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Home » Attualità » Scozia, sì ai matrimoni omosessuali celebrati in Chiesa: “Vogliamo rispettare la diversità”

Scozia, sì ai matrimoni omosessuali celebrati in Chiesa: “Vogliamo rispettare la diversità”

Con 274 favorevoli e 136 contrari, i membri dell'Assemblea generale dell'istituzione ecclesiastica hanno approvato l'importante cambiamento a favore di una maggiore inclusività all'interno degli ambienti di fede

Marianna Grazi
24 Maggio 2022
matrimoni omosessuali scozia

Scozia, i matrimoni omosessuali potranno essere celebrati in Chiesa

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Per la prima volta le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi nella Chiesa di Scozia. D’ora in poi l’istituzione consentirà al clero di celebrare matrimoni omosessuali. I membri dell’Assemblea generale di Edimburgo hanno votato per cambiare la legge della Chiesa dopo anni di battaglie: ciò significa che le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi durante le funzioni celebrate dai ministri. A loro volta officianti e i diaconi potranno chiedere di celebrare le nozze Lgbtq+, ma non saranno obbligati a farlo.

Un dibattito aperto e rispettoso

Il reverendo Scott Rennie

Il reverendo Iain Greenshields, moderatore dell’Assemblea generale, ha dichiarato: “La Chiesa di Scozia è ampia e i suoi membri hanno opinioni diverse sul tema del matrimonio omosessuale. Per molti anni, a tutti i livelli della Chiesa, si è discusso e dibattuto a lungo, con preghiere e in modo approfondito, su questo tema, per trovare una soluzione che rispettasse la diversità e valorizzasse le convinzioni di tutti“, aggiungendo che “La Chiesa si impegna a garantire che i dibattiti su questo argomento si svolgano in uno spirito di umiltà e grazia, che il tono e il tenore delle discussioni siano civili e che le persone siano rispettose di coloro che hanno opinioni opposte”.
Prima del voto di lunedì, che si è concluso con 274 favorevoli e 136 contrari, i membri dell’assemblea hanno espresso una serie di opinioni sull’importante cambiamento.

Il primo ecclesiastico apertamente gay

Il reverendo Iain Greenshields è il primo ecclesisatico apertamente omosessuale della Chiesa episcopale scozzese

Tra questi c’è il reverendo Scott Rennie, che nel 2009 è stato il primo ecclesiastico apertamente gay della Chiesa di Scozia a veder approvata la sua nomina, nonostante le proteste di alcuni membri del Kirk. Rennie, ovviamente, non ha potuto sposare suo marito con una cerimonia religiosa, come avrebbe voluto, per questo in occasione del voto ha detto: “Spero sinceramente che l’Assemblea trovi il coraggio di sostenere la libera scelta, anche per coloro che hanno dei dubbi”. Poi, rivolgendosi ai ministri che, all’interno della Chiesa, non ha appoggiato la questione, ha spiegato: “Voglio dirvi che il matrimonio è una cosa meravigliosa. Il matrimonio con mio marito Dave sostiene la mia vita e il mio ministero. Francamente, non potrei essere un ministro senza il suo amore e il suo sostegno. È molto simile all’unione tra persone di sesso diverso, nelle sue gioie e nelle sue conquiste”.

Aprire alla possibilità di scelta

L’assemble generale della Chiesa episcopale scozzese ha approvato la proposta di celebrare all’interno dei propri edifici matrimoni di persone dello stesso sesso

L’anno scorso la Chiesa metodista è diventata la più grande confessione religiosa del Regno Unito a consentire i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Vietate nella Chiesa d’Inghilterra e nella Chiesa cattolica romana, le unioni di coppie omosessuali sono ben accette nella Chiesa episcopale scozzese, nella Chiesa riformata unita e nei Quaccheri.
La reverenda Susan Cord ha annunciato sui social media di aver già fatto domanda per diventare celebrante di matrimoni omosessuali, mentre il ministro delle parrocchie di Killearnan e Knockbain ha dichiarato alla BBC Scotland: “La nostra scelta si basa su ciò che le Scritture ci dicono. Ci saranno colleghi che decideranno di non celebrare queste cerimonie e io lo rispetterò.
Ma per me si tratta di una nuova possibilità e se una coppia, a prescindere dal sesso, che si tratti di un uomo e un uomo, di una donna e una donna o di un uomo e una donna, si ama e vuole dimostrare il suo impegno, voglio aiutarla a farlo“.
“Questo cambiamento apre a una scelta. Le persone hanno rinunciato a sposarsi con le unioni civili perché appartengono alla Chiesa di Scozia e volevano aspettare di sposarsi nella loro parrocchia”, aggiunge l’ecclesiastico.

