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Home » Attualità » Due attiviste Lgbtq+ condannate a morte in Iran per aver diffuso “la corruzione sulla terra”

Due attiviste Lgbtq+ condannate a morte in Iran per aver diffuso “la corruzione sulla terra”

Zahra Sedighi Hamadani, 31 anni, e Elham Choubdar, 24 anni, avrebbero promosso l'omosessualità e il cristianesimo. Amnesty International lancia un appello per salvarle

Marianna Grazi
12 Settembre 2022
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Due attiviste Lgbtq+ sono state condannate a morte in Iran, secondo quanto affermano i gruppi per i diritti umani. Zahra Sedighi Hamadani, 31 anni, e Elham Choubdar, 24 anni, sono state processate a Urmia (capoluogo della provincia dell’Azerbaigian occidentale, nel nord-ovest dell’Iran) con l’accusa di promuovere l’omosessualità e il cristianesimo nel Paese. A denunciarlo è Amnesty International, che lancia un appello per la loroliberazioneee e perché le sentenze e le condanne vengano annullate. Sono circa 1700 le firme già registrate, sulle 2mila richieste. “Diffondere la corruzione sulla terra“. È questa l’accusa rivolta dalle autorità iraniane alle due ragazze, le quali avrebbero anche comunicato con media oppositori della Repubblica islamica. Secondo informazioni ottenute dall’associazione umanitaria, il verdetto di colpevolezza e le sentenze si basano su ragioni discriminatorie legate all’orientamento sessuale reale o percepito e/o all’identità di genere delle due donne e, nel caso di Zahra Sedighi Hamadani, al suo pacifico attivismo per i diritti Lgbtq+.

La fuga interrotta verso la libertà

Zahra_Sedighi-Hamadani
Zahra Sedighi-Hamadani

Sedighii Hamedani ha due bambini che, purtroppo, già dall’ottobre 2021 non vedono la loro mamma: la 31enne, infatti, è stata arrestata lo scorso anno mentre cercava di attraversare il confine iraniano con la Turchia per chiedere asilo, fa sapere l’ong. Mesi prima era stata protagonista di un documentario della BBC sulle violenze e gli abusi subiti dalla comunità nella regione. Amnesty l’ha descritta come una “paladina dei diritti umani gender non-conforming” che è stata detenuta “esclusivamente in relazione al suo orientamento sessuale, alla sua identità di genere e ai suoi post sui social media e alle sue dichiarazioni in difesa dei diritti Lgbt”. Prima di cercare asilo politico in Turchia, la donna ha pubblicato un video in cui affermava: “Voglio che sappiate quante angherie subiamo noi persone Lgbtq+”. “Rischiamo la vita per le nostre emozioni. Ora sto viaggiando verso la libertà – scriveva -. Se non ce la farò, avrò dato la mia vita per questa causa“. Il gruppo di attivisti Hengaw non ha invece rilasciato alcun dettaglio su Choubdar. Una settimana fa l’Iran ha confermato le condanne a morte, ma ha detto che le due sono state condannate per il reato di traffico di esseri umani e non per il loro attivismo.

L’accusa nei suoi confronti è stata formulata per la prima volta dalla televisione di Stato iraniana a novembre. Un notiziario affermava che la giovane aveva promesso alle donne iraniane un’istruzione superiore, un lavoro e una vita migliore nel Kurdistan iracheno, per poi venderle invece come schiave. Si affermava inoltre che la Sareh promuoveva il gioco d’azzardo illegale e organizzava feste Lgbt.

Accuse fasulle per condannare l’omosessualità

bandiera arcobaleno disprezzo social
La bandiera arcobaleno oggetto di disprezzo sui social media iraniani

È purtroppo comune che le autorità iraniane perseguano gli omosessuali con accuse fasulle. Secondo la legge iraniana, il sesso tra due uomini è punibile con la morte, ma le autorità spesso accusano le persone di reati come stupro, incesto o traffico di droga. Negli ultimi anni nel Paese ha preso forma un vivo movimento Lgbt clandestino, ma questo sembra aver aumentato l’ostilità delle autorità. Le bandiere arcobaleno sono state date alle fiamme insieme a quelle degli Stati Uniti e di Israele e sono stati segnalati arresti per aver utilizzato app per incontri LGBT. Solo pochi giorni fa, il presidente del Paese, Ebrahim Raissi, si è riferito agli omosessuali usando parole estremamente offensive e ha descritto l’omosessualità come “comportamento immondo” e “barbarie moderna”. A marzo, la Guida suprema Ali Khamenei ha definito l’omosessualità come parte della “depravazione morale” diffusa nella civiltà occidentale. Secondo la legge iraniana, sia Zahra Sadiqi Hamedani che Elham Choubdar hanno il diritto di appellarsi alla Corte Suprema, ma le prospettive di ribaltare la sentenza sono scarse. La Corte ha purtroppo la reputazione di approvare le sentenze più dure, quando si tratta di accuse considerate contrarie alla Sharia.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
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Zahra_Sedighi-Hamadani
Zahra Sedighi-Hamadani
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bandiera arcobaleno disprezzo social
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