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Bambino autistico ucraino arriva in Italia con Artem, il suo gatto. La loro nuova vita ha inizio

di LUCA MARCHETTI -
17 aprile 2022
Gatto bambino ucraino

Gatto bambino ucraino

Una storia a lieto fine. Che in tempi di guerra non guasta mai. A Mestre (Venezia) qualche giorno fa è arrivata una famiglia di profughi ucraini. Una mamma, un bambino autistico e il loro piccolo gatto nero, Artem. I tre sono fuggiti da Kiev a fine marzo e sono stati accolti a braccia aperte dall'Italia. Che cos'è successo però al loro arrivo alla stazione di Mestre? La mamma e il figlio di 5 anni hanno dovuto fare un tampone. Lei è risultata positiva al Covid-19 e quindi, insieme al bambino, ha dovuto passare un periodo di quarantena in un hub allestito per i profughi ucraini a Noale, vicino Venezia. Il gattino tuttavia non ha potuto seguire il suo padroncino, dal quale non si è mai separato. Perché da prassi al micio sono stati fatti una serie di controlli sul suo stato di salute. Ne è emerso che anche Artem, il gattino, è risultato positivo al Coronavirus. E quindi per 14 giorni, Artem non ha potuto vedere il suo padroncino. Terminato questo periodo, però, il gattino si è potuto ricongiungere con il bambino ucraino. Ma le belle notizie per questa famiglia di profughi non sono finite qui. Nel frattempo che il micio era in cura, infatti, alla mamma e al bambino è stata trovata una casa. E alla donna, che non ne sapeva nulla, è stato detto durante un controllo medico di essere incinta. E dunque adesso il bambino potrà giocare insieme a un fratellino (o a una sorellina) insieme al gattino Artem, nella nuova vita di questa famiglia in Italia.

Artem il gatto ucraino arrivato in Italia col suo padroncino di 5 anni e la mamma (Ansa)

Da Kiev a Mestre, il viaggio dei profughi (e del gatto Artem)

Ma ripercorriamo più nel dettaglio la vicenda di Artem e della sua famiglia. A fine marzo, la mamma, il bambino, e il gattino sono partiti da Kiev. Dopo un viaggio di quattro giorni, i tre sono arrivati in Italia, alla stazione di Mestre (Venezia). La mamma il bimbo di 5 anni hanno dovuto fare subito un tampone. Lei è risultata positiva asintomatica al Covid-19. Il bambino negativo. Allora alla famiglia è stato proposto di passare il periodo di quarantena all'hub per i profughi allestito a Noale (Venezia), in una camera di una sezione riservata ai rifugiati positivi.

Artem è risultato positivo al Coronavirus

Il gattino Artem non poteva seguirli subito. Come da prassi infatti, a tutela degli animali da compagnia provenienti dall'Ucraina, Artem è stato consegnato alla verifica sul suo stato di salute effettuata dal Servizio veterinario dell'Ulss 3 Serenissima. Qui, negli ambulatori veterinari, oltre ad accertarsi del suo stato vaccinale, il team ha effettuato un prelievo anticorporale per la rabbia e un tampone orofaringeo e rettale per la ricerca del Covid. Artem è risultato positivo al Coronavirus. La valutazione è stata fatta fra Istituto zooprofilattico delle Venezie e Biologia molecolare dell'ospedale mestrino dell'Angelo. È scattato così il vincolo sanitario per prestare al micio cura e assistenza negli ambulatori veterinari.

La Protezione civile: "Il bambino chiamava ogni giorno per sapere di Artem"

"Il suo piccolo padrone qui a Noale ha chiesto di Artem ogni giorno - raccontano i volontari della Protezione civile -. Ma i veterinari dell'azienda sanitaria lo hanno rassicurato, mandandogli le foto e spiegando al piccolo che stavano curando il suo amico e che presto Artem sarebbe tornato da lui". I volontari della Protezione civile spiegano che "è un gatto docile e affettuoso. Il fatto di curarlo, vaccinarlo e metterlo in sicurezza è diventato ancora più urgente per noi, considerato anche l'aspetto terapeutico che l'animale domestico può avere nei confronti di un bambino con un disturbo dello spettro autistico - dice il direttore dei Servizi veterinari dell'azienda sanitaria Carmine Guadagno -. Attenzione però a non fare allarmismi e correlazioni improprie tra Gatto e Covid 19. Il micio è stato contagiato dalla proprietaria, non viceversa, ha subito il virus in forma lieve e ora sta bene". Artem è rimasto positivo per 14 giorni.

La mamma del bambino è incinta ed è stata trovata una casa alla famiglia ucraina

Nel frattempo sono arrivate tre novità per la famiglia ucraina: la prima è che è stata trovata loro una casa a San Stino di Livenza, la seconda è che la mamma si è negativizzata anche lei, e la terza è che in quella casa abiteranno in quattro: Artem, il suo padroncino, la mamma del suo padroncino. E un fratellino in arrivo. La madre ucraina, sottoposta ad alcuni esami, ha scoperto di aver affrontato il viaggio sotto le bombe con un bimbo in grembo, senza saperlo.