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Home » Attualità » Alienazione parentale, ‘no’ della Cassazione. La gioia di mamma Laura: “Ho lottato per mio figlio”

Alienazione parentale, ‘no’ della Cassazione. La gioia di mamma Laura: “Ho lottato per mio figlio”

La sentenza della Cassazione sul caso di Laura Massaro arriva dopo 9 anni di battaglie legali: l’ex l’aveva accusata di aver plagiato il bambino, che oggi ha 12 anni. "La sindrome non ha alcun fondamento scientifico e non deve entrare nei processi"

Letizia Cini
26 Marzo 2022
Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui

Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui

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La Cassazione boccia l’alienazione parentale. Da anni le associazioni contro la violenza sulle donne denunciano i soprusi fatti in nome della Pas, la cosiddetta sindrome di alienazione parentale, malattia inventata nel 1985 dal medico americano Richad Gardner, accusato di pedofilia e morto suicida. La teoria, priva di ogni base scientifica, attribuisce all’influenza negativa di un genitore il rifiuto psicologico dell’altro genitore da parte dei figli. Per questo l’alienazione parentale entra in campo soprattutto nei casi in cui le madri – in caso di affidamenti e contese – vengono accusate di avere un’influenza negativa sui figli, spingendoli a rifiutare il padre, che loro spesso descrivono come ’autoritario e violento’.

“Un costrutto ascientifico che in realtà nasconde uno strumento utilizzato nei tribunali per minacciare e punire le donne che reagiscono a situazioni di violenza domestica, trasformandole da vittime in potenziali carnefici“, le accuse dei movimenti femministi, che oggi plaudono alla sentenza della Cassazione in merito alla vicenda giudiziaria di Laura Massaro.

Caso Laura Massaro

Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui

La Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui. L’uomo l’aveva accusata  di ‘alienazione parentale’. I giudici hanno annullato la decadenza dalla responsabilità genitoriale sul figlio e il trasferimento del piccolo in casa-famiglia: “L’uso della forza in fase di esecuzione è fuori dallo Stato di diritto“. L’ex aveva accusata la donna di aver plagiato il figlio: il 24 marzo si è concluso, dopo quasi dieci anni, l’incubo di Laura Massaro. Il Tribunale dei Minori etichettò la mamma, che aveva denunciato l’ex compagno per maltrattamenti, come “alienante”. Secondo la controversa teoria sull’alienazione parentale, infatti, se un minore non vuole incontrare il padre (violento) la colpa sarebbe della mamma. Il doloroso iter giuridico di Laura e del suo bambino, ha toccato picchi terribili. Alla donna è addirittura stata sospesa la responsabilità genitoriale a seguito di perizie discutibili, essendo volte ad accertare una sindrome che però, non avendo basi scientifiche, in realtà non esiste. Mamma Laura non si è mai arresta: ha fatto scioperi della fame, ha costituito il Comitato Madri Unite Contro la Violenza Istituzionale e ha manifestato davanti a Montecitorio.

Laura Massaro: “Una grande gioia”

Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui

“Oggi è una grande gioia. Giustizia è fatta, soprattutto per mio figlio di 12 anni e sono felicissima”. Così Laura Massaro, ha commentato l’ordinanza della Cassazione del 24 marzo che ha fermato il prelevamento di suo figlio per la casa famiglia in nome dell’accusa di alienazione parentale, considerata infondata e ora di nuovo bandita dai tribunali.

Le prime parole del bambino?

“Salti di gioia, cantava e gridava”, ha detto la mamma romana diventata icona della lotta all’alienazione parentale, ricordando “i momenti di grande terrore con i tentativi di accesso al nostro domicilio”. Prima del 2013 “non sapevo cosa fosse l’alienazione parentale – sospira Laura Massaro- poi ho cominciato a vedere online le storie di altre mamme coraggio e ho capito di essere finita in qualcosa di terribile”.

Come è arrivata la vittoria?

“Dalle carte processuali, i miei legali hanno dimostrato le anomalie del procedimento. Ora- ha concluso – la vita ricomincia dal 24 marzo”.

La sindrome che divide

L’alienazione parentale (Pas) indica un disagio psichico vissuto dai figli in contesti di separazioni conflittuali a causa del plagio di uno dei due genitori. È una teoria molto controversa che divide il mondo giuridico (non è un reato) e scientifico.

