“L’Ucraina è oggi un mattatoio, proprio nel cuore dell’Europa”. La denuncia è di Amal Clooney, la moglie di George Clooney, avvocato dei diritti umani tra i più quotati al mondo. Le dichiarazioni della giurista libanese con cittadinanza britannica arrivano durante una riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla responsabilità in Ucraina, organizzata da Francia e Albania. Al Palazzo di Vetro (del Segretariato delle Nazioni Unite) vari Paesi, organizzazioni internazionali e Ong hanno discusso come garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle atrocità in una guerra che, hanno sostenuto in molti, sarà un banco di prova anche per la giustizia internazionale.
La moglie dell’attore ha detto che si rilevano prove crescenti del crimine di genocidio. “Come siamo arrivati fin qui? Credo che siamo arrivati qui ignorando la giustizia per così tanto tempo, dal Darfur al Myanmar allo Yemen, passando per la Siria”. Secondo la signora Clooney “qualsiasi Paese che professi il rispetto dei diritti umani deve assicurarsi di non diventare un luogo in cui si rifugeranno i criminali di guerra. I responsabili devono essere arrestati ovunque e gli ucraini devono avere accesso ai miliardi di dollari di cui avranno bisogno”. E l’avvocato ha anche elencato una lunga serie di misure pratiche (sequestro dei beni, risarcimenti, accoglienza dei rifugiati, adesione alla Corte penale internazionale) da adottare per garantire che venga fatta giustizia. “Temo che l’Ucraina finirà da sola a perseguire gli autori di queste atrocità. Non possiamo permettere che ciò accada” ha detto Amal Clooney. La donna, che gestisce la “Clooney Foundation for Justice” con suo marito, ha condannato la guerra di Putin definendola “aggressiva” e “oltraggiosa”. Ha anche sottolineato che i soldati delle truppe russe hanno messo in atto violenze fisiche su donne e ragazze nelle strade, nonché atti di tortura sui civili morti.
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