Favorevoli e contrari

Vari personaggi pubblici hanno accolto con favore la decisione, tra cui l’ex leader dei conservatori scozzesi Ruth Davidson e l’ex leader dei laburisti Kezia Dugdale, che hanno entrambe una relazione omosessuale. La baronessa Davidson ha twittato: “Sono felice di vedere che l’Assemblea generale della Chiesa di Scozia ha votato affinché i ministri possano celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso”, mentre Dugdale l’ha definita “una notizia straordinaria e un progresso“. I matrimoni tra persone dello stesso sesso potrebbero iniziare ad essere celebrati negli edifici della Chiesa di Scozia entro la fine dell’anno. Ma non tutti approvano la novità. La Covenant Fellowship Scotland, un comitato evangelico della Chiesa di Scozia, ha rilasciato una dichiarazione in cui accusa l’Assemblea Generale di aver commesso un “grave errore” per aver “trasformato in atto della Chiesa una proposta che permette ai ministri e ai diaconi di officiare matrimoni tra persone dello stesso sesso”, agendo così “in modo non biblico e peccaminoso“. La nota prosegue poi affermando: “Questa decisione contraddice tutto ciò che la Bibbia ha da dire sulla natura complementare dell’uomo e della donna e sul carattere e gli scopi del matrimonio. Invece di seguire l’insegnamento chiaro e inequivocabile della parola scritta di Dio, la Bibbia, la Chiesa di Scozia continua a seguire l’opinione popolare“, accusano.

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  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
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E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
Per la prima volta le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi nella Chiesa di Scozia. D'ora in poi l'istituzione consentirà al clero di celebrare matrimoni omosessuali. I membri dell'Assemblea generale di Edimburgo hanno votato per cambiare la legge della Chiesa dopo anni di battaglie: ciò significa che le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi durante le funzioni celebrate dai ministri. A loro volta officianti e i diaconi potranno chiedere di celebrare le nozze Lgbtq+, ma non saranno obbligati a farlo.

Un dibattito aperto e rispettoso

Il reverendo Scott Rennie
Il reverendo Iain Greenshields, moderatore dell'Assemblea generale, ha dichiarato: "La Chiesa di Scozia è ampia e i suoi membri hanno opinioni diverse sul tema del matrimonio omosessuale. Per molti anni, a tutti i livelli della Chiesa, si è discusso e dibattuto a lungo, con preghiere e in modo approfondito, su questo tema, per trovare una soluzione che rispettasse la diversità e valorizzasse le convinzioni di tutti", aggiungendo che "La Chiesa si impegna a garantire che i dibattiti su questo argomento si svolgano in uno spirito di umiltà e grazia, che il tono e il tenore delle discussioni siano civili e che le persone siano rispettose di coloro che hanno opinioni opposte". Prima del voto di lunedì, che si è concluso con 274 favorevoli e 136 contrari, i membri dell'assemblea hanno espresso una serie di opinioni sull'importante cambiamento.

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Il reverendo Iain Greenshields è il primo ecclesisatico apertamente omosessuale della Chiesa episcopale scozzese
Tra questi c'è il reverendo Scott Rennie, che nel 2009 è stato il primo ecclesiastico apertamente gay della Chiesa di Scozia a veder approvata la sua nomina, nonostante le proteste di alcuni membri del Kirk. Rennie, ovviamente, non ha potuto sposare suo marito con una cerimonia religiosa, come avrebbe voluto, per questo in occasione del voto ha detto: "Spero sinceramente che l'Assemblea trovi il coraggio di sostenere la libera scelta, anche per coloro che hanno dei dubbi". Poi, rivolgendosi ai ministri che, all'interno della Chiesa, non ha appoggiato la questione, ha spiegato: "Voglio dirvi che il matrimonio è una cosa meravigliosa. Il matrimonio con mio marito Dave sostiene la mia vita e il mio ministero. Francamente, non potrei essere un ministro senza il suo amore e il suo sostegno. È molto simile all'unione tra persone di sesso diverso, nelle sue gioie e nelle sue conquiste".

Aprire alla possibilità di scelta

L'assemble generale della Chiesa episcopale scozzese ha approvato la proposta di celebrare all'interno dei propri edifici matrimoni di persone dello stesso sesso
L'anno scorso la Chiesa metodista è diventata la più grande confessione religiosa del Regno Unito a consentire i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Vietate nella Chiesa d'Inghilterra e nella Chiesa cattolica romana, le unioni di coppie omosessuali sono ben accette nella Chiesa episcopale scozzese, nella Chiesa riformata unita e nei Quaccheri. La reverenda Susan Cord ha annunciato sui social media di aver già fatto domanda per diventare celebrante di matrimoni omosessuali, mentre il ministro delle parrocchie di Killearnan e Knockbain ha dichiarato alla BBC Scotland: "La nostra scelta si basa su ciò che le Scritture ci dicono. Ci saranno colleghi che decideranno di non celebrare queste cerimonie e io lo rispetterò. Ma per me si tratta di una nuova possibilità e se una coppia, a prescindere dal sesso, che si tratti di un uomo e un uomo, di una donna e una donna o di un uomo e una donna, si ama e vuole dimostrare il suo impegno, voglio aiutarla a farlo". "Questo cambiamento apre a una scelta. Le persone hanno