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Home » Attualità » Blanco, una fan gli tocca le parti intime al concerto. È polemica: “Anche questa è una molestia”

Blanco, una fan gli tocca le parti intime al concerto. È polemica: “Anche questa è una molestia”

Come si vede in un video condiviso sui social, durante l'esibizione a Radio Italia Live una ragazza ha toccato per diversi secondi i genitali del cantante. Bufera sui social: "Se fosse stata una donna tutti griderebbero allo scandalo"

Remy Morandi
23 Maggio 2022
blanco molestia sessuale

blanco molestia sessuale

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Allora, partiamo dai fatti. Durante il concerto di Radio Italia Live, sabato 21 maggio, in piazza Duomo a Milano, una fan ha toccato per diversi secondi – come si vede in un video condiviso sui social – le parti intime di Blanco. L’artista, che in quel momento stava cantando uno dei suoi più grandi successi ‘Notti in bianco’, sembra non accorgersi di nulla. Ma il video non lascia spazio a interpretazioni. La ragazza per non poco tempo lascia la sua mano sui genitali del cantante. E sui social è già polemica, tra chi da una parte sostiene la ragazza in quanto “non ha fatto niente di male e lui non sembra molto infastidito” e tra chi invece sostiene che anche quella sia una molestia sessuale: “Se fosse stata una donna tutti griderebbero allo scandalo”, si legge su Twitter. Ecco il video in questione:

comunque a me la gente fa un po’ schifo e non ditemi che è casuale, ci ha piazzato la mano lì per un bel po’… ma non vi vergognate nemmeno un po’? basita pic.twitter.com/P2TStV2vNN

— 𝒄𝒂𝒎𝒓𝒆𝒍𝒊𝒏𝒆 🦋 (@camreline) May 23, 2022

Il video è stato condiviso su TikTok da una ragazza che scrive polemica: “Grazie alla ragazza che mette la mano sul ca**o di Blanco rovinandomi il video dove lui prende la mano il mio ragazzo”. E in effetti nel video si vede proprio che mentre Blanco canta ‘Notti in bianco’ davanti al pubblico di Piazza Duomo a Milano, una ragazza mette la mano sulle sue parti intime.

Sui social – su Twitter “Blanco molestia” è già entrato in tendenza – è scattata immediatamente la polemica. Alcuni difendono la ragazza sostenendo che “non abbia fatto niente di male”, ma in molti sottolineano: “Una molestia sessuale è una molestia sessuale, non è che se è Blanco potete permettervi di fare ‘ste cose”, scrive una ragazza su Twitter.

La mostra di Blanco e Mahmood allestita alla fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (Foto Ansa)

E ancora, una ragazza adirata per la polemica scrive in stampatello: “Trovo tantissimi commenti sulla polemica di Blanco del tipo ‘se fosse successo a una ragazza’… Letteralmente ce la fate a non guardare il genere di una persona? È una ca**o di molestia indipendentemente da chi la riceve“.

Un altro utente ricorda la polemica sugli alpini di pochi giorni fa. “Blanco non ha commentato o non ha fatto nulla per togliere la mano? Ricordo che anche per i ragazzi, vedi quanto accaduto agli alpini a Rimini, vale la regola del: una molestia rimane una molestia anche se non viene denunciata“. In sostanza, questo utente su Twitter ricorda la polemica di pochi giorni fa all’Adunata degli alpini a Rimini, durante la quale erano state presentate centinaia di segnalazioni all’associazione ‘Non una di meno’ e nessuna denuncia formale alle autorità. Molti commentarono dicendo che “spesso le donne non denunciano perché temono tra l’altro di non essere credute”, affermò la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein.

Sicuramente lo stesso motivo non vale per Blanco. Ma siamo proprio sicuri che sentirsi liberi di toccare le parti intime di qualcuno (anche se questo qualcuno è Blanco) non sia una molestia sessuale?

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  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
Allora, partiamo dai fatti. Durante il concerto di Radio Italia Live, sabato 21 maggio, in piazza Duomo a Milano, una fan ha toccato per diversi secondi - come si vede in un video condiviso sui social - le parti intime di Blanco. L'artista, che in quel momento stava cantando uno dei suoi più grandi successi 'Notti in bianco', sembra non accorgersi di nulla. Ma il video non lascia spazio a interpretazioni. La ragazza per non poco tempo lascia la sua mano sui genitali del cantante. E sui social è già polemica, tra chi da una parte sostiene la ragazza in quanto "non ha fatto niente di male e lui non sembra molto infastidito" e tra chi invece sostiene che anche quella sia una molestia sessuale: "Se fosse stata una donna tutti griderebbero allo scandalo", si legge su Twitter. Ecco il video in questione:

comunque a me la gente fa un po’ schifo e non ditemi che è casuale, ci ha piazzato la mano lì per un bel po’… ma non vi vergognate nemmeno un po’? basita pic.twitter.com/P2TStV2vNN

— 𝒄𝒂𝒎𝒓𝒆𝒍𝒊𝒏𝒆 🦋 (@camreline) May 23, 2022
Il video è stato condiviso su TikTok da una ragazza che scrive polemica: "Grazie alla ragazza che mette la mano sul ca**o di Blanco rovinandomi il video dove lui prende la mano il mio ragazzo". E in effetti nel video si vede proprio che mentre Blanco canta 'Notti in bianco' davanti al pubblico di Piazza Duomo a Milano, una ragazza mette la mano sulle sue parti intime. Sui social - su Twitter "Blanco molestia" è già entrato in tendenza - è scattata immediatamente la polemica. Alcuni difendono la ragazza sostenendo che "non abbia fatto niente di male", ma in molti sottolineano: "Una molestia sessuale è una molestia sessuale, non è che se è Blanco potete permettervi di fare 'ste cose", scrive una ragazza su Twitter.
La mostra di Blanco e Mahmood allestita alla fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (Foto Ansa)
E ancora, una ragazza adirata per la polemica scrive in stampatello: "Trovo tantissimi commenti sulla polemica di Blanco del tipo 'se fosse successo a una ragazza'... Letteralmente ce la fate a non guardare il genere di una persona? È una ca**o di molestia indipendentemente da chi la riceve". Un altro utente ricorda la polemica sugli alpini di pochi giorni fa. "Blanco non ha commentato o non ha fatto nulla per togliere la mano? Ricordo che anche per i ragazzi, vedi quanto accaduto agli alpini a Rimini, vale la regola del: una molestia rimane una molestia anche se non viene denunciata". In sostanza, questo utente su Twitter ricorda la polemica di pochi giorni fa all'Adunata degli alpini a Rimini, durante la quale erano state presentate centinaia di segnalazioni all'associazione 'Non una di meno' e nessuna denuncia formale alle autorità. Molti commentarono dicendo che "spesso le donne non denunciano perché temono tra l'altro di non essere credute", affermò la vicepresidente dell'Emilia Romagna Elly Schlein. Sicuramente lo stesso motivo non vale per Blanco. Ma siamo proprio sicuri che sentirsi liberi di toccare le parti intime di qualcuno (anche se questo qualcuno è Blanco) non sia una molestia sessuale?
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