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Home » Attualità » Angelina Jolie si dimette da ambasciatrice dell’Unhcr: “Ma il mio impegno resta a vita”

Angelina Jolie si dimette da ambasciatrice dell’Unhcr: “Ma il mio impegno resta a vita”

L'annuncio su Instagram: "Dopo oltre 20 anni, oggi lascio il mio lavoro con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, le persone che ammiro di più al mondo"

Marianna Grazi
17 Dicembre 2022
Angelina Jolie lascia il ruolo di Ambasciatrice di Buona Volontà dell'Unhcr

Angelina Jolie lascia il ruolo di Ambasciatrice di Buona Volontà dell'Unhcr

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Abbandona la carica ma non la causa: Angelina Jolie ha dichiarato che lascerà il suo ruolo di ambasciatrice dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, dopo oltre 20 anni di impegno. “Credo molto in ciò che l’Onu fa, in particolare nelle vite che salva attraverso il soccorso d’emergenza”, ha dichiarato la 47enne. Che ha aggiunto: “Ora collaborerò con le organizzazioni guidate dalle persone più direttamente colpite dal conflitto, per dare loro la massima possibilità di esprimersi“.

Angelina Jolie

L’attrice, Premio Oscar e Premio umanitario Jean Hersholt, nel 2015 è stata eletta da YouGov “la donna più ammirata al mondo”, grazie all’attività di beneficenza, per le cause umanitarie sostenute e per il suo ruolo di “ambasciatrice di buona volontà” per l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Proprio l’Unhcr, nel ringraziarla per il suo emblematico sostegno e impegno, ha dichiarato che Angelina Jolie è stata una delle più influenti sostenitrici dei diritti dei rifugiati. Dopo essere venuta a conoscenza della grossa crisi umanitaria durante le riprese in Cambogia di “Lara Croft: Tomb Raider“, la star già nei primi anni Duemila si interessò – visitando anche personalmente diversi campi profughi sparsi per il mondo – all’agenzia Onu, facendo una prima importantissima donazione (1 milione di dollari) ai rifugiati afgani in Pakistan, in risposta all’emergenza internazionale lanciata da quest’ultima. Che, Impressionata dal suo interesse e dalla sua devozione per la causa, il 27 agosto 2001 a Ginevra, la nominò Ambasciatrice di Buona Volontà, mentre il ruolo di inviata speciale dell’agenzia arrivò nel 2012.

 

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Un post condiviso da Angelina Jolie (@angelinajolie)

A distanza di 20 anni la Jolie ha deciso di lasciare l’Unhcr annunciando la decisione in un post sulla sua pagina Instagram: “Dopo oltre 20 anni, oggi lascio il mio lavoro con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. I rifugiati sono le persone che ammiro di più al mondo e mi impegno a lavorare con loro per il resto della mia vita“. Per il momento l’attrice non ha ancora fornito dettagli sulle organizzazioni con cui intende lavorare, ma nel frattempo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha dichiarato in un comunicato che la Jolie “si impegnerà in una serie più ampia di questioni umanitarie e di diritti umani“.
Nello stesso comunicato, l’agenzia per i rifugiati ha affermato che l’attrice “ha lavorato instancabilmente, svolgendo più di 60 missioni sul campo per testimoniare storie di sofferenza, ma anche di speranza e resilienza”. Negli ultimi mesi ha incontrato gli sfollati in Ucraina, Yemen e Burkina Faso, devastati dalla guerra.

Angelina Jolie con alcuni bambini rifugiati

La 47enne, oltre nelle questioni umanitarie, è attiva anche nella tutela degli animali, opponendosi all’utilizzo di pellicce e facendo donazioni a organizzazioni che si occupano di curare gli esemplari abbandonati o maltrattati. Con l’ex marito Brad Pitt si è dichiarata favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso e contraria a discriminazioni e diversità di trattamento e opzioni di vita. Nel 2013 ha anche fatto una visita a sorpresa alla riunione del G8 di Londra, per tenere un discorso contro gli stupri delle donne nelle zone di guerra.

