Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Siena, bulli rubano e rompono la carrozzina a una disabile. Il motivo? “Volevamo farci un giro”

Siena, bulli rubano e rompono la carrozzina a una disabile. Il motivo? “Volevamo farci un giro”

Clemy Spinelli, studentessa 34enne, denuncia l’episodio: “Come se mi avessero spezzato le gambe“. Non è la prima volta: le indagini della questura e l'identificazione dei responsabili

Letizia Cini
24 Luglio 2022
Clemy Spinelli, 34 anni

Clemy Spinelli, 34 anni

Share on FacebookShare on Twitter

Siena, rubano carrozzina a una disabile “per farci un giro”, la distruggono e l’abbandonano. Dopo aver rubato la carrozzina elettrica a una disabile per “farci un giro” un gruppo di vandali l’ha gravemente danneggiata e abbandonata in mezzo a una strada. È successo a Siena: a fare le spese dell’ennesimo intollerabile atto di bullismo è stata Clemy Spinelli, ragazza 34enne disabile molto nota in città che in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito – l’ennesimo – da parte di alcuni ragazzi probabilmente molto ubriachi.

Un analogo episodio era avvenuto nel novembre scorso a Firenze: vittima Marco, affetto da difficoltà motorie che, non si separava mai dalla sua bici, in quanto, sulla sua sella, poteva andare ovunque. Ma una mattina, in un attimo di distrazione, gliel’hanno rubano. Lui si  è disperato, appellandosi al buon cuore di Firenze e il signor Paolo Vranjes, imprenditore e lettore del quotidiano La Nazione, che come Luce! ha raccontato la storia – ha risposto. Una storia a lieto fine.

L’episodio di Siena

Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito

“La carrozzina elettrica con la quale mi muovo a Siena – ha raccontato la donna – è stata portata via da uno o più soggetti. Hanno opportunamente smontato la mia carrozzina, volevano solo fare un giro, ci pensate? Un giro”. Dopo il furto la donna si è rivolta alla Questura di Siena che ha avviato le ricerche sia della carrozzina che di coloro che gliel’avevano rubata: per fortuna il mezzo è stato recuperato, anche se gravemente danneggiato, e i responsabili del grave gesto fermati. “Sono stata informata dalla Questura di Siena, la carrozzina è in condizioni disumane – annuncia –. Questo significa che mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra, alla vostra pochezza umana. I disabili, disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre” ha scritto sul suo profilo Facebook Clemy.

Le reazioni

Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito

L’episodio è stato commentato da Francesca Appolloni, assessore al sociale del Comune di Siena: “Clemy è una ragazza coraggiosa, che affronta ogni giorno con enorme determinazione la propria disabilità. I suoi aggressori invece sono dei miserabili vigliacchi, che hanno trasformato la sua carrozzina elettrica in una sfida e in un ‘gioco’, vandalizzandola per il proprio perverso divertimento. Ringrazio la Questura che ha prontamente individuato i responsabili di questo orribile gesto, indegno della nostra civile Siena, e recuperato la carrozzina, purtroppo gravemente danneggiata. Quella carrozzina offesa è oggi un simbolo doppio: del coraggio e della dignità di Clemy, della vigliaccheria e della miseria dei suoi aggressori”.

La testimonianza

“La vivo come una violenza perché quella carrozzina elettrica che hanno distrutto sono le mie gambe. Volevano solo fare un giro, hanno detto alla polizia, pensa un po’…“, riporta il quotidiano La Nazione.

Clementina Spinelli in una foto scattata in occasione di un precedente furto
Clementina Spinelli in una foto scattata e pubblicata su naziine.it in occasione di un precedente furto

“Non è la prima volta che la carrozzina con cui riesco a spostarmi quando sono a Siena viene presa di mira – riprende l’intervista – . Alcuni anni fa, c’era ancora il sindaco Bruno Valentini, sparì e poi una telefonata anonima, dopo il mio allarme sui social, la fece ritrovare. Ci fu anche un secondo episodio ma quello avvenuto nella notte fra il 21 e il 22 luglio è qualcosa di più. Uno spregio. Come se mi avessero spezzato le gambe, perché ora è inutilizzabile“. Clemy, che ha 34 anni, studia Archeologia a Siena, dove viveva. Finita nel mirino di un gruppo di bulli, da qualche mese era tornata a Belvedere Marittimo, in Calabria, suo paese di origine. “Mi ha chiamato una vicina dicendomi quanto era accaduto. Sembra che addirittura avessero provato a prenderla venendo redarguiti e quindi desistendo. Poi invece l’hanno portata via perché è stata poi ritrovata fuori porta Camollia. Lì ci sono le telecamere, dovrebbero identificarli, la polizia avrebbe fermato una o più persone“.

