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Bella Ciao, quando è stata scritta. Storia della canzone del 25 aprile (che ha conquistato il mondo)

di REMY MORANDI -
25 aprile 2023
Bella Ciao canzone

Bella Ciao canzone

Il Pd ha presentato una proposta di legge per far diventare Bella Ciao la canzone da suonare ufficialmente in tutte le cerimonie per il 25 aprile. “Il testo è stato assegnato in Commissione Affari Costituzionali della Camera il 29 novembre, ma da allora è finita in un cassetto", spiega Stefano Vaccari, uno dei firmatari insieme a Marco Furfaro e Mauro Berruto. "Ora, visto che tutti dicono, anche in recentissime interviste, che è la festa di tutti e che quelli della Resistenza sono valori da condividere, mi appello alla maggioranza affinché si voti al più presto il provvedimento per far diventare operativa la legge già dal 25 aprile“. La nascita e la diffusione di Bella ciao vengono di solito associate solo al periodo “della Resistenza e del movimento partigiano contro l’oppressione nazifascista“. Ma studi recenti hanno dimostrato come l’arco temporale della sua genesi sia ben più ampio, spiega Vaccari.

Bella Ciao, storia di una canzone

È curioso che Bella Ciao sia diventata una canzone cantata in tutto il mondo. Prima il successo con La Casa di Carta, poi i remix in chiave dance che i giovani di tutto il Pianeta, dagli Stati Uniti all'Italia, hanno iniziato a ballare in discoteca. Poi ancora, le reinterpretazioni dei cantanti ucraini che hanno adattato il testo e la musica di quella canzone simbolo al contesto della guerra in Ucraina. Spiegare che cosa ci sia dietro al successo della canzone del 25 aprile e di un motivetto conosciuto in tutto il mondo è difficile. Sarà per quelle due parole "Bella" e "Ciao" che fanno molto Italia, che sono facili da imparare e che sono facili da ripetere. Sarà per quel ritornello e per quella melodia semplice da canticchiare o anche solo da fischiettare se non si conoscono le parole del testo. Motivazioni a parte, il successo di Bella Ciao in tutto il mondo è indiscutibile. Al contrario, è discutibile la storia di questa canzone. Quando è stata scritta Bella Ciao? Bella Ciao veniva cantata dai partigiani? Quando è nata Bella Ciao? Sono tutte domande che non trovano una semplice risposta. E anzi, il dibattito storico che ogni anno ricorre in occasione della Festa della Liberazione, è ancora in corso e lontano dal trovare un comune accordo tra le diverse opinioni e interpretazioni di storici e accademici. Ma, nonostante tutto, è utile cercare di fare un po' di luce sulla storia (e sul successo) di Bella Ciao.

Bella Ciao è diventata la canzone simbolo della resistenza e della libertà in tutto il mondo

Bella Ciao, quando è stata scritta

Bella Ciao non è mai stato, almeno prima d'ora, l'inno della Resistenza contro il nazifascismo. In Italia ai comizi del Partito Comunista cantavano L'InternazionaleFischia il vento, celebre canzone partigiana comunista scritta a Bologna prima dell'8 settembre da Felice Cascione. Bella Ciao no. La canzone in Italia iniziò ad aver successo solo intorno agli anni Novanta. Da quel momento, il suo successo fu incontrollato e divenne in poco tempo, soprattutto negli ultimi anni, la canzone simbolo del 25 aprile e più in generale, la canzone simbolo della resistenza e della libertà da ogni forma di repressione, controllo, guerre, dittature, tirannie in tutto il mondo. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso anno, in occasione della Festa della Liberazione, ha dichiarato: "Con l'invasione dell'Ucraina ho pensato a 'Bella Ciao'". Ma dunque quando è stata scritta Bella Ciao?  Secondo molti storici e giornalisti Bella Ciao non fu mai cantata dai partigiani. "Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella Ciao", dichiarò al Corriere della Sera nel 2018 Giorgio Bocca, partigiano in Valle Grana e in Val Màira (Cuneo) nonché ex storico inviato speciale de Il Giorno. Anche altri, come Giampaolo Pansa, Antonio Virgilio Savona e Michele Straniero, sostennero quella tesi, sottolineando che Bella Ciao o non fu mai cantata o fu cantata poco solo da alcune brigate durante la guerra. Questo spiegherebbe il motivo per cui Bella Ciao non è presente nei più importanti canzonieri dei partigiani, dal 'Canzoniere Italiano' di Pasolini ai 'Canti Politici' di Editori Riuniti del 1962.

La copertina di "Bella Ciao - La Resistenza in Italia: Testimonianze Sonore" (1972)

Per anni circolò l'ipotesi che Bella Ciao discendesse da un canto popolare diffuso tra le mondine delle risaie negli anni Trenta del Novecento, ma altri studi sembrano dimostrare che la canzone comparve per la prima volta tra le mondine a partire dagli anni Cinquanta, ovvero dopo la fine della guerra. Nel suo libro 'Bella Ciao. Canto e politica nella storia d'Italia' (2015), lo storico Stefano Privato scrive che Bella Ciao si diffuse nelle zone di Reggio Emilia, sulle Alpi Apuane e nelle province di Rieti. Lo storico Cesare Bermani, invece, nel libro 'Bella Ciao: Storia e fortuna di una canzone. Dalla resistenza italiana all'università delle Resistenze' (2020) sostiene che i primi a cantare quella canzone furono i partigiani abruzzesi della Brigata Maiella, che la diffusero verso nord fino a farla conoscere ai compagni partigiani in Toscana ed Emilia-Romagna. La prima pubblicazione del testo di Bella Ciao che ancora oggi viene cantato avvenne nel 1953 sulla rivista La LapaL'Unità pubblicò per la prima volta quel testo solo quattro anni dopo, nel 1957. La conoscenza di Bella Ciao in Italia arrivò invece nel 1964. Il Nuovo Canzoniere Italiano presentò al Festival di Spoleto uno spettacolo proprio dal titolo 'Bella Ciao', dove vennero presentate due versioni della canzone, quella delle mondine e quella dei partigiani. La versione delle mondine tuttavia fu registrata dalla cantante Giovanna Daffini solo nel 1962. Dunque l'origine di quel canto partigiano è ancora molto incerta. E ugualmente si può dire della sua melodia, che molti fanno risalire a una canzone popolare ebraica (yiddish) suonata da Mishka Ziganoff (1889-1967), un musicista ucraino naturalizzato statunitense.

Bella Ciao, il successo con La Casa Di Carta

Il Professore e Berlino cantano Bella Ciao nella prima stagione de La Casa di Carta

Bella Ciao è diventata conosciuta in tutto il mondo grazie a “La Casa di Carta” (2017) su Netflix, una celebre serie televisiva spagnola che racconta la storia di un gruppo di persone che escogita in modo originale una rapina in banca. Ad aver spiegato il motivo per cui Bella Ciao è stata scelta come colonna sonora della serie tv, è stato lo stesso sceneggiatore della serie, Javier Gomez Santander, in un’intervista a La Repubblica. “La prima volta in cui ho cantato Bella Ciao è stato all’Università. Gianluca, uno studente italiano in Erasmus, aveva una chitarra e la cantavamo tutti insieme. Cantare Bella Ciao era il punto più alto di tutte le feste", ha spiegato lo sceneggiatore. "E da quel momento - le sue parole - l’ho sempre usata per darmi coraggio. Mi piace il significato di questa canzone, la lotta che porta con sé. Un giorno mi sono svegliato con il pensiero fisso della serie che mi tormentava e ho deciso di metterla su. Ho capito che Bella ciao e La Casa di carta condividevano l’anima”.

Bella Ciao diventa "La rabbia ucraina", cover della cantante Khrystyna Soloviy

Bella Ciao è anche diventata la canzone simbolo della resistenza in Ucraina. Con un video pubblicato su Twitter e su altre piattaforme, la cantante 29enne Khrystyna Solovyi, molto conosciuta in Ucraina, ha deciso di fare una cover del celebre canto partigiano, riadattando il testo al contesto della guerra tra Russia e Ucraina. La canzone si intitola Українська лють, in italiano "La rabbia ucraina". Come ha spiegato la stessa cantante su Twitter, Khrystyna Solovyi ha voluto dedicare quella canzone “a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra”. Ecco il video della canzone e il testo in italiano: “Una mattina presto, senza preavviso La terra iniziò a tremare e il sangue ci fece ribollire Missili che scendevano, carri armati senza fine Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia Missili che scendevano, carri armati senza fine Il vecchio fiume Dnepr ruggì con rabbia Nessuno lo pensava, nessuno se lo aspettava Quello che poteva essere la vera rabbia del popolo ucraino I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono I nemici maledetti senza pietà li distruggiamo Quei nemici maledetti che la nostra terra invadono Le nostre difese hanno i migliori ragazzi Solo veri eroi combattono nell’esercito ucraino E i javelin (lanciarazzi anticarro, ndr) e i bayraktar (droni militari, ndr) combattono per l’Ucraina e uccidono i russi E i javelin e i bayraktar combattono per l’Ucraina e uccidono i russi E il nostro potente popolo, la gente dell’Ucraina Ha già unito il mondo intero contro i russi E molto presto li sconfiggeremo Presto li distruggeremo E conquisteremo la nostra libertà E ci sarà di nuovo la pace Presto li distruggeremo E conquisteremo la nostra libertà E ci sarà di nuovo la pace”.