Gardner, l’inventore dell’alienazione parentale

Richard Alan Gardner (New York, 28 aprile 1931 – Tenafly, 25 maggio 2003) è stato uno psichiatra forense statunitense, ideatore della controversa sindrome da alienazione genitoriale
Richard Alan Gardner (New York, 28 aprile 1931 – Tenafly, 25 maggio 2003) è stato uno psichiatra forense statunitense, ideatore della controversa sindrome da alienazione genitoriale

Il medico Richard Gardner nel 1985 inventò la sindrome di alienazione parentale per giustificare il padre abusante, decolpevolizzandolo. Secondo Gardner, la pedofilia sarebbe infatti una pratica diffusa e accettata nel mondo, cui la società occidentale reagiva in maniera eccessiva. Anzi, il medico affermava che, se la stessa società perbenista non punisse i pedofili, i bambini non soffrirebbero degli abusi subiti. Alcune sconcertanti affermazioni del medico militare statunitense, che pubblicava i suoi studi e i suoi libri con la propria casa editrice, attribuiscono ai bimbi una naturale e fisiologia curiosità per il membro del padre, che si troverebbe casualmente alla loro altezza. Appare imbarazzante che teorie elaborate da una mente morbosa e criminale come quella di Gardner, morto suicida, siano pubblicate da case editrici eminenti, studiate all’università e utilizzate nei tribunali per il bene dei bambini.

Le reazioni: Valeria Valente

“La sentenza della Cassazione sul caso di Laura Massaro farà storia. Non si commentano le sentenze, ma questa definisce con parole chiarissime ciò che era già emerso nella giurisprudenza e nel lavoro della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere“. Queste le parole della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta sul Femminicidio e la violenza di genere. Continua Valente: “Tre i punti imprescindibili, secondo la Cassazione prosegue – : l’alienazione parentale viene condannata e messa al bando, il superiore interesse del minore viene rimesso al centro anche rispetto al diritto alla bigenitorialità e viene detto che essi non sempre coincidono e che di fronte alla necessità per il bambino di ricostruire un rapporto con il padre bisogna sempre considerare il suo trauma nel distacco con l’unico affetto della mamma. Viene bandito l’uso della forza. In sostanza viene chiarito che se una bambina o un bambino esprime la volontà di stare con la madre si indaga e si mette al centro la sua volontà. Il plauso – conclude Valente – va alla magistratura tutta, la nostra fiducia nella giustizia è ben risposta. Grande merito alle avvocate di Differenza Donna, che hanno deciso di combattere con competenza e passione questa battaglia fino in fondo“.

Le reazioni: Rossella Muroni

“La sindrome da alienazione parentale non ha alcun fondamento scientifico e non deve entrare nei processi – interviene Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente ed ex deputata di Leu, dopo aver lasciato Leu a fondato ’Facciamo Eco-componenti Verdi’ – . Pena l’annullamento delle sentenze. I minori devono essere sempre ascoltati nei processi che li riguardano, inoltre l’esecuzione coattiva di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che riguarda un minore è fuori dallo stato di diritto. Lo dice la Cassazione nella sentenza con cui accoglie in pieno il ricorso di Laura Massaro, un pronunciamento storico destinato a fare scuola. Per la Massaro e suo figlio significa la fine di un incubo e tornare a vivere. Finalmente“. “Una bellissima notizia per loro, una speranza per tante donne e tanti minori che ancora si trovano nella stessa situazione in cui loro sono stati sinora conclude ì la deputata di FacciamoEco, Rossella Muroni – . Su questo scempio di bambini e donne allontanati da un costrutto senza fondamento, o che vivono nella paura di essere divisi, lo Stato deve porre rimedio con urgenza. Oggi questo percorso appare troppo lungo, ma meno ripido“.
o a sottrarre i figli da violenza assistita o violenza diretta, trasformando la violenza in mero ’conflitto’ e accusando le vittime di essere carnefici. In un’ottica di azione sul territorio vanno invece tenuti presente i gravi effetti a livello economico e sociale che il Covid porterà con sé: un aumento delle situazioni di fragilità ed esclusione sociale. I dati sulla povertà vedono nelle donne madri, sole e con lavoro precario il prototipo del ’nuovo povero’ in Italia. In questa prospettiva investire in psicologia sembrerebbe più deviare il problema che affrontarlo. Cecilia Alagna – Collettivo Donne InCuranti