Clemy Spinelli, 34 anni
Clemy Spinelli, 34 anni, in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Da via del Castoro arriva la conferma che sono in corso indagini per dare un volto ai responsabili di un gesto davvero brutto. “Ho fatto denuncia l’altra matttina – conclude l’articolo de La Nazione – perché voglio che paghino non solo i danni, visto che è rovinata dalle ruote allo schienale alla pedana, ma anche quelli emotivi. Soffro di attacchi di panico, se mi arrabbio la mia condizione peggiora“, spiega la giovane. Quanto resta di ciò che chiama le sue ’gambe’ è adesso stato preso in consegna da don Dino, parroco della Magione. A preoccupare molto Clemy Spinelli è soprattutto il lungo iter burocratico che servirà per ottenere un’altra carrozzina uguale del valore, a suo dire, di 7500 euro. “Senza quella come faccio a tornare a Siena a settembre?“, s’interroga. La questura della città toscana indaga, la città (e il mondo civile) condanna il gruppo di bulli, già identificati, che pare siano molto giovani.

In base a quanto ricostruito il gruppetto avrebbe tentato di impossessarsi della carrozzina intorno a mezzanotte. Scoperti e allontanati dai vicini, si sono allora rifatti sotto alle 4 del mattino. Poco dopo sono stati però avvistati dalla polizia che nelle prossime ore procederà ad accertare le effettive responsabilità del gruppo. La loro difesa, al momento: “Volevamo solo farci un giro“. Peccato che, dopo il giro, la carrozzina sia stata ritrovata in condizioni pietose.

L’ipotesi di reato, potrebbe essere furto e danneggiamento aggravati dalla minorata difesa dell’oggetto. La sedia era stata lasciata da Clemy, in questi giorni dalla famiglia in Calabria, all’esterno dell’abitazione. Il motivo: la batteria deve restare in carica almeno 24 ore a settimana, altrimenti si danneggia. Alcuni vicini di casa avevano il compito, grazie a una prolunga di collegarla a una presa posta nel loro appartamento.
“Non avete annientato la mia voglia di combattervi e farvi la guerra – si sfoga la ragazza – . I disabili, i disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre”.

Il lungo iter burocratico per riavere il suo “mezzo”

Per lei intanto comincia un iter burocratico non di poco conto. La costosa carrozzina infatti è stata concessa in una sorta di comodato d’uso dall’Asl della sua provincia di residenza, quella di Cosenza, valido 6 anni. Quella della giovane era arrivato solo al terzo anno. Ora l’iter per averne una nuova ricomincia da capo. “Giovedì – racconta la ragazza – mi sottoporrò a un controllo fisiatrico che accerterà se ho diritto o no a una nuova carrozzina. Poi la Regione Calabria, dovrà decidere se ho diritto o meno a un nuovo strumento”.

Potrebbe interessarti anche

Brasile
Scienze e culture

Brasile primo Paese a dichiarare che l’accordo di Parigi è un trattato sui diritti umani

21 Luglio 2022
L'iconico bacio a Times Square (Instagram)
Lifestyle

Sull’Isola di Capri scatta l’obbligo di baciarsi al faro. Ma in Italia ci sono altre location al ‘bacio’

7 Agosto 2022
ondate di calore
Attualità

Ondate di calore: in Italia sempre più frequenti. I rischi per la salute e l’ambiente

4 Agosto 2022

Instagram

  • Bebe Vio “torna subito" a colpire con il suo ormai proverbiale (auto)sarcasmo.

Sul suo profilo Instagram pubblica una foto delle protesi lasciate sul lettino, prima di fare un tuffo in mare. Libera. 🏊‍♀️

#lucenews #lucelanazione #bebevio #inclusivity #libera #protesi #tornosubito
  • Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, oltre ad essere innamorati, sono due giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

“Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati.

Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia dello Stato. E dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità. Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. Ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Da quando ha 19 anni soffre di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina, nel suo caso “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”.

E aggiunge: “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Oggi so che rifarei tutto. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

#lucenews #recanati #nozze
  • Quello che molti temevano è purtroppo accaduto: per scoprire le interruzioni di gravidanza negli Usa le autorità stanno facendo ricorso anche ai dati personali contenuti nelle app di messaggistica e sui social. 

