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Austria, ereditiera rifiuta 4 miliardi per 'correttezza'. "Non li ho guadagnati, non li voglio"

di EDOARDO MARTINI -
9 agosto 2022
Marlene Engelhorn

Marlene Engelhorn

Si possono ereditare 4 miliardi e rifiutarli? A quanto pare nel mondo di oggi è successo anche questo. È la storia della 29enne Marlene Engelhorn, austriaca e discendente di Friedrich Engelhorn, che ha fondato il colosso della chimica Basf. Sua nonna figura al 687esimo posto nella classifica delle persone più ricche del mondo stilata dalla rivista Forbes e l'eredità rifiutata rappresenta il 90 per cento di quanto le spetta. Ma a Marlene poco importa: non è questo a fare la felicità. Anzi.

La 29enne Marlene Engelhorn, austriaca e discendente di Friedrich Engelhorn

"Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità"

"Questa non è una questione di volontà, ma di correttezza. Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità. Questa è pura fortuna alla lotteria delle nascite e pura coincidenza", ha detto Marlene in un'intervista nella quale ha spiegato le motivazioni del suo "no, grazie". "Essendo una persona che ha goduto dei benefici della ricchezza per tutta la vita e so quanto sia distorta la nostra economia. Non posso continuare a stare seduta ad aspettare che qualcuno, da qualche parte, faccia qualcosa", ha spiegato, presentando il movimento AG Steuersrechtigkeit, conosciuto in tutto il mondo come "Taxmenow", con il quale i grandi ereditieri chiedono un aumento delle tasse sui patrimoni extra-large.

Marlene ha presentato il movimento AG Steuersrechtigkeit, conosciuto in tutto il mondo come "Taxmenow"

La storia e la pagina oscura dell'azienda

La 29 enne è erede dei fondatori di BASF (Badische Anilin- und Soda Fabrik), azienda chimica tra le più importanti al mondo, con oltre 200 sedi tra filiali e joint venture e siti produttivi in 50 Paesi sparsi tra Europa, Asia, Nord e Sud America. Solo l’ultimo anno l’azienda, che ha sede principale in Germania, ha fatturato 7,8 miliardi di euro. Fondata da Friedrich Engelhorn nel 1865, la BASF vanta tra i suoi brevetti alcune invenzioni storiche come il colorante indaco, uno dei primi coloranti sintetizzati su scala industriale e il primo nastro magnetico in bobine per i primi registratori audio (musicassette e videocassette). Un’invenzione datata 1934 che avrebbe rivoluzionato il mondo dello spettacolo sul piccolo schermo e in radio, e di cui la BASF è rimasta tra le principali aziende produttrici fino alla fine del secolo scorso. Una pagina oscura dell’azienda è sicuramente la produzione del famigerato gas Zyklon B, quello usato come agente tossico nelle camere a gas nei campi di sterminio. Non si trattò, tuttavia, di una scelta né di un’opzione a disposizione dell’azienda: è facile intuire come sotto il regime nazista, la società e i suoi dirigenti non avessero la possibilità di contestare le decisioni di Adolf Hitler.