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
La Cassazione boccia l’alienazione parentale. Da anni le associazioni contro la violenza sulle donne denunciano i soprusi fatti in nome della Pas, la cosiddetta sindrome di alienazione parentale, malattia inventata nel 1985 dal medico americano Richad Gardner, accusato di pedofilia e morto suicida. La teoria, priva di ogni base scientifica, attribuisce all’influenza negativa di un genitore il rifiuto psicologico dell’altro genitore da parte dei figli. Per questo l’alienazione parentale entra in campo soprattutto nei casi in cui le madri - in caso di affidamenti e contese - vengono accusate di avere un’influenza negativa sui figli, spingendoli a rifiutare il padre, che loro spesso descrivono come ’autoritario e violento’. “Un costrutto ascientifico che in realtà nasconde uno strumento utilizzato nei tribunali per minacciare e punire le donne che reagiscono a situazioni di violenza domestica, trasformandole da vittime in potenziali carnefici“, le accuse dei movimenti femministi, che oggi plaudono alla sentenza della Cassazione in merito alla vicenda giudiziaria di Laura Massaro.

Caso Laura Massaro

Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
La Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui. L’uomo l’aveva accusata  di 'alienazione parentale’. I giudici hanno annullato la decadenza dalla responsabilità genitoriale sul figlio e il trasferimento del piccolo in casa-famiglia: “L’uso della forza in fase di esecuzione è fuori dallo Stato di diritto“. L’ex aveva accusata la donna di aver plagiato il figlio: il 24 marzo si è concluso, dopo quasi dieci anni, l’incubo di Laura Massaro. Il Tribunale dei Minori etichettò la mamma, che aveva denunciato l’ex compagno per maltrattamenti, come “alienante”. Secondo la controversa teoria sull’alienazione parentale, infatti, se un minore non vuole incontrare il padre (violento) la colpa sarebbe della mamma. Il doloroso iter giuridico di Laura e del suo bambino, ha toccato picchi terribili. Alla donna è addirittura stata sospesa la responsabilità genitoriale a seguito di perizie discutibili, essendo volte ad accertare una sindrome che però, non avendo basi scientifiche, in realtà non esiste. Mamma Laura non si è mai arresta: ha fatto scioperi della fame, ha costituito il Comitato Madri Unite Contro la Violenza Istituzionale e ha manifestato davanti a Montecitorio.

Laura Massaro: "Una grande gioia"

Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
Laura Massaro: la Corte ha accolto il ricorso della 42enne romana, vittima di violenza dell’ex compagno, in battaglia da anni nei tribunali per evitare che le venisse portato via il figlio, oggi 12enne, come richiesto da lui
“Oggi è una grande gioia. Giustizia è fatta, soprattutto per mio figlio di 12 anni e sono felicissima”. Così Laura Massaro, ha commentato l’ordinanza della Cassazione del 24 marzo che ha fermato il prelevamento di suo figlio per la casa famiglia in nome dell’accusa di alienazione parentale, considerata infondata e ora di nuovo bandita dai tribunali. Le prime parole del bambino? “Salti di gioia, cantava e gridava”, ha detto la mamma romana diventata icona della lotta all’alienazione parentale, ricordando “i momenti di grande terrore con i tentativi di accesso al nostro domicilio”. Prima del 2013 “non sapevo cosa fosse l’alienazione parentale - sospira Laura Massaro- poi ho cominciato a vedere online le storie di altre mamme coraggio e ho capito di essere finita in qualcosa di terribile”. Come è arrivata la vittoria? “Dalle carte processuali, i miei legali hanno dimostrato le anomalie del procedimento. Ora- ha concluso - la vita ricomincia dal 24 marzo”.

La sindrome che divide

L’alienazione parentale (Pas) indica un disagio psichico vissuto dai figli in contesti di separazioni conflittuali a causa del plagio di uno dei due genitori. È una teoria molto controversa che divide il mondo giuridico (non è un reato) e scientifico.