 

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Instagram

  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
  • La tolleranza, l’inclusione e il rispetto svaniscono nel momento in cui ci si mette davanti alla tastiera di un computer. Gli haters non sono spariti né accennano a diminuire. Esistono, sono molti più di prima, attaccano e anzi rilanciano. Oltre lo schermo, sono le donne soprattutto, e poi le persone con disabilità e le persone omosessuali, a essere i destinatari di insulti e offese di ogni tipo.

È questo il triste podio che ci consegna la ricerca condotta da Vox, Osservatorio italiano sui diritti, che ha fotografato l’odio via social, in particolare attraverso l’esame dei tweet. E le cose non vanno meglio rispetto all’anno precedente, anzi. Dalla settima edizione di questa ricerca è emerso infatti che nel 2022, da gennaio a ottobre, sono stati estratti quasi 630mila tweet, 583mila dei quali negativi, pari al 93% del totale, mentre invece l’anno prima i tweet presi in esame erano stati poco più di 797mila, 550mila dei quali erano negativi, cioè il 69% del totale.

Le donne si confermano essere il bersaglio numero uno, seguite appunto dalle persone con disabilità e dalle persone omosessuali, tornate nuovamente al centro del mirino, e non solo di quello che fa riferimento all’hate speech.

Oltre agli onnipresenti atteggiamenti di body shaming, molti attacchi hanno avuto come contenuto la competenza e la professionalità delle donne stesse. E, dunque, è il lavoro delle donne a emergere anche quest’anno quale co-fattore scatenante lo hate speech misogino, a conferma di una tendenza già rilevata lo scorso anno. Quanto alle persone con disabilità, risultata la seconda categoria più colpita.

Per quanto concerne invece gli stranieri e i migranti, la categoria sociale con una percentuale più alta di incremento di tweet negativi all’interno del cluster rispetto al 2021. Anche qui, va sottolineata la forte attenzione mediatica che si accende sugli sbarchi dei migranti e sulla situazione dei profughi provenienti dall’Ucraina, nonché dal contesto politico italiano e dalla sua relazione con l’Unione europea circa la gestione della situazione migratoria.

📲Come difendersi? Qual è la cura contro l
  • “Sesso. Libertà. Uguaglianza. Amore in tutti i sensi. E tutti a tavola!”. È il messaggio che Rosa Chemical, all’anagrafe Manuel Franco Rocati, porta a Sanremo 2023 per quello che sarà il suo esordio al festival con il brano “Made in Italy”.

Il rapper classe 1998, arriva da debuttante, ma con una storia già ben definita alle spalle. Poliedrico, eclettico, difficilmente etichettabile, ha dato sfogo alla sua creatività non solo a livello musicale – con influenze che spaziano dall’hiphop alla trap all’elettronica -, ma lavorando anche come modello per Gucci, come art and creative director e dedicandosi anche alla scrittura di videoclip. 

Nel 2019 ha pubblicato “Forever”, il suo primo album, che è stato certificato disco d’oro, da lì una serie di collaborazioni che lo hanno portato anche ad affiancare Tananai l’anno scorso nella serata cover del Festival.

“Molto spesso sono giudicato perché diverso, ma dal diverso bisogna imparare, assorbire. In Italia invece ciò che è diverso è giudicato. E io da diverso in passato mi sono sentito sbagliato” racconta Rosa Chemical. 

Non a caso, a Sanremo, il 25enne paladino della libertà di essere se stessi senza farsi condizionare dalle norme della società, arriva con il brano “Made in Italy” e un obiettivo ben preciso: “portare un messaggio di libertà contro ogni tipo di discriminazione, per promuovere l’uguaglianza e il rispetto. Cerco di creare dibattito: sono sempre pronto a spiegare il mio punto di vista, ma se non c’è apertura mentale non mi sento di dover dire nulla”.

