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Charles Darwin, il giallo dei due diari. Scomparsi da 22 anni, sono stati restituiti alla Biblioteca dell'Università di Cambridge

di REMY MORANDI -
6 aprile 2022
Charles Darwin

Charles Darwin

Una storia a lieto fine, che parte da lontano. Nel corso della sua vita Charles Darwin (1809-1882) ha scritto circa 15mila tra lettere e diari, la maggior parte dei quali conservati nella enorme Biblioteca dell'Università di Cambridge, che gestisce il più grande archivio di documenti del naturalista inglese, padre della teoria dell'evoluzione della specie. Tra gli scaffali di quella biblioteca, tuttavia, fino a poco tempo fa risultavano assenti - o per meglio dire rubati e scomparsi da 22 anni - due diari, uno dei quali di inestimabile valore (The Guardian parla di "milioni di sterline") in quanto contenente, a pagina 36, una delle prime bozze dell'"albero della vita", lo schizzo del 1837 che portò Darwin a elaborare la sua teoria evoluzionistica. Oggi, dopo due decenni dalla loro scomparsa, quei due taccuini sono stati restituiti in forma anonima alla Bibilioteca di Cambridge. I quaderni, avvolti insieme in una pellicola trasparente e racchiusi all'interno di una scatola, sono stati lasciati sul pavimento fuori dall'ufficio di una bibliotecaria in una busta regalo color rosa, dentro la quale c'era un involucro di carta con scritto: "Alla bibliotecaria, buona Pasqua". La storia è stata raccontata dalla Biblioteca dell'Università di Cambridge martedì 5 aprile, i fatti risalgono al 9 marzo 2022.
Diario Charles Darwin

Il diario di Charles Darwin contenente l'Albero della vita restituito alla Biblioteca dell'Università di Cambridge (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

Su quella busta contenente i due preziosi diari non c'era alcun indizio su chi li avesse restituiti alla Biblioteca, se non quel "Buona Pasqua". Ma poco è importato alla bibliotecaria che si è ritrovata davanti l'albero della vita di Charles Darwin. "Il mio senso di sollievo per il ritorno dei quaderni è profondo e quasi impossibile da esprimere adeguatamente. Insieme a tanti altri, in tutto il mondo, il mio cuore si è spezzato quando ho appreso la notizia della loro scomparsa. E ora, la mia gioia per il loro ritorno è immensa". Lo ha dichiarato la dottoressa Jessica Gardner, la bibliotecaria che si è trovata davanti all'ufficio il pacchetto regalo, dal 2017 direttrice dei servizi bibliotecari dell'Università di Cambridge.

La bibliotecaria Jessica Gardner ha trovato davanti al suo ufficio il pacchetto regalo contenente i due diari di Charles Darwin (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

Fu proprio lei, la dottoressa Jessica Gardner, a lanciare il 24 novembe 2020 un appello mondiale, in collaborazione con la polizia inglese e l'Interpol, per cercare di ritrovare quei due taccuini. I quaderni di Charles Darwin erano stati visti l'ultima volta nel novembre del 2000, quando vennero rimossi dalla stanza delle Collezioni Speciali della Biblioteca (dove sono contenute le opere più rare e di valore dell'Università) per essere fotografati. Durante un controllo di routine nel gennaio del 2001, la Biblioteca scoprì che la piccola scatola contenente i due taccuini non era mai stata rimessa al suo posto. Ma i bibliotecari pensarono che i quaderni erano stati smarriti tra gli infiniti scaffali della Biblioteca, che in totale contiene oltre 10 milioni di libri, manoscritti, mappe e documenti di altro tipo. Evidentemente invece qualcuno li aveva rubati. Per questo motivo la polizia del Cambridgeshire che si è occupata della vicenda ha fatto sapere: "La nostra indagine rimane aperta".

La busta rosa, il cofanetto, e l'involucro di carta con scritto "Alla bibliotecaria, buona Pasqua. X" (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

I due taccuini risalgono alla fine degli anni '30 dell'Ottocento, quando Charles Darwin tornò dalle Isole Galápagos, nel viaggio intorno al mondo che il naturalista fece a bordo della nave HMS Beagle e che gli permise di raccogliere molti dei dati su cui basò la sua teoria sull'evoluzione della specie. "La teoria della selezione naturale e dell'evoluzione della specie è probabilmente la teoria più importante nelle scienze della vita e dell'ambiente terrestre e questi sono i quaderni sui quali è stata elaborata quella teoria. Sono alcuni dei documenti più straordinari di tutta la storia della scienza", afferma alla BBC Jim Secord, professore emerito di Storia e Filosofia della Scienza all'Università di Cambridge.

In quei due taccuini sono raccolti molti dei dati che permisero a Charles Darwin di scrivere la teoria sull'evoluzione della specie (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

Il professore Stephen J. Toope, vicedirettore dell'Università di Cambridge, si è detto "incredibilmente felice di sapere che i quaderni sono tornati sani e salvi alla loro legittima casa. Oggetti come questi sono cruciali per la nostra comprensione non solo della storia della scienza, ma anche della storia dell'umanità", ha affermato il professore.

I quaderni di Charles Darwin erano stati visti l'ultima volta nel novembre del 2000, quando furono rimossi dalla stanza delle Collezioni Speciali della Biblioteca dell'Università di Cambridge per essere fotografati (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

Adesso l'Università di Cambridge esporrà i due taccuini nella mostra "Darwin In Conversation", che aprirà il prossimo 9 luglio. La mostra sarà gratuita e aperta a tutti. "Siamo entusiasti - ha dichiarato la dottoressa Jessica Gardner - di poter mettere in mostra i taccuini quest'estate, per dare a tutti l'opportunità di vedere questi straordinari diari dal vivo. Potranno anche essere minuscoli, delle dimensioni di una cartolina, ma l'impatto di questi manoscritti sulla storia della scienza e la loro importanza per tutti noi non può essere sottovalutata".

I due taccuini di Charles Darwin erano stati avvolti in un involucro di plastica (Foto Stuart Roberts / Cambridge University Library)

Un ringraziamento alla Biblioteca dell'Università di Cambridge che ha fornito a Luce! le foto e la storia dei due diari ritrovati di Charles Darwin.