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Home » Attualità » Carrozzina distrutta sul volo Ryanair. Anita Pallara, presidente di Famiglie Sma: “Il mio peggior incubo”

Carrozzina distrutta sul volo Ryanair. Anita Pallara, presidente di Famiglie Sma: “Il mio peggior incubo”

Doveva essere un semplice volo da Bari a Cagliari, ma si è trasformato in un'esperienza terribile e dolorosa: "Noi disabili paghiamo un biglietto normale ma siamo considerati merce. La mia carrozzina elettrica ora è distrutta, è come se mi avessero tagliato gambe e braccia"

Marianna Grazi
7 Luglio 2021
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Su Facebook lo ha definito “il peggior incubo”, ma la realtà dell’accaduto è forse ancora più terribile. Provate ad immaginare di salire su un aereo e, una volta arrivati a destinazione, non poter scendere a terra, perché vi sono state tagliate le gambe. Drastico, forse, ma è quello che è accaduto a Anita Pallara e che denuncia sui social lanciando anche un appello alle compagnie di volo, ergendosi a portavoce di chi, come lei, ha subito questa orribile “amputazione”. Imbarcata il 6 luglio, da Bari, su un volo Ryanair diretto a Cagliari, all’arrivo in aeroporto si è accorta di non poter più utilizzare la sua carrozzina. Che per lei vuol dire non poter camminare.

Anita è la presidentessa nazionale di Famiglie Sma, una onlus che accompagna e supporta coloro che convivono con la sclerosi laterale amiotrofica. Quella carrozzina, per lei, è indispensabile. Senza non può fare praticamente niente. Ma non tutti possono o riescono a capirlo. “Preparo tutta la documentazione richiesta per viaggiare con una semplice carrozzina elettrica – racconta Pallara nel post -, pago un biglietto normale come tutti nonostante il mio, come quello di tutte le persone disabili, non sia un trattamento normale”. “Veniamo caricati quando e come decidono l’aeroporto e il vettore, ognuno con regole diverse, dobbiamo spiegare cento volte che le carrozzine non sono bombe a orologeria ma semplici carrozzine elettriche, difficilmente siamo chiamati passeggeri, ma siamo sigle. Per l’esattezza io sono Charlie“, aggiunge. Perché per chi vive con la disabilità, a volte, dimostrarsi passeggeri che necessitano di più attenzione è molto difficile. Soprattutto quando ci si sente considerati più merci che persone.

Eppure “Charlie” riesce a salire a bordo, insieme ai genitori, che si occupano prima di predisporre la carrozzina al volo: staccano i contatti, imballano il joystick, fanno vedere agli operatori come “sbloccare e bloccare i freni per muoverla a mano”. Ma, precisa Anita, “Ryanair non ha uno spazio dedicato in stiva, le carrozzine vengono caricate come bagagli, come merce, nessuna attenzione verso una cosa sacra”. Ed ecco che, inevitabilmente, accade il fattaccio. “Arrivo a Cagliari e mi ritrovo con una carrozzina completamente inutilizzabile. Sono lontana da casa, non mi posso muovere e la mia carrozzina nuova (aprile 2021) per un banale volo aereo è distrutta”. E distrutta si sente anche lei “È come se improvvisamente mi avessero tagliato le gambe e le braccia, senza avvertirmi, senza anestesia. È un dolore e una violazione dei propri diritti e del proprio corpo inimmaginabile”.

In attesa che sulla vicenda venga fatta chiarezza e che Anita abbia il suo rimborso, questa vicenda sottolinea ancora una volta come le persone con disabilità debbano affrontare ostacoli ulteriori che, molto spesso, gli altri neppure riescono a vedere.

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Instagram

  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Su Facebook lo ha definito "il peggior incubo", ma la realtà dell'accaduto è forse ancora più terribile. Provate ad immaginare di salire su un aereo e, una volta arrivati a destinazione, non poter scendere a terra, perché vi sono state tagliate le gambe. Drastico, forse, ma è quello che è accaduto a Anita Pallara e che denuncia sui social lanciando anche un appello alle compagnie di volo, ergendosi a portavoce di chi, come lei, ha subito questa orribile "amputazione". Imbarcata il 6 luglio, da Bari, su un volo Ryanair diretto a Cagliari, all'arrivo in aeroporto si è accorta di non poter più utilizzare la sua carrozzina. Che per lei vuol dire non poter camminare. Anita è la presidentessa nazionale di Famiglie Sma, una onlus che accompagna e supporta coloro che convivono con la sclerosi laterale amiotrofica. Quella carrozzina, per lei, è indispensabile. Senza non può fare praticamente niente. Ma non tutti possono o riescono a capirlo. "Preparo tutta la documentazione richiesta per viaggiare con una semplice carrozzina elettrica - racconta Pallara nel post -, pago un biglietto normale come tutti nonostante il mio, come quello di tutte le persone disabili, non sia un trattamento normale". "Veniamo caricati quando e come decidono l'aeroporto e il vettore, ognuno con regole diverse, dobbiamo spiegare cento volte che le carrozzine non sono bombe a orologeria ma semplici carrozzine elettriche, difficilmente siamo chiamati passeggeri, ma siamo sigle. Per l'esattezza io sono Charlie", aggiunge. Perché per chi vive con la disabilità, a volte, dimostrarsi passeggeri che necessitano di più attenzione è molto difficile. Soprattutto quando ci si sente considerati più merci che persone.
Eppure "Charlie" riesce a salire a bordo, insieme ai genitori, che si occupano prima di predisporre la carrozzina al volo: staccano i contatti, imballano il joystick, fanno vedere agli operatori come "sbloccare e bloccare i freni per muoverla a mano". Ma, precisa Anita, "Ryanair non ha uno spazio dedicato in stiva, le carrozzine vengono caricate come bagagli, come merce, nessuna attenzione verso una cosa sacra". Ed ecco che, inevitabilmente, accade il fattaccio. "Arrivo a Cagliari e mi ritrovo con una carrozzina completamente inutilizzabile. Sono lontana da casa, non mi posso muovere e la mia carrozzina nuova (aprile 2021) per un banale volo aereo è distrutta". E distrutta si sente anche lei "È come se improvvisamente mi avessero tagliato le gambe e le braccia, senza avvertirmi, senza anestesia. È un dolore e una violazione dei propri diritti e del proprio corpo inimmaginabile". In attesa che sulla vicenda venga fatta chiarezza e che Anita abbia il suo rimborso, questa vicenda sottolinea ancora una volta come le persone con disabilità debbano affrontare ostacoli ulteriori che, molto spesso, gli altri neppure riescono a vedere.
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