Il brano “È piedi, con cui calpestare ciò che è generalista e che chiude tutto dentro una gabbia fatta di tabù. ‘Made in Italy vuole’ liberarci dalle censure, dagli stereotipi e dal politicamente corretto”. 

Come il titolo e la copertina, anche il testo è provocatorio e racchiude al suo interno tutta l’essenza e l’irriverenza prorompente di Rosa Chemical perché parla in maniera sfrontata di temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore. 

“Non c’è cosa più ‘Made in Italy’ del Festival di Sanremo. Non vedo l’ora di salire su quel palco”.

#lucenews #sanremo2023 #rosachemical
Abbandona la carica ma non la causa: Angelina Jolie ha dichiarato che lascerà il suo ruolo di ambasciatrice dell'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, dopo oltre 20 anni di impegno. "Credo molto in ciò che l'Onu fa, in particolare nelle vite che salva attraverso il soccorso d'emergenza", ha dichiarato la 47enne. Che ha aggiunto: "Ora collaborerò con le organizzazioni guidate dalle persone più direttamente colpite dal conflitto, per dare loro la massima possibilità di esprimersi".
Angelina Jolie
L'attrice, Premio Oscar e Premio umanitario Jean Hersholt, nel 2015 è stata eletta da YouGov "la donna più ammirata al mondo", grazie all'attività di beneficenza, per le cause umanitarie sostenute e per il suo ruolo di "ambasciatrice di buona volontà" per l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Proprio l'Unhcr, nel ringraziarla per il suo emblematico sostegno e impegno, ha dichiarato che Angelina Jolie è stata una delle più influenti sostenitrici dei diritti dei rifugiati. Dopo essere venuta a conoscenza della grossa crisi umanitaria durante le riprese in Cambogia di "Lara Croft: Tomb Raider", la star già nei primi anni Duemila si interessò - visitando anche personalmente diversi campi profughi sparsi per il mondo - all'agenzia Onu, facendo una prima importantissima donazione (1 milione di dollari) ai rifugiati afgani in Pakistan, in risposta all'emergenza internazionale lanciata da quest'ultima. Che, Impressionata dal suo interesse e dalla sua devozione per la causa, il 27 agosto 2001 a Ginevra, la nominò Ambasciatrice di Buona Volontà, mentre il ruolo di inviata speciale dell'agenzia arrivò nel 2012.
 
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Un post condiviso da Angelina Jolie (@angelinajolie)

A distanza di 20 anni la Jolie ha deciso di lasciare l'Unhcr annunciando la decisione in un post sulla sua pagina Instagram: "Dopo oltre 20 anni, oggi lascio il mio lavoro con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. I rifugiati sono le persone che ammiro di più al mondo e mi impegno a lavorare con loro per il resto della mia vita". Per il momento l'attrice non ha ancora fornito dettagli sulle organizzazioni con cui intende lavorare, ma nel frattempo, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha dichiarato in un comunicato che la Jolie "si impegnerà in una serie più ampia di questioni umanitarie e di diritti umani". Nello stesso comunicato, l'agenzia per i rifugiati ha affermato che l'attrice "ha lavorato instancabilmente, svolgendo più di 60 missioni sul campo per testimoniare storie di sofferenza, ma anche di speranza e resilienza". Negli ultimi mesi ha incontrato gli sfollati in Ucraina, Yemen e Burkina Faso, devastati dalla guerra.
Angelina Jolie con alcuni bambini rifugiati
La 47enne, oltre nelle questioni umanitarie, è attiva anche nella tutela degli animali, opponendosi all'utilizzo di pellicce e facendo donazioni a organizzazioni che si occupano di curare gli esemplari abbandonati o maltrattati. Con l’ex marito Brad Pitt si è dichiarata favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso e contraria a discriminazioni e diversità di trattamento e opzioni di vita. Nel 2013 ha anche fatto una visita a sorpresa alla riunione del G8 di Londra, per tenere un discorso contro gli stupri delle donne nelle zone di guerra.  
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