Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Bella Ciao in Ucraina, il testo e la traduzione in italiano. La cover della canzone simbolo della resistenza

Bella Ciao in Ucraina, il testo e la traduzione in italiano. La cover della canzone simbolo della resistenza

Khrystyna Solovyi, una cantante di 29 anni, ha pubblicato su YouTube il video de "La rabbia ucraina", una cover del celebre canto partigiano. Ecco il video e che cosa dice il testo in italiano

Remy Morandi
9 Marzo 2022
Khrystyna Soloviy canta una cover di Bella Ciao in Ucraina

Khrystyna Soloviy canta una cover di Bella Ciao in Ucraina

Share on FacebookShare on Twitter

Bella Ciao diventa la canzone della resistenza in Ucraina. Con un video pubblicato su Twitter e su altre piattaforme, la cantante 29enne Khrystyna Solovyi, molto conosciuta in Ucraina dati i suoi 239mila iscritti al canale YouTube, ha deciso di fare una cover del celebre canto partigiano, riadattando il testo al contesto della guerra tra Russia e Ucraina (qui gli aggiornamenti in tempo reale). Ecco il video di Bella Ciao in Ucraina:

La cover di Bella Ciao di Khrystyna Solovyi si intitola “La rabbia ucraina” (in ucraino Українська лють), e come ha spiegato la stessa cantante su Twitter, è dedicata “a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra”. La voce della giovane cantante di 29 anni è accompagnata nel video dalla chitarra di Olexii Morosov.

Il testo in italiano di “La rabbia ucraina” (cover di Bella Ciao) di Khrystyna Soloviy

“Una mattina presto, senza preavviso
La terra iniziò a tremare e il sangue ci fece ribollire
Missili che scendevano, carri armati senza fine
Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia
Missili che scendevano, carri armati senza fine
Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia

Nessuno lo pensava, nessuno se lo aspettava
Quello che poteva essere la vera rabbia del popolo ucraino
I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo
Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono
I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo
Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono

Le nostre difese hanno i migliori ragazzi
Solo veri eroi combattono nell’esercito ucraino
E i javelin (lanciarazzi anticarro, ndr) e i bayraktar (droni militari, ndr)
combattono per l’Ucraina e uccidono i russi
E i javelin e i bayraktar
combattono per l’Ucraina e uccidono i russi

E il nostro potente popolo, la gente dell’Ucraina
Ha già unito il mondo intero contro i russi
E molto presto li sconfiggeremo
Presto li distruggeremo 
E conquisteremo la nostra libertà
E ci sarà di nuovo la pace

Presto li distruggeremo 
E conquisteremo la nostra libertà
E ci sarà di nuovo la pace”.

La cantante ucraina Khrystyna Solovyi, 29 anni

Khrystyna Solovyi, chi è la cantante della cover ucraina di Bella Ciao

Khrystyna Solovyi, 29 anni, è una cantante, compositrice e musicista ucraina. Nata il 17 gennaio 1993 a Drohobych, una città vicina a Leopoli, ha iniziato molto presto la sua carriera da cantante. È diventata famosa nel 2013 dopo aver partecipato alla versione ucraina di The Voice, il celebre contest che si propone di scoprire nuovi talenti della musica. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo album “Living Water”, una raccolta di canzoni popolari ucraine in arrangiamenti moderni. E del 2018 è il suo secondo e ultimo album intitolato “Dear Friend” che include una serie di canzoni indie pop, arrangiate in chiave folk.

Anche Carla Bruni canta “Bella Ciao” per l’Ucraina

Khrystyna Solovyi non è stata la prima cantante ad aver riarrangiato la celebre canzone partigiana per la guerra in Ucraina. Anche la ex Première dame di Francia, Carla Bruni, due giorni dopo l’inizio dell’invasione russa, aveva pubblicato su Instagram un video di lei che con la chitarra cantava in italiano “Bella Ciao”. “Ecco una canzone di pace e libertà”, ha scritto Carla nella didascalia del video pubblicato su Instagram:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Carla Bruni (@carlabruniofficial)

Il successo di Bella Ciao con La Casa di Carta

Il Professore e Berlino cantano Bella Ciao nella prima stagione de La Casa di Carta

Il canto partigiano “Bella Ciao” è ormai diventato un simbolo mondiale di resistenza. La canzone è diventata conosciuta in tutto il mondo grazie a “La Casa di Carta” su Netflix, una celebre serie televisiva spagnola che racconta la storia di un gruppo di persone che escogita in modo originale una rapina in una banca. Ad aver spiegato il motivo per cui Bella Ciao è stata scelta come colonna sonora della serie tv, è stato lo stesso sceneggiatore della serie, Javier Gomez Santander, in un’intervista a La Repubblica: “La prima volta in cui ho cantato Bella Ciao è stato all’Università. Gianluca, uno studente italiano in Erasmus, aveva una chitarra e la cantavamo tutti insieme. Cantare Bella ciao era il punto più alto di tutte le feste. E da quel momento l’ho sempre usata per darmi coraggio. Mi piace il significato di questa canzone – ha spiegato lo sceneggiatore -, la lotta che porta con sé. Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. Ho capito che Bella ciao e La Casa di carta condividevano l’anima”.

