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Bagni genderless, è online la prima mappa contro le discriminazioni

L'ideatore Giorgio Gaudio: "L'inclusione passa anche attraverso piccoli gesti come questo"

di ILARIA VALLERINI -
4 settembre 2022
Prima mappatura digitale dei bagni genderless d'Italia

Prima mappatura digitale dei bagni genderless d'Italia

Una mappa digitale che consente di avere a portata di clic l'elenco dei bagni gender free d'Italia. A ideare e realizzare questo progetto innovativo e apripista è il giovane designer torinese, Giorgio Gaudio. Si chiama "Bagni inclusivi in Italia" (Bagni inclusivi in Italia - Google My Maps) è un servizio accessibile e gratuito, lanciato sul web lo scorso giugno per combattere le discriminazioni. Giorgio, com'è nato questo progetto? "Da una chiacchierata sull'utilità dei bagni genderless con alcune persone che hanno intrapreso il percorso di transizione di genere. Dai loro racconti ho compreso quanto fosse profondo il disagio di trovarsi in contesti disparati di fronte alle categorizzazioni uomo-donna che possono far sentire discriminato chi non si riconosce nel genere assegnatogli dalla società. Da quella conversazione è nata l'idea di creare uno strumento in grado di segnalare preventivamente le strutture in possesso di bagni gender free. Un aiuto concreto nel segno dell'inclusione". Quanti bagni neutri ha mappato fino a questo momento? "Ho quasi raggiunto quota 200. La concentrazione maggiore è nelle regioni centro-nord come Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, ma anche al sud con regioni all'avanguardia come Campania e Sardegna".

Prima mappa digitale dei bagni genderless in Italia

Quali sono i luoghi più gender free friendly?  "Prime fra tutte le università che sono state decisive in questo cambio di passo, a seguire a ruota anche gli istituti scolastici (prevalentemente i licei) che gradualmente si stanno adeguando al cambiamento. E poi anche pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub) e locali Lgbt+ friendly. A saltare all'occhio sono anche gli studi di psicologi che sono in costante aumento". All'Università di Pisa era scoppiata una polemica sui simboli utilizzati fuori dai bagni neutri... "Non c'è un'unica icona riconosciuta a livello nazionale, mi sono imbattuto in simboli di tutti i tipi. Di sicuro la più utilizzata è l'unione uomo-donna.  Mi sono imbattuto anche in bagni neutri contraddistinti da simboli più fantasiosi come nel caso dell'unicorno".

Inaugurazione bagni gender free all'Università di Pisa

In che modo viene aggiornata la mappa?  "Mi informo attraverso i mezzi di informazione tradizionali oppure tramite i social, ma gran parte del merito è degli utenti di Instagram che mi scrivono segnalandomi nuovi luoghi. Recentemente ho deciso di aggiungere alla mappa anche i servizi dove è presente la tampon box (assorbenti gratuiti) per sopperire alle necessità di chi ha il ciclo. Per rendere ancora più completa la mappa faccio appello a tutte le persone che conoscono luoghi o strutture con servizi gender free o con tampon box di scrivermi in privato sul mio profilo Instagram". Perché è importante sensibilizzare su questo tema? "L'inclusione passa dal bagno gender free, dai pronomi, dalle liste elettorali. Le nuove generazioni sono pronte a questo cambiamento, protagoniste di un'ondata di solidarietà difficile da arrestare. Il mio progetto è un piccolo tassello di questa rivoluzione culturale. Consente alle persone di non andare più alla cieca, di evitare situazioni spiacevoli di forte disagio e di essere discriminate. Più cresce il progetto più cresce la consapevolezza su certe tematiche. La mappa è un primo passo, per il futuro vorrei ideare degli adesivi da attaccare all'entrata dei pubblici esercizi gender free friendly".