Annullato il Bahja pool party, l’evento per tutte le donne musulmane che desideravano passare una giornata in piscina in piena libertà. L’evento a Limbiate, provincia di Monza e Brianza, era stato promosso con un sito dedicato (Bahja.it) e su apposite pagine social.
L’iniziativa però aveva provocato l’indignazione dell’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, membro della commissione per i diritti delle donne e della parità di genere di Bruxelles, che aveva parlato di “segregazione femminile“.
Tutela ed emancipazione della donne
Anche Riccardo De Corato (Fdi), vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e membro della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla sicurezza e sul degrado delle periferie italiane, è intervenuto sull’argomento ringraziando per l’annullamento del party.
“Ringrazio personalmente i rappresentanti delle Piscine al Gabbiano di Limbiate per aver annullato l’evento ‘Pool Party Bahjia’ che si sarebbe dovuto tenere il prossimo 8 luglio”.
“La proprietà ha fatto benissimo ad assumere tale decisione, perché, come lei stessa ha dichiarato, ‘le restrizioni non erano in accordo con i nostri ideali che tengono, in primis, alla tutela ed emancipazione della donne‘ come avviene in Iran e nei Paesi islamici”.
La motivazione dell’annullamento del Bahja Pool Party
La motivazione dell’annullamento del party ci viene fornita direttamente dai rappresentanti delle Piscine al Gabbiano di Limbiate (Monza).
Tutto il personale ha deciso di cancellare l’evento per “le restrizioni non in accordo coi nostri ideali“. Il Bahjia (in arabo “gioia, felicita'”) Pool Party, organizzato da una società privata, doveva essere riservato solo al pubblico femminile con sdraio, lettiini, area picnic e un “fantastico aperitivo”.
“Date le polemiche mediatiche nate in questi giorni siamo a chiarire i fatti comunicando che non è in programma nessun evento per il giorno sabato 8 luglio 2023 e per dissociarci dalle voci riguardanti il ‘sequestro’ dei telefoni e lo spegnimento delle videocamere di sorveglianza assolutamente fuori dalle nostre intenzioni”, spiegano i rappresentanti della piscina.
E ancora: “L’idea era nata dal semplice fatto di affittare la nostra location -che è aperta a tutti- a un privato, che può essere chiunque, italiano, straniero o di qualsiasi etnia e religione, che avrebbe poi invitato ospiti a sua scelta, in questo caso donne della medesima religione per trascorrere una giornata esclusiva”.
“Ci teniamo a precisare che tramite la loro pubblicità sono stati travisati alcuni degli accordi verbali presi.”
“Non immaginavamo assolutamente tutte queste restrizioni, che non sono in accordo con i nostri ideali. Siamo persone che, in primis, tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne. Avessimo saputo prima alcuni dettagli avremmo rifiutato subito la proposta in questione”.
Le polemiche precedenti
La prima ad intervenire sull’argomento era stata appunto l’eurodeputata della Lega e membro della commissione Diritti delle donne e parità di genere del Parlamento europeo,Isabella Tovaglieri, che in una nota aveva scritto: “Apprendiamo con sconcerto questa iniziativa”.
“Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente”.
Le prevendite sarebbero dovute costare 39 euro a persona con la possibilità di acquistare il biglietto ridotto a 15 euro per le bambine fino a 9 anni.
Dopo aver appreso anche questa notizia l’europarlamentare europea aveva rincarato la dose: “A lasciare sgomenti è infine la possibilità di acquistare il biglietto ridotto per le bambine dai 5 ai 9 anni, che in questo modo vengono indottrinate prematuramente e in modo subdolo, anche attraverso un’occasione di svago, alla segregazione e alla sottomissione”.
Intanto, mentre montavano le polemiche, il sindaco della città, Antonio Romeo, aveva spiegato di non sapere nulla di questo evento, sottolineando che si “trattava di un appuntamento organizzato all’interno di una struttura privata”.