Potrebbe interessarti anche

Cuore Ucraina
Attualità

Roma, Summer Camp Atlantia4Ukraine: il servizio per le mamme e i bambini rifugiati

8 Giugno 2022
Victoria Brignell
Attualità

Una donna disabile dimenticata in aereo per più di un’ora e mezza dopo l’atterraggio

6 Giugno 2022
La lettera di scuse di Benjamin con allegati 10 euro
Attualità

San Marino, ruba un ovetto di cioccolato e poi invia una lettera di scuse “So di aver sbagliato”

18 Giugno 2022

Instagram

  • Sono tanti gli esperti e gli attivisti americani che si interrogano se la sentenza della Corte Suprema, che elimina il diritto all’aborto negli Usa, potrà avere impatti anche su altri diritti, compresi quelli alla privacy.

I procuratori possono decidere di indagare su qualsiasi donna che sia stata incinta ma non abbia portato a termine la gravidanza, anche in caso di aborti spontanei.

“La differenza tra ora e l’ultima volta che l’aborto è stato illegale negli Stati Uniti è che viviamo in un’era di sorveglianza digitale senza precedenti”.

A dirlo è la direttrice per la sicurezza informatica della Electronic Frontier Foundation Eva Galperin.

Il caso più eclatante è stato quello di Latice Fisher, la donna del Mississippi che nel 2017 era stata accusata di omicidio di secondo grado dopo aver partorito un bambino nato morto nel terzo trimestre perché, nelle settimane precedenti, aveva cercato online informazioni sulle pillole abortive. Non esisteva nessun’altra prova che Fisher avesse comprato le pillole, ma il caso è comunque durato fino al 2020, quando era stato archiviato.

Le autorità possono decidere di chiedere direttamente alle aziende di fornire i dati in loro possesso relativi a specifici utenti. Non si tratta soltanto di Google, Facebook, Instagram, TikTok o Amazon: a raccogliere dati che possono essere potenzialmente incriminanti sono anche i servizi di telefonia mobile, i provider di servizi Internet e qualsiasi app abbia accesso ai dati sulla posizione. Di solito queste informazioni vengono raccolte a fini pubblicitari, ma possono anche essere acquistate da privati o da forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni molte donne americane hanno cancellato le applicazioni per il monitoraggio delle mestruazioni dai loro cellulari, che secondo le stime vengono usate da un terzo delle donne statunitensi, nel timore che i dati raccolti sul proprio ciclo mestruale, o altri dettagli legati alla salute riproduttiva, dalle applicazioni possano essere usati contro di loro in future cause penali negli Stati in cui l’aborto è diventato illegale.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #dirittoallaborto #dirittoallaprivacy #usa #roevwade
  • Esplosiva, incantevole, nata dalla fantasia di un fumetto per trasformarsi nell’immagine potente di un poster dai colori acrilici alla Andy Warhol. Psichedelica e attraente, conturbante e sexy. Bella da guastare il sonno a molti. Maschio eppure femmina. 

Eva Robin’s, lei che ha fatto sognare generazioni, è stata e rimane il simbolo incontrastato della transessualità. 

Dicevano che somigliasse in modo sorprendente al personaggio di Diabolik Eva Kant, e lei su quell’immagine ci ha lavorato, quasi divertendosi, rendendola viva e facendone una star in carne e ossa. 

"Io sono attratta sessualmente da un uomo ma la mia affettività è diretta verso le donne. Senza dubbio il maschio che c’è in me pretende la sua parte”.

Attrice di cinema e teatro, showgirl e cantante, Eva continua a calcare le scene recitando in ruoli teatrali di grande spessore e impegno. La sua figura di oggi sembra sfumata, il suo volto un po’ flou, l’esuberanza di un tempo addolcita dal tempo. 

Leggi l
  • Al cinema e in tv serve una rappresentazione più reale dei corpi. Anche di quelli in carne.

A rivendicare il diritto di apparire per come si è, soprattutto nei ruoli che chiedono una determinata fisicità, è Shannon Purser, nota soprattutto per aver interpretato Barb Holland in "Stranger Things" e Ethel Muggs in “Riverdale". La 25enne statunitense ha criticato aspramente il trattamento riservato agli “attori grassi” a Hollywood, in particolare per quanto riguarda il casting.

“Non assumono attori grassi per ruoli iconici grassi perché vogliono grandi nomi. Non ci sono quasi mai star grasse di primo piano perché agli attori grassi non è consentita la possibilità di salire di livello. Non ci viene data la giusta visibilità perché l’industria ci vede come elementi bidimensionali“.

Shannon Purser aveva già affrontato la questione in un’intervista a Vanity Fair durante le riprese di “Sierra Burgess è una sfigata”. 

“Anche le donne plus size meritano di avere un principe e il libero arbitrio. Crescendo, se avessi avuto qualcuno che mi somigliava, mi sarei sentita molto meno sola e più compresa. Spero che questo film sfidi i giovani a ripensare il modo in cui guardano se stessi e l’un l’altro, imparando ad abbracciare l’autenticità”. 

E chissà che questa volta, oltre alle parole, non si arrivi anche ai fatti, per invertire la tendenza discriminante e grassofobica proprio nella culla dei sogni: Hollywood.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #shannonpurser #barbstrangerthings #hollywood #bodyshaming #sierraburgessisaloser
  • Sul tema dell
Bella Ciao diventa la canzone della resistenza in Ucraina. Con un video pubblicato su Twitter e su altre piattaforme, la cantante 29enne Khrystyna Solovyi, molto conosciuta in Ucraina dati i suoi 239mila iscritti al canale YouTube, ha deciso di fare una cover del celebre canto partigiano, riadattando il testo al contesto della guerra tra Russia e Ucraina (qui gli aggiornamenti in tempo reale). Ecco il video di Bella Ciao in Ucraina:

La cover di Bella Ciao di Khrystyna Solovyi si intitola "La rabbia ucraina" (in ucraino Українська лють), e come ha spiegato la stessa cantante su Twitter, è dedicata "a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra". La voce della giovane cantante di 29 anni è accompagnata nel video dalla chitarra di Olexii Morosov.

Il testo in italiano di "La rabbia ucraina" (cover di Bella Ciao) di Khrystyna Soloviy

"Una mattina presto, senza preavviso La terra iniziò a tremare e il sangue ci fece ribollire Missili che scendevano, carri armati senza fine Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia Missili che scendevano, carri armati senza fine Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia Nessuno lo pensava, nessuno se lo aspettava Quello che poteva essere la vera rabbia del popolo ucraino I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono Le nostre difese hanno i migliori ragazzi Solo veri eroi combattono nell'esercito ucraino E i javelin (lanciarazzi anticarro, ndr) e i bayraktar (droni militari, ndr) combattono per l'Ucraina e uccidono i russi E i javelin e i bayraktar combattono per l'Ucraina e uccidono i russi E il nostro potente popolo, la gente dell'Ucraina Ha già unito il mondo intero contro i russi E molto presto li sconfiggeremo Presto li distruggeremo  E conquisteremo la nostra libertà E ci sarà di nuovo la pace Presto li distruggeremo  E conquisteremo la nostra libertà E ci sarà di nuovo la pace".
La cantante ucraina Khrystyna Solovyi, 29 anni

Khrystyna Solovyi, chi è la cantante della cover ucraina di Bella Ciao

Khrystyna Solovyi, 29 anni, è una cantante, compositrice e musicista ucraina. Nata il 17 gennaio 1993 a Drohobych, una città vicina a Leopoli, ha iniziato molto presto la sua carriera da cantante. È diventata famosa nel 2013 dopo aver partecipato alla versione ucraina di The Voice, il celebre contest che si propone di scoprire nuovi talenti della musica. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo album "Living Water", una raccolta di canzoni popolari ucraine in arrangiamenti moderni. E del 2018 è il suo secondo e ultimo album intitolato "Dear Friend" che include una serie di canzoni indie pop, arrangiate in chiave folk.

Anche Carla Bruni canta "Bella Ciao" per l'Ucraina

Khrystyna Solovyi non è stata la prima cantante ad aver riarrangiato la celebre canzone partigiana per la guerra in Ucraina. Anche la ex Première dame di Francia, Carla Bruni, due giorni dopo l'inizio dell'invasione russa, aveva pubblicato su Instagram un video di lei che con la chitarra cantava in italiano "Bella Ciao". "Ecco una canzone di pace e libertà", ha scritto Carla nella didascalia del video pubblicato su Instagram:
 
Visualizza questo post su Instagram
 

Un post condiviso da Carla Bruni (@carlabruniofficial)

Il successo di Bella Ciao con La Casa di Carta

Il Professore e Berlino cantano Bella Ciao nella prima stagione de La Casa di Carta
Il canto partigiano "Bella Ciao" è ormai diventato un simbolo mondiale di resistenza. La canzone è diventata conosciuta in tutto il mondo grazie a "La Casa di Carta" su Netflix, una celebre serie televisiva spagnola che racconta la storia di un gruppo di persone che escogita in modo originale una rapina in una banca. Ad aver spiegato il motivo per cui Bella Ciao è stata scelta come colonna sonora della serie tv, è stato lo stesso sceneggiatore della serie, Javier Gomez Santander, in un'intervista a La Repubblica: "La prima volta in cui ho cantato Bella Ciao è stato all'Università. Gianluca, uno studente italiano in Erasmus, aveva una chitarra e la cantavamo tutti insieme. Cantare Bella ciao era il punto più alto di tutte le feste. E da quel momento l'ho sempre usata per darmi coraggio. Mi piace il significato di questa canzone - ha spiegato lo sceneggiatore -, la lotta che porta con sé. Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. Ho capito che Bella ciao e La Casa di carta condividevano l'anima".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto