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Home » Attualità » Andrea Lanfri è arrivato in vetta all’Everest: un’impresa record per uno scalatore pluriamputato

Andrea Lanfri è arrivato in vetta all’Everest: un’impresa record per uno scalatore pluriamputato

Il paratleta lucchese 35enne ha coronato il suo sogno, raggiungendo la vetta alle 6 (ora locale) con Luca Montanari: "Ha scalato la montagna senza gambe né ossigeno"

Letizia Cini
13 Maggio 2022
Andrea Lanfri sulla cima dell'Everest

Andrea Lanfri sulla cima dell'Everest

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Impresa compiuta per l’atleta paralimpico lucchese Andrea Lanfri che ha raggiunto la vetta dell’Everest. Ad annunciarlo il sindaco di Capannori, Luca Menesini: “Alle 6 (ora locale) di oggi (13 maggio 2022) il nostro Andrea ha compiuto il sogno, un’impresa straordinaria ed è il primo scalatore pluriamputato (a causa della meningite) che raggiunge la cima dell’Everest. Emozione enorme”.

Andrea Lanfri sulla cima dell'Everest
Andrea Lanfri (35 anni) sulla cima dell’Everest

“Dal nostro territorio era partito un grande sostegno alla grande impresa, perché Andrea con la sua passione e la sua tenacia è un simbolo di speranza e di fiducia – conclude Menesini ringraziando gli sponsor che hanno sostenuto la straordinaria avventura.
Scommessa vinta, quindi, per lo sportivo 35enne, amante dell’atletica, vice campione paralimpico europeo nella “4×100”, stesso titolo per i campionati del mondo e un medagliere da far luccicare gli occhi: quella che ha appena compiuto è una di quelle imprese che rimarranno nella storia: è lui l’atleta attualmente tesserato con l’Atletica Virtus di Lucca, il primo sportivo pluriamputato a raggiungere la vetta più alta del mondo.

La sua storia

La vita di Andrea Lanfri cambia il 21 gennaio 2015, quando una meningite fulminante strappa al giovane di Sant’Andrea di Compito gli arti inferiori e ben sette dita delle mani. Chi lo conosce però, ne tratteggia inevitabilmente la forza di volontà: “Lanfri – ha spiegato l’avvocato Florenzo Storelli durante la presentazione dell’iniziativa, nel febbraio scorso –. Lui è la testimonianza di come da una grave malattia possa rinascere la voglia e la speranza; una positiva presenza del nostro territorio per lo sport e la disabilità”.

Il protagonista

Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) ha compiuto il sogno, un’impresa straordinaria ed è il primo scalatore pluriamputato (a causa della meningite) che raggiunge la cima dell’Everest

Anche Andrea Lanfri, nel presentare l’avventura, aveva ripercorso le tappe del Calvario subito. “Tra altri e bassi – le sue parole – ho voluto da subito, grazie anche alla generosità di tantissima gente che mi ha permesso di poter accedere alle protesi per correre – ritornare a fare ciò che era prima la mia passione: correre, arrampicarmi, andare in bicicletta, praticare l’alpinismo; ho dovuto ripartire da zero, convertire con estrema fatica le mie abilità precedenti, ad una nuova impostazione, anche psicologica: ma non ho mai mollato”. Andrea Lanfri parla anche del grande desiderio “di dare uno schiaffo al batterio che mi ha ridotto così”.

Il messaggio dell’atleta

Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica

E allora il messaggio dell’atleta, non è solo legato alla passione sportiva: è un messaggio coraggioso e invocativo rivolto a tutti, ai giovani soprattutto. “Io reagisco – ho detto quando mi sono ammalato – così ho iniziato a scalare: prima il Monte Rosa accettando con riserva, e nell’agosto del 2020 raggiungendo il Monte Bianco”. Ha scalato tante montagne, costituito progetti come “From 0 to 0”, non si è più fermato. Ha scritto libri. Così, sempre grazie alla tenacia, la pandemia non frena l’atleta. Anzi. Si allena, sperimenta nuove tecniche perché il desiderio è quello di prepararsi alla scalata dell’Everest.

La scalata dell’Everest

Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconta anche la spedizione per l’Everest

Lanfri il 23 marzo scorso è partito verso l’impresa che si concluderà il 3 giugno. Tre mesi duri, durissimi. Con lui, l’amico fraterno Luca Montanari, con il quale ha formato la cordata che dal campo base li condurrà, attraverso le fasi di acclimatamento, alle successive basi fino a raggiungere la vetta, facendo diventare Lanfri il primo sportivo pluriamputato ad aver raggiunto senza ossigeno il tetto del mondo, la vetta più alta, il sogno di ogni scalatore, l’Everest.
Quando ha toccato gli 8848 metri della cima, erano le 6, ora locale. Un’impresa sportiva eccezionale, in cui è stato accompagnato da Luca Montanari la guida alpina. Impresa che, otre lo sport, è anche tanto altro: la realizzazione di un sogno, simbolo di abnegazione, della ferrea volontà di darsi degli obiettivi, puntare ogni volta a superarsi, realizzare i propri sogni.

La preparazione

L’atleta si trovava sull’Himalaya da settimane, in attesa, dopo il periodo di acclimatazione, di sferrare l’assalto alla cima. Alpinista e amante dell’atletica, con un medagliere da far luccicare gli occhi, l’atleta lucchese è vice campione paralimpico europeo nella 4×1000, stesso titolo per i campionati del mondo. Lui ci scherzava su: “Voglio provare a toccare il cielo con tre dita – aveva detto prima di partire alla volta di Kathmandu –. E nel mio caso c’è anche un vantaggio: i piedi non mi si possono gelare“. In realtà le difficoltà per riuscire in quest’impresa, sono state quelle di ogni scalatore, se non di più, considerando che l’utilizzo delle protesi stanca molto “e mantenere l’equilibrio è impegnativo“.
Il paratleta ha raggiunto in queste ore anche un altro primato, quello di aver corso in 9 minuti e 48 secondi il miglio all’altezza più elevata del mondo.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
Impresa compiuta per l’atleta paralimpico lucchese Andrea Lanfri che ha raggiunto la vetta dell’Everest. Ad annunciarlo il sindaco di Capannori, Luca Menesini: “Alle 6 (ora locale) di oggi (13 maggio 2022) il nostro Andrea ha compiuto il sogno, un’impresa straordinaria ed è il primo scalatore pluriamputato (a causa della meningite) che raggiunge la cima dell’Everest. Emozione enorme”.
Andrea Lanfri sulla cima dell'Everest
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La sua storia

La vita di Andrea Lanfri cambia il 21 gennaio 2015, quando una meningite fulminante strappa al giovane di Sant’Andrea di Compito gli arti inferiori e ben sette dita delle mani. Chi lo conosce però, ne tratteggia inevitabilmente la forza di volontà: “Lanfri – ha spiegato l’avvocato Florenzo Storelli durante la presentazione dell’iniziativa, nel febbraio scorso –. Lui è la testimonianza di come da una grave malattia possa rinascere la voglia e la speranza; una positiva presenza del nostro territorio per lo sport e la disabilità”.

Il protagonista

Andrea Lanfri (35 anni) punta in alto: l’atleta paralimpico lucchese (35 anni)tra un mese partirà per tentare la scalata dell’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) ha compiuto il sogno, un’impresa straordinaria ed è il primo scalatore pluriamputato (a causa della meningite) che raggiunge la cima dell’Everest
Anche Andrea Lanfri, nel presentare l’avventura, aveva ripercorso le tappe del Calvario subito. “Tra altri e bassi – le sue parole – ho voluto da subito, grazie anche alla generosità di tantissima gente che mi ha permesso di poter accedere alle protesi per correre – ritornare a fare ciò che era prima la mia passione: correre, arrampicarmi, andare in bicicletta, praticare l’alpinismo; ho dovuto ripartire da zero, convertire con estrema fatica le mie abilità precedenti, ad una nuova impostazione, anche psicologica: ma non ho mai mollato”. Andrea Lanfri parla anche del grande desiderio “di dare uno schiaffo al batterio che mi ha ridotto così”.

Il messaggio dell’atleta

Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
Nato a Lucca il 26 novembre del 1986, all’età di 29 anni, nel gennaio 2015, Andrea Lanfri ha contratto la meningite con sepsi meningococcica
E allora il messaggio dell’atleta, non è solo legato alla passione sportiva: è un messaggio coraggioso e invocativo rivolto a tutti, ai giovani soprattutto. “Io reagisco – ho detto quando mi sono ammalato – così ho iniziato a scalare: prima il Monte Rosa accettando con riserva, e nell’agosto del 2020 raggiungendo il Monte Bianco”. Ha scalato tante montagne, costituito progetti come “From 0 to 0”, non si è più fermato. Ha scritto libri. Così, sempre grazie alla tenacia, la pandemia non frena l’atleta. Anzi. Si allena, sperimenta nuove tecniche perché il desiderio è quello di prepararsi alla scalata dell’Everest.

La scalata dell’Everest

Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconterà anche la spedizione per l’Everest
Andrea Lanfri (35 anni) in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook sul quale racconta anche la spedizione per l’Everest
Lanfri il 23 marzo scorso è partito verso l’impresa che si concluderà il 3 giugno. Tre mesi duri, durissimi. Con lui, l’amico fraterno Luca Montanari, con il quale ha formato la cordata che dal campo base li condurrà, attraverso le fasi di acclimatamento, alle successive basi fino a raggiungere la vetta, facendo diventare Lanfri il primo sportivo pluriamputato ad aver raggiunto senza ossigeno il tetto del mondo, la vetta più alta, il sogno di ogni scalatore, l’Everest. Quando ha toccato gli 8848 metri della cima, erano le 6, ora locale. Un’impresa sportiva eccezionale, in cui è stato accompagnato da Luca Montanari la guida alpina. Impresa che, otre lo sport, è anche tanto altro: la realizzazione di un sogno, simbolo di abnegazione, della ferrea volontà di darsi degli obiettivi, puntare ogni volta a superarsi, realizzare i propri sogni.

La preparazione

L’atleta si trovava sull’Himalaya da settimane, in attesa, dopo il periodo di acclimatazione, di sferrare l’assalto alla cima. Alpinista e amante dell’atletica, con un medagliere da far luccicare gli occhi, l’atleta lucchese è vice campione paralimpico europeo nella 4x1000, stesso titolo per i campionati del mondo. Lui ci scherzava su: “Voglio provare a toccare il cielo con tre dita – aveva detto prima di partire alla volta di Kathmandu –. E nel mio caso c’è anche un vantaggio: i piedi non mi si possono gelare“. In realtà le difficoltà per riuscire in quest’impresa, sono state quelle di ogni scalatore, se non di più, considerando che l’utilizzo delle protesi stanca molto “e mantenere l’equilibrio è impegnativo“. Il paratleta ha raggiunto in queste ore anche un altro primato, quello di aver corso in 9 minuti e 48 secondi il miglio all’altezza più elevata del mondo.
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