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Home » Attualità » Anche gli animali nella morsa del maltempo: migliaia di randagi a rischio, servono aiuti

Anche gli animali nella morsa del maltempo: migliaia di randagi a rischio, servono aiuti

In Sicilia allarme di Enpa: un centinaio fra cani e gatti, con numerosi cuccioli sono stati tratti in salvo, ma tantissimi non ce l'hanno fatta

Federico Martini
30 Ottobre 2021
(DIRE) Palermo, 26 ott. - Vigili del fuoco in azione con i gommoni per soccorrere gli automobilisti rimasti intrappolati nelle loro auto in uno degli svincoli dell'Asse dei Servizi di Catania, citt

(DIRE) Palermo, 26 ott. - Vigili del fuoco in azione con i gommoni per soccorrere gli automobilisti rimasti intrappolati nelle loro auto in uno degli svincoli dell'Asse dei Servizi di Catania, citt

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Vita dura anche per gli animali, nei territori colpiti dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sicilia. I volontari dell’Ente nazionale protezione animali hanno recuperato e messo in sicurezza oltre 100 tra cani e gatti in pericolo, tra cui diversi cuccioli, nelle province di Catania e Siracusa, ma migliaia di randagi sono ancora in balia delle intemperie. Nelle zone di Acireale, San Gregorio, Zafferana e Milo Enpa sta supportando i volontari del territorio inviando mangime, cuccette, casette per cani e gatti, coperte e pile, ma anche materiali per sistemare tettoie e recinzioni, fondamentali per tenere gli animali riparati.

Auto sommersa sotto gli “archi della Marina”, nei pressi della pescheria di Catania

“Sono moltissime, purtroppo, le colonie e i rifugi colpiti ed è lotta contro il tempo per recuperarli”, spiegano dall’Enpa. A Catania, i volontari sono riusciti a salvare una mamma e la sua cucciolata appena nata finiti nell’acqua. “Cerchiamo di fare tutto il possibile – affermano Stefania e Viviana, volontarie Enpa – ma dalle nostre parti il territorio è pieno di randagi, alcuni riescono a trovare riparo ma in tanti non ce l’hanno fatta. Uscendo per fare i recuperi ho incontrato tanti cani morti e tantissimi uccelli a terra. Abbiamo recuperato numerose cucciolate e le abbiamo portate al sicuro. Siamo riuscite a salvare anche dei maremmani completamente zuppi, spaventati e feriti. Anche le colonie dei gatti sono molto provate. In alcuni casi è rimasto davvero poco. Abbiamo portato i felini all’asciutto e li terremo al sicuro fin quando non sarà passato tutto”. “Il lavoro che i nostri volontari stanno facendo in queste ore – afferma Carla Rocchi, presidente Enpa – è formidabile. Ci arrivano da Siracusa in queste ultime ore notizie molto preoccupanti, speriamo di riuscire ad intervenire per salvare più vite possibile. L’Enpa farà tutto il possibile per non lasciare da soli gli animali di questa isola così complicata e i numerosi volontari che si stanno adoperando con tutti i mezzi”.

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
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