Gardner, l’inventore dell’alienazione parentale

Richard Alan Gardner (New York, 28 aprile 1931 – Tenafly, 25 maggio 2003) è stato uno psichiatra forense statunitense, ideatore della controversa sindrome da alienazione genitoriale
Richard Alan Gardner (New York, 28 aprile 1931 – Tenafly, 25 maggio 2003) è stato uno psichiatra forense statunitense, ideatore della controversa sindrome da alienazione genitoriale
Il medico Richard Gardner nel 1985 inventò la sindrome di alienazione parentale per giustificare il padre abusante, decolpevolizzandolo. Secondo Gardner, la pedofilia sarebbe infatti una pratica diffusa e accettata nel mondo, cui la società occidentale reagiva in maniera eccessiva. Anzi, il medico affermava che, se la stessa società perbenista non punisse i pedofili, i bambini non soffrirebbero degli abusi subiti. Alcune sconcertanti affermazioni del medico militare statunitense, che pubblicava i suoi studi e i suoi libri con la propria casa editrice, attribuiscono ai bimbi una naturale e fisiologia curiosità per il membro del padre, che si troverebbe casualmente alla loro altezza. Appare imbarazzante che teorie elaborate da una mente morbosa e criminale come quella di Gardner, morto suicida, siano pubblicate da case editrici eminenti, studiate all’università e utilizzate nei tribunali per il bene dei bambini.

Le reazioni: Valeria Valente

“La sentenza della Cassazione sul caso di Laura Massaro farà storia. Non si commentano le sentenze, ma questa definisce con parole chiarissime ciò che era già emerso nella giurisprudenza e nel lavoro della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere“. Queste le parole della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta sul Femminicidio e la violenza di genere. Continua Valente: “Tre i punti imprescindibili, secondo la Cassazione prosegue - : l’alienazione parentale viene condannata e messa al bando, il superiore interesse del minore viene rimesso al centro anche rispetto al diritto alla bigenitorialità e viene detto che essi non sempre coincidono e che di fronte alla necessità per il bambino di ricostruire un rapporto con il padre bisogna sempre considerare il suo trauma nel distacco con l’unico affetto della mamma. Viene bandito l’uso della forza. In sostanza viene chiarito che se una bambina o un bambino esprime la volontà di stare con la madre si indaga e si mette al centro la sua volontà. Il plauso - conclude Valente - va alla magistratura tutta, la nostra fiducia nella giustizia è ben risposta. Grande merito alle avvocate di Differenza Donna, che hanno deciso di combattere con competenza e passione questa battaglia fino in fondo“.

Le reazioni: Rossella Muroni

“La sindrome da alienazione parentale non ha alcun fondamento scientifico e non deve entrare nei processi - interviene Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente ed ex deputata di Leu, dopo aver lasciato Leu a fondato ’Facciamo Eco-componenti Verdi’ - . Pena l’annullamento delle sentenze. I minori devono essere sempre ascoltati nei processi che li riguardano, inoltre l’esecuzione coattiva di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che riguarda un minore è fuori dallo stato di diritto. Lo dice la Cassazione nella sentenza con cui accoglie in pieno il ricorso di Laura Massaro, un pronunciamento storico destinato a fare scuola. Per la Massaro e suo figlio significa la fine di un incubo e tornare a vivere. Finalmente“. “Una bellissima notizia per loro, una speranza per tante donne e tanti minori che ancora si trovano nella stessa situazione in cui loro sono stati sinora conclude ì la deputata di FacciamoEco, Rossella Muroni - . Su questo scempio di bambini e donne allontanati da un costrutto senza fondamento, o che vivono nella paura di essere divisi, lo Stato deve porre rimedio con urgenza. Oggi questo percorso appare troppo lungo, ma meno ripido“. o a sottrarre i figli da violenza assistita o violenza diretta, trasformando la violenza in mero ’conflitto’ e accusando le vittime di essere carnefici. In un’ottica di azione sul territorio vanno invece tenuti presente i gravi effetti a livello economico e sociale che il Covid porterà con sé: un aumento delle situazioni di fragilità ed esclusione sociale. I dati sulla povertà vedono nelle donne madri, sole e con lavoro precario il prototipo del ’nuovo povero’ in Italia. In questa prospettiva investire in psicologia sembrerebbe più deviare il problema che affrontarlo. Cecilia Alagna - Collettivo Donne InCuranti
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