la scena col suo cellulare. Il clima si è via via scaldato.
Alla fine McNichol ha perso la pazienza, l’ha presa per un braccio torcendoglielo dietro la schiena, e l’ha tirata fuori a forza dalla vettura, stendendola a terra a pancia in giù e ammanettandola mentre i bimbi in auto piangevano.
“Sono incinta”, continuava a gridare. “Non mi importa”, “Smettila di fare drammi”, replicava l’agente. Hardy ha tentato di aiutarla ma un altro poliziotto lo ha bloccato minacciandolo di usare il taser. Anche lui alla fine è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.
L’intervento del capo della polizia
Il capo della polizia Michele Miuccio ha rilasciato tramite i social media una dichiarazione che riconosce in qualche modo il passo falso di uno dei suoi uomini.
“C’è una comprensibile preoccupazione pubblica per l’arresto di una donna il 22 maggio dopo che siamo stati chiamati per una lite domestica presumibilmente avvenuto dentro e intorno a un’auto in Congress Avenue” ha spiegato Miuccio.
“Mentre gli agenti che hanno risposto avevano il dovere di identificare le persone coinvolte e indagare se si fosse verificato un crimine o se qualcuno fosse a rischio, una delle azioni del nostro agente non ha aiutato a risolvere la situazione” ha detto ancora.
Peccato che dopo aver aperto un’indagine abbia consentito a McNichol di dimettersi senza alcuna conseguenza.
“Non voglio che un’altra famiglia sia traumatizzata come noi” ha commentato Laurent, riservandosi di fare causa al Comune.