A destare scalpore è un caso in Nebraska, dove Celeste Burgess, 18 anni, e sua madre Jessica, 41, sono finite in tribunale per un presunto aborto illegale, con molteplici capi d’imputazione. La polizia ha presentato come prove i messaggi su Facebook che le due donne si sarebbero scambiate e a cui, con l’autorizzazione dei gestori della piattaforma – in questo caso Meta –, ha avuto accesso. Le chat private, secondo le autorità, mostrano le prove di un aborto farmacologico illegale, autogestito alla 28esima settimana di gestazione (settimo mese), e di un piano per nascondere "i resti”.

Dopo che la polizia ha ottenuto il materiale dai due mandati di perquisizione, Jessica è stata accusata di altri due reati, induzione all’aborto illegale e pratica dell’aborto come persona diversa da un medico autorizzato, per i quali si è nuovamente dichiarata non colpevole. Attualmente il Nebraska proibisce gli aborti dopo le 20 settimane, una legge in vigore da prima dell’annullamento della sentenza Roe v. Wade.

Il problema di fondo che emerge da questa e da tante altre vicende in materia di diritti ha un duplice aspetto: da una parte c’è l’obbligo di una società di fornire i dati alle forze dell’ordine che ne fanno richiesta per le indagini e dall’altra la possibilità di disporre di questi dati. 

Mai come oggi grandi aziende private possono disporre di informazioni personali relative ai propri utenti, e se queste sono utili per fermare chi commette crimini è un conto, ma se le leggi vengono modificate ciò che può essere giudicato come crimine cambia. Il caso di Celeste Burgess è solo un esempio, ma conferma anche che negare il diritto all’aborto non eradica il fenomeno, ma lo trasporta in una dimensione di illegalità e pericolo per la salute della donna.

#lucenews #lucelanazione #aborto #nebraska #abortion #usa
  • La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla.”

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

“Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto."

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato benee la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

#lucenews #lucelanazione #donazionefegato #RobertPericKomsic #donarelavitaperamore
Siena, rubano carrozzina a una disabile “per farci un giro”, la distruggono e l’abbandonano. Dopo aver rubato la carrozzina elettrica a una disabile per “farci un giro” un gruppo di vandali l’ha gravemente danneggiata e abbandonata in mezzo a una strada. È successo a Siena: a fare le spese dell’ennesimo intollerabile atto di bullismo è stata Clemy Spinelli, ragazza 34enne disabile molto nota in città che in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito – l’ennesimo – da parte di alcuni ragazzi probabilmente molto ubriachi. Un analogo episodio era avvenuto nel novembre scorso a Firenze: vittima Marco, affetto da difficoltà motorie che, non si separava mai dalla sua bici, in quanto, sulla sua sella, poteva andare ovunque. Ma una mattina, in un attimo di distrazione, gliel'hanno rubano. Lui si  è disperato, appellandosi al buon cuore di Firenze e il signor Paolo Vranjes, imprenditore e lettore del quotidiano La Nazione, che come Luce! ha raccontato la storia - ha risposto. Una storia a lieto fine.

L'episodio di Siena

Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
“La carrozzina elettrica con la quale mi muovo a Siena – ha raccontato la donna – è stata portata via da uno o più soggetti. Hanno opportunamente smontato la mia carrozzina, volevano solo fare un giro, ci pensate? Un giro”. Dopo il furto la donna si è rivolta alla Questura di Siena che ha avviato le ricerche sia della carrozzina che di coloro che gliel’avevano rubata: per fortuna il mezzo è stato recuperato, anche se gravemente danneggiato, e i responsabili del grave gesto fermati. "Sono stata informata dalla Questura di Siena, la carrozzina è in condizioni disumane – annuncia –. Questo significa che mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra, alla vostra pochezza umana. I disabili, disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre” ha scritto sul suo profilo Facebook Clemy.

Le reazioni

Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
Clemy Spinelli, la 34enne disabile nota a Siena in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito
L’episodio è stato commentato da Francesca Appolloni, assessore al sociale del Comune di Siena: “Clemy è una ragazza coraggiosa, che affronta ogni giorno con enorme determinazione la propria disabilità. I suoi aggressori invece sono dei miserabili vigliacchi, che hanno trasformato la sua carrozzina elettrica in una sfida e in un ‘gioco’, vandalizzandola per il proprio perverso divertimento. Ringrazio la Questura che ha prontamente individuato i responsabili di questo orribile gesto, indegno della nostra civile Siena, e recuperato la carrozzina, purtroppo gravemente danneggiata. Quella carrozzina offesa è oggi un simbolo doppio: del coraggio e della dignità di Clemy, della vigliaccheria e della miseria dei suoi aggressori”.

