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Andrea Bocelli, messaggio ai giovani: "Il talento? Va coltivato con speranza"

Oltre 250 studenti a Firenze per l’edizione pilota di “ABF WannaBe“ dell'omonima Fondazione creata dal tenore toscano: "È sempre un grande privilegio poter parlare con i ragazzi, ascoltarli ed essere da loro ascoltati"

di LETIZIA CINI -
31 maggio 2023
Andrea Bocelli fondatore e presidente di ABF con la moglie e vicepresidente Veronica Berti

Andrea Bocelli fondatore e presidente di ABF con la moglie e vicepresidente Veronica Berti

"È sempre un grande privilegio poter parlare con i ragazzi, ascoltarli ed essere da loro ascoltati". Esordisce così, da padre più che da tenore di fama internazionale, anima della fondazione che porta il suo nome, Andrea Bocelli, martedì 30 maggio nel capoluogo toscano in occasione di ABF WannaBE 2023, full immersion formativa che ha portato al Teatro Goldoni 250 studenti delle scuole superiori del territorio fiorentino. Un incontro senza retorica, costruito a misura di adolescente, un’occasione di incontro e riflessione su argomenti scottanti, ancor più nell’era attuale dominata dai social: come comunicare, come relazionarsi e interagire empaticamente con il prossimo, come gestire il conflitto, come coltivare i propri talenti mettendoli al servizio degli altri, come tramutare generici proclami (quali ad esempio l’anelito alla pace nel mondo) in piccole azioni concrete e quotidiane.
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Sul palco del Teatro Goldoni di Firenze all’interno del progetto ABF Globalab, relatori e volti noti della Tv come (da sinistra) il mentalista Andrea Paris, il cantautore Giovanni Caccamo, l’attore Ubaldo Pantani (nei panni di presentatore) e lo studioso di comunicazione Federico Stefanelli

Grazie a un pool di amici dell’associazione ABF, si sono avvicendati sul palco all’interno del progetto ABF Globalab, relatori e volti noti della Tv come il mentalista Andrea Paris, il cantautore Giovanni Caccamo, lo studioso di comunicazione Federico Stefanelli e l’attore Ubaldo Pantani (nei panni di presentatore) che hanno affrontato con un pizzico di leggerezza, semplicità e forza, temi cruciali, difficili. Questioni calde come la vergogna di mostrarsi e l’incapacità di comunicare, gettando un piccolo seme prezioso alla platea degli studenti. Ma le risposte più attese sono arrivate da lui.

Andrea Bocelli e il talento

In che modo ha coltivato il suo talento Andrea Bocelli? "Come dico anche ai miei figli, quando parlo di talento mi rifaccio alle virtù teologali, evocando tre parole chiave su cui ragionare: fede, speranza e carità". In che senso, maestro? "In primis occorre avere fede nel proprio talento. Fede non solo in chi ci ha creati, ma anche in noi stessi, nelle nostre possibilità, nel futuro che verrà. Fede che fa germinare la speranza, energia propulsiva di una vita gioiosa".
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Selfie con gli studenti fiorentini al Teatro Goldoni di Firenze

Quanto è importante la speranza? "Moltissimo, occorre spiegare ai giovani che non devono lasciarsi sopraffare dalla brutte notizia, ma guardare avanti con fiducia, all’insegna della speranza. Ma perché quest’ultima sia tale, è fondamentale la carità, che travalica il gesto dell’elemosina, indicando in senso più ampio l’ascolto del prossimo, la volontà di comprenderne bisogni, problemi e desideri". Quindi il messaggio che manda ai giovani è...? "La bellezza salverà il mondo, come diceva Dostoevskij: ebbene, l’allegria, l’attenzione, l’interazione vivace e costante di questi meravigliosi giovani vite, confortano ulteriormente la nostra convinzione sul mondo... Forse un poco alla volta, ma sta cambiando. E in meglio". Lei quando ha deciso di abbracciarlo, il suo talento? "Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con lui; ho iniziato molto giovane e quando ero ragazzino avevo voglia di libertà. Puntualmente qualcuno chiedeva “cantaci qualcosa“ e magari in quel momento non ne avevo voglia, ma me l’avrebbero fatto pesare. Davanti all’ennesimo “non farti pregare“ cantavo, così finiva lì. Ma per anni il momento drammatico è stato un altro...". Ovvero? "Puntualmente, quando mi trovavo in camerino, prima di salire sul palco, speravo accadesse qualcosa, non importava quanto drammatico fosse - un incendio, il terremoto - pur di evitare quel momento di esibirmi. Poi ho fatto pace con il talento e oggi vivo in serenità"
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La direttrice generale ABF Laura Biancalani con Ubaldo Pantani

Cos'è ABF Global

All’incontro fiorentino, oltre al fondatore Andrea Bocelli era presente la direttrice generale ABF Laura Biancalani, da sempre impegnata in sfide capaci di germogliare in opportunità per i giovani, grazie a innovativi programmi educativi incentrati sulla scoperta e valorizzazione del proprio potenziale, come “ABF GlobaLab”. ABF GlobaLAB è un progetto strategico vocazionale pensato dalla Fondazione per incentivare e guidare il talento dei cittadini di domani. Nella sede della Fondazione, all’interno del Complesso di San Firenze, nel capoluogo toscano, gli spazi sono stati attentamente progettati per accogliere attività educative come workshop ed eventi culturali. ABF GlobaLab è un laboratorio vivo – rivolto a giovani dai 16 ai 25 anni – in cui metodi educativi innovativi incontrano il supporto di un team multidisciplinare di professionisti da tutto il mondo. Uno dei programmi inclusi nell’ABF GlobaLab è Talent4You, un percorso intensivo in cui ragazzi e ragazze selezionati tramite un concorso di idee sviluppano progetti focalizzati sul tema della risoluzione dei conflitti.
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La Andrea Bocelli Foundation nasce nel luglio 2011 dalla famiglia Bocelli dopo essere stata ispirata dall'affetto e dalla positività ricevuti da fan e partner in tutto il mondo

La Andrea Bocelli Foundation

La Andrea Bocelli Foundation nasce nel luglio 2011 dalla famiglia Bocelli dopo essere stata ispirata dall'affetto e dalla positività ricevuti da fan e partner in tutto il mondo. Da allora ABF è cresciuta fino a diventare un'organizzazione indipendente senza scopo di lucro guidata da professionisti di livello mondiale che sovrintendono allo sviluppo strategico dei progetti chiave.
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La Andrea Bocelli Foundation nasce nel luglio 2011 dalla famiglia Bocelli

La missione principale della Fondazione è quella di dare potere alle persone e alle comunità in situazioni di povertà, analfabetismo, disagio dovuto a malattie ed esclusione sociale, promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che promuovano il superamento di queste barriere e l'espressione del loro pieno potenziale. Dal 2011, ABF ha raccolto oltre 54milioni di euro che hanno portato alla costruzione di 9 scuole in Italia e ad Haiti che offrono l'accesso quotidiano a un'istruzione di livello mondiale a più di 3.500 studenti. Inoltre, ABF ha creato progetti di welfare che garantiscono l'accesso all'acqua potabile e alle cure mediche di base a oltre 400.000 persone che vivono nelle zone più remote e povere di Haiti. La Fondazione realizza e promuove anche progetti educativi che fanno leva sulla musica come ulteriore strumento per l'inclusione sociale e lo sviluppo dei talenti, il tutto in linea con l'Agenda Goal numero 4.7 delle Nazioni Unite per il 2030.