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Home » Attualità » Boy George contro Giorgia Meloni dopo le elezioni politiche: “Sì a un padre violento e no a genitori gay amorevoli?”

Boy George contro Giorgia Meloni dopo le elezioni politiche: “Sì a un padre violento e no a genitori gay amorevoli?”

Il cantante inglese dei Culture Club attacca la leader di Fratelli d'Italia: "Come il burro che non si scioglieva in bocca: ha un aspetto innocente ma è contro le adozioni per le coppie omosessuali"

Marianna Grazi
26 Settembre 2022
Boy George contro Giorgia Meloni

Boy George contro Giorgia Meloni

Share on FacebookShare on Twitter

George contro Giorgia. “Per te una famiglia tradizionale violenta è meglio di una con due genitori omosessuali”. La reazione del cantante Boy George, voce dei Culture Club, alla vittoria del centrodestra alle elezioni politiche italiane del 25 settembre è durissima. Un attacco diretto a Meloni, leader incontrastata della coalizioen, reale trionfatrice di questa tornata elettorale. Anche il frontman dei Maneskin, Damiano David, aveva sfogato il suo disappunto per i risultati, scrivendo su Instagram: “Oggi è un giorno triste per il mio Paese”.
Ma il 61enne londinese di “Karma Chameleon”, questa notte, poco dopo l’uscita dei primi exit poll in Italia, ha lanciato il suo guanto di sfida su Twitter, chiamando in causa direttamente la leader di Fratelli d’Italia: “Ehi Giorgia Meloni – scrive l’artista – mio padre etero era violento ma tu lo sosterresti e magari picchiava i figli in nome del nucleo familiare tradizionale ma due uomini o donne gay che crescono un bambino con amore incrollabile è sbagliato?“.

Hey @GiorgiaMeloni my straight father was violent but you would support that and maybe hitting children in the name of the traditional family unit but two gay men or women bringing up a child with unwavering love is wrong?

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022

Boy George
Boy George a Giorgia Meloni: “(Mio padre) magari picchiava i figli in nome del nucleo familiare tradizionale ma due uomini o donne gay che crescono un bambino con amore incrollabile è sbagliato?”

Ma il cantante non si è fermato a un solo tweet: al primo in inglese, esplicativo e durissimo, ne è seguito uno in italiano, magari poco chiaro per i cittadini del Bel Paese:

Il burro non si scioglieva in bocca! pic.twitter.com/Kt7e6dRQEg

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022

In realtà si tratta della traduzione letterale del modo di dire britannico “Butter wouldn’t melt in her mouth“, che indica una persona all’apparenza innocua che si rivela invece fredda, insensibile, come una pillola amara da ingoiare. C’è in effetti chi, nei commenti, prova a chiedere quale sia il significato della sua frase, e il cantante risponde che Giorgia Meloni, secondo lui, “ha un aspetto innocente, ma è contro le adozioni gay”. Invece, agli utenti contrariati dalle sue esternazioni, a coloro che sostengono che Meloni sarà la prima donna Presidente del Consiglio nella nostra storia e che il nostro Paese, da “grande democrazia” qual è non ha bisogno di certe lezioncine, l’artista replica che tutti ne hanno bisogno – evidentemente – e cita Mussolini, evidentemente per lui una lezione non ben appresa dagli italiani.

History modelled on Mussolini needs lessons! https://t.co/L5U6NHYPGD

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022

Perché il conservatorismo, per George, nasconde in realtà qualcosa di più oscuro, di più inquietante. E per questo è fondamentale portare una luce di consapevolezza – se non c’è speranza – su ciò che sta accadendo, non per arrendersi a facili recriminazioni o lamentale, quanto per unirsi in un fronte comune che faccia di diritti, libertà, democrazia i propri baluardi.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
George contro Giorgia. "Per te una famiglia tradizionale violenta è meglio di una con due genitori omosessuali". La reazione del cantante Boy George, voce dei Culture Club, alla vittoria del centrodestra alle elezioni politiche italiane del 25 settembre è durissima. Un attacco diretto a Meloni, leader incontrastata della coalizioen, reale trionfatrice di questa tornata elettorale. Anche il frontman dei Maneskin, Damiano David, aveva sfogato il suo disappunto per i risultati, scrivendo su Instagram: "Oggi è un giorno triste per il mio Paese". Ma il 61enne londinese di "Karma Chameleon", questa notte, poco dopo l'uscita dei primi exit poll in Italia, ha lanciato il suo guanto di sfida su Twitter, chiamando in causa direttamente la leader di Fratelli d'Italia: "Ehi Giorgia Meloni - scrive l'artista - mio padre etero era violento ma tu lo sosterresti e magari picchiava i figli in nome del nucleo familiare tradizionale ma due uomini o donne gay che crescono un bambino con amore incrollabile è sbagliato?".

Hey @GiorgiaMeloni my straight father was violent but you would support that and maybe hitting children in the name of the traditional family unit but two gay men or women bringing up a child with unwavering love is wrong?

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022
Boy George
Boy George a Giorgia Meloni: "(Mio padre) magari picchiava i figli in nome del nucleo familiare tradizionale ma due uomini o donne gay che crescono un bambino con amore incrollabile è sbagliato?"
Ma il cantante non si è fermato a un solo tweet: al primo in inglese, esplicativo e durissimo, ne è seguito uno in italiano, magari poco chiaro per i cittadini del Bel Paese:

Il burro non si scioglieva in bocca! pic.twitter.com/Kt7e6dRQEg

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022
In realtà si tratta della traduzione letterale del modo di dire britannico "Butter wouldn’t melt in her mouth", che indica una persona all'apparenza innocua che si rivela invece fredda, insensibile, come una pillola amara da ingoiare. C'è in effetti chi, nei commenti, prova a chiedere quale sia il significato della sua frase, e il cantante risponde che Giorgia Meloni, secondo lui, "ha un aspetto innocente, ma è contro le adozioni gay". Invece, agli utenti contrariati dalle sue esternazioni, a coloro che sostengono che Meloni sarà la prima donna Presidente del Consiglio nella nostra storia e che il nostro Paese, da "grande democrazia" qual è non ha bisogno di certe lezioncine, l'artista replica che tutti ne hanno bisogno - evidentemente - e cita Mussolini, evidentemente per lui una lezione non ben appresa dagli italiani.

History modelled on Mussolini needs lessons! https://t.co/L5U6NHYPGD

— Boy George (@BoyGeorge) September 25, 2022
Perché il conservatorismo, per George, nasconde in realtà qualcosa di più oscuro, di più inquietante. E per questo è fondamentale portare una luce di consapevolezza - se non c'è speranza - su ciò che sta accadendo, non per arrendersi a facili recriminazioni o lamentale, quanto per unirsi in un fronte comune che faccia di diritti, libertà, democrazia i propri baluardi.
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