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Home » Attualità » Dipendenti di PizzAut derisi da bulli ignoti. Acampora: “Venite a mangiare da noi”

Dipendenti di PizzAut derisi da bulli ignoti. Acampora: “Venite a mangiare da noi”

Nel locale di Cassina de’ Pecchi lavorano tutti ragazzi autistici. La vicenda è stata denunciata su Facebook dal fondatore

Marianna Grazi
22 Agosto 2022
Acampora abbraccia due ragazzi di PizzAut

Acampora abbraccia due ragazzi di PizzAut

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Nascosti dietro al telo della recinzione, fuori dal giardino di PizzAut a Cassina de’ Pecchi (Milano), “hanno incominciato a parlare rivolti ai clienti con uno strano camuffamento della voce, con voce artefatta di chi fa fatica ad articolare le parole hanno incominciato a intonare rivolti al ristorante GNE GNE GNE… GNE GNE GNE… GNE GNE…”. Un episodio che, come denuncia su Facebook Nico Acampora, fondatore del locale che offre lavoro e dignità alle persone autistiche, ha “incrinato una serata meravigliosa”.

La vicenda è avvenuta nella serata di domenica 21 agosto e dimostra quanta arretratezza culturale ci sia ancora nel nostro Paese. Perché oltre alla derisione, agli scimmiottamenti dei dipendenti che invece andrebbero solo applauditi, queste persone non hanno nemmeno avuto il coraggio di mostrarsi, rimanendo nell’ombra fuori dal locale stesso. Un’azione veramente vergognosa, di chi ha scelto di prendersela con dei ragazzi che molto spesso “hanno difficoltà nel linguaggio ma cucinano e servono centinaia di clienti, non si fermano davanti a niente”, sottolinea Acampora.

La condanna

“Secondo chi li ha ascoltati sembrava volessero prendere in giro i ragazzi autististici che lavorano da PizzAut, simulando una difficoltà nella parola e peggio ancora…”. Imitare la voce degli autistici, che proprio a causa della loro condizione sono purtroppo spesso vittime di bullismo, di discriminazione, di esclusione sociale, è un gesto da condannare senza appello. Ed è questa la linea che segue l’ideatore di PizzAut, nella sua denuncia sui social sottolineando invece le doti dei suoi dipendenti e le qualità che riescono ad esprimere semplicemente lavorando, essendo considerati non (solo) ragazzi con autismo ma cuochi, camerieri, gestori di un ristorante. Insomma persone. “Vorrei dire ai ragazzini dello GNE GNE GNE che i ragazzi autistici che lavorano dentro il ristorante questa sera hanno cucinato e servito per 210 persone… Volevo dirvi che è vero che molti ragazzi autistici hanno difficoltà nel linguaggio, ma non li ferma nell’affrontare sfide difficili senza mai nascondersi dietro ad un telo“.

Acampora con alcuni dipendenti autistici di PizzAut

L’invito a cena

Acampora, che è stato messo al corrente dello spiacevole accaduto da alcuni clienti della pizzeria presenti la sera del fatto, come di consueto però non si ferma però alla condanna. Riguardo ai bulli che hanno preso di mira i dipendenti, infatti, ha scritto: “La prossima volta mi auguro di trovarli all’interno del ristorante, a parlare proprio con i miei camerieri per scoprire un mondo meraviglioso, fatto di sensibilità rara, di delicatezza, ma anche di competenze e forza incredibile… Sarete miei ospiti, vi offriremo una cena buonissima ed un’esperienza bellissima…e chissà mai decidiate di venire a fare i volontari per PizzAut…(un modo fantastico per combattere la noia). Vi aspetto ragazzi, abbiate almeno il coraggio di venire a mangiare gratis“. Una risposta a tono a chi ha fatto dei pregiudizi e della stupidità la propria arma.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Nascosti dietro al telo della recinzione, fuori dal giardino di PizzAut a Cassina de’ Pecchi (Milano), "hanno incominciato a parlare rivolti ai clienti con uno strano camuffamento della voce, con voce artefatta di chi fa fatica ad articolare le parole hanno incominciato a intonare rivolti al ristorante GNE GNE GNE... GNE GNE GNE... GNE GNE...". Un episodio che, come denuncia su Facebook Nico Acampora, fondatore del locale che offre lavoro e dignità alle persone autistiche, ha "incrinato una serata meravigliosa". La vicenda è avvenuta nella serata di domenica 21 agosto e dimostra quanta arretratezza culturale ci sia ancora nel nostro Paese. Perché oltre alla derisione, agli scimmiottamenti dei dipendenti che invece andrebbero solo applauditi, queste persone non hanno nemmeno avuto il coraggio di mostrarsi, rimanendo nell'ombra fuori dal locale stesso. Un'azione veramente vergognosa, di chi ha scelto di prendersela con dei ragazzi che molto spesso "hanno difficoltà nel linguaggio ma cucinano e servono centinaia di clienti, non si fermano davanti a niente", sottolinea Acampora.

La condanna

"Secondo chi li ha ascoltati sembrava volessero prendere in giro i ragazzi autististici che lavorano da PizzAut, simulando una difficoltà nella parola e peggio ancora...". Imitare la voce degli autistici, che proprio a causa della loro condizione sono purtroppo spesso vittime di bullismo, di discriminazione, di esclusione sociale, è un gesto da condannare senza appello. Ed è questa la linea che segue l'ideatore di PizzAut, nella sua denuncia sui social sottolineando invece le doti dei suoi dipendenti e le qualità che riescono ad esprimere semplicemente lavorando, essendo considerati non (solo) ragazzi con autismo ma cuochi, camerieri, gestori di un ristorante. Insomma persone. "Vorrei dire ai ragazzini dello GNE GNE GNE che i ragazzi autistici che lavorano dentro il ristorante questa sera hanno cucinato e servito per 210 persone... Volevo dirvi che è vero che molti ragazzi autistici hanno difficoltà nel linguaggio, ma non li ferma nell’affrontare sfide difficili senza mai nascondersi dietro ad un telo".
Acampora con alcuni dipendenti autistici di PizzAut

L'invito a cena

Acampora, che è stato messo al corrente dello spiacevole accaduto da alcuni clienti della pizzeria presenti la sera del fatto, come di consueto però non si ferma però alla condanna. Riguardo ai bulli che hanno preso di mira i dipendenti, infatti, ha scritto: "La prossima volta mi auguro di trovarli all’interno del ristorante, a parlare proprio con i miei camerieri per scoprire un mondo meraviglioso, fatto di sensibilità rara, di delicatezza, ma anche di competenze e forza incredibile... Sarete miei ospiti, vi offriremo una cena buonissima ed un'esperienza bellissima...e chissà mai decidiate di venire a fare i volontari per PizzAut...(un modo fantastico per combattere la noia). Vi aspetto ragazzi, abbiate almeno il coraggio di venire a mangiare gratis". Una risposta a tono a chi ha fatto dei pregiudizi e della stupidità la propria arma.
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