La testimonianza

“La vivo come una violenza perché quella carrozzina elettrica che hanno distrutto sono le mie gambe. Volevano solo fare un giro, hanno detto alla polizia, pensa un po’...“, riporta il quotidiano La Nazione.
Clementina Spinelli in una foto scattata in occasione di un precedente furto
Clementina Spinelli in una foto scattata e pubblicata su naziine.it in occasione di un precedente furto
“Non è la prima volta che la carrozzina con cui riesco a spostarmi quando sono a Siena viene presa di mira - riprende l’intervista - . Alcuni anni fa, c’era ancora il sindaco Bruno Valentini, sparì e poi una telefonata anonima, dopo il mio allarme sui social, la fece ritrovare. Ci fu anche un secondo episodio ma quello avvenuto nella notte fra il 21 e il 22 luglio è qualcosa di più. Uno spregio. Come se mi avessero spezzato le gambe, perché ora è inutilizzabile“. Clemy, che ha 34 anni, studia Archeologia a Siena, dove viveva. Finita nel mirino di un gruppo di bulli, da qualche mese era tornata a Belvedere Marittimo, in Calabria, suo paese di origine. “Mi ha chiamato una vicina dicendomi quanto era accaduto. Sembra che addirittura avessero provato a prenderla venendo redarguiti e quindi desistendo. Poi invece l’hanno portata via perché è stata poi ritrovata fuori porta Camollia. Lì ci sono le telecamere, dovrebbero identificarli, la polizia avrebbe fermato una o più persone“.
Clemy Spinelli, 34 anni
Clemy Spinelli, 34 anni, in una foto tratta dal suo profilo Facebook
Da via del Castoro arriva la conferma che sono in corso indagini per dare un volto ai responsabili di un gesto davvero brutto. “Ho fatto denuncia l’altra matttina - conclude l’articolo de La Nazione - perché voglio che paghino non solo i danni, visto che è rovinata dalle ruote allo schienale alla pedana, ma anche quelli emotivi. Soffro di attacchi di panico, se mi arrabbio la mia condizione peggiora“, spiega la giovane. Quanto resta di ciò che chiama le sue ’gambe’ è adesso stato preso in consegna da don Dino, parroco della Magione. A preoccupare molto Clemy Spinelli è soprattutto il lungo iter burocratico che servirà per ottenere un’altra carrozzina uguale del valore, a suo dire, di 7500 euro. “Senza quella come faccio a tornare a Siena a settembre?“, s’interroga. La questura della città toscana indaga, la città (e il mondo civile) condanna il gruppo di bulli, già identificati, che pare siano molto giovani. In base a quanto ricostruito il gruppetto avrebbe tentato di impossessarsi della carrozzina intorno a mezzanotte. Scoperti e allontanati dai vicini, si sono allora rifatti sotto alle 4 del mattino. Poco dopo sono stati però avvistati dalla polizia che nelle prossime ore procederà ad accertare le effettive responsabilità del gruppo. La loro difesa, al momento: "Volevamo solo farci un giro". Peccato che, dopo il giro, la carrozzina sia stata ritrovata in condizioni pietose. L’ipotesi di reato, potrebbe essere furto e danneggiamento aggravati dalla minorata difesa dell’oggetto. La sedia era stata lasciata da Clemy, in questi giorni dalla famiglia in Calabria, all’esterno dell’abitazione. Il motivo: la batteria deve restare in carica almeno 24 ore a settimana, altrimenti si danneggia. Alcuni vicini di casa avevano il compito, grazie a una prolunga di collegarla a una presa posta nel loro appartamento. "Non avete annientato la mia voglia di combattervi e farvi la guerra – si sfoga la ragazza – . I disabili, i disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre".

Il lungo iter burocratico per riavere il suo "mezzo"

Per lei intanto comincia un iter burocratico non di poco conto. La costosa carrozzina infatti è stata concessa in una sorta di comodato d’uso dall’Asl della sua provincia di residenza, quella di Cosenza, valido 6 anni. Quella della giovane era arrivato solo al terzo anno. Ora l’iter per averne una nuova ricomincia da capo. "Giovedì – racconta la ragazza – mi sottoporrò a un controllo fisiatrico che accerterà se ho diritto o no a una nuova carrozzina. Poi la Regione Calabria, dovrà decidere se ho diritto o meno a un nuovo strumento".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto