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Berlino, attivisti per il clima si incollano le mani all'asfalto: "Fermiamo la follia fossile"

di EDOARDO MARTINI -
17 luglio 2022
Attivisti a Berlino

Attivisti a Berlino

Dopo le proteste per i cambiamenti climatici a Londra questa volta la contestazione si è spostata in un'altra capitale europea e tocca alla città di Berlino. Venerdì 15 luglio infatti, gli attivisti del gruppo 'Last Generation' hanno bloccato un'uscita autostradale.

La protesta degli attivisti per il clima che si sono incollati le mani sull'asfalto

"Risparmiamo petrolio invece di trivellare": la protesta degli attivisti

I giovani militanti questa volta hanno usato una nuova tattica: invece di molti piccoli blocchi sparsi per la città, ne hanno formato uno centrale allo svincolo autostradale di Schöneberg, dove si è radunato un gruppo che contava in totale ben 43 personeMa non si è trattato di un blocco qualsiasi: i manifestanti, infatti, hanno incollato le mani sull'asfalto per protestare contro i combustibili fossili e le trivellazioni petrolifere. Sulle loro mani c'era scritto lo slogan 'Risparmiare petrolio invece di trivellare'. Hanno bloccato il traffico al gridando "Fermiamo la follia fossile" fin quando non sono stati rimossi dalla polizia locale. Un video pubblicato dagli attivisti su Twitter mostra un agente di polizia che usa martello e scalpello su una mano incastonata nel cemento. La portavoce della polizia ha confermato che i manifestanti hanno usato cemento a presa rapida a differenza della supercolla usata qualche settimana fa sulle opere della Nationa Gallery di Londra. 

Per la quarta settimana consecutiva, gli attivisti per il clima hanno bloccato autostrade e altre strade a Berlino. Secondo le loro stesse dichiarazioni, vogliono fare pressione sul governo federale con le loro azioni in modo che operi in modo più coerente sulla protezione del clima. Una delle richieste centrali dell' "Ultima Generazione" è che la Germania non trivelli petrolio nel Mare del Nord. 

La senatrice Lena Kreck

Il dibattito che infiamma Berlino

Nella politica dello stato di Berlino è scoppiato un dibattito su come affrontare questa forma di protesta. Il sindacato di polizia chiede che i bloccanti siano perseguiti più rapidamente. La senatrice di giustizia Lena Kreck ha rifiutato di esercitare pressioni sulle autorità facendo riferimento alle procedure costituzionali esistenti. Tuttavia, era stato concordato con le autorità interne di ottimizzare ulteriormente la cooperazione tra la procura di Berlino e la polizia nella "rivolta dell'ultima generazione". Tutti i partecipanti al blocco sono stati temporaneamente presi in custodia per determinare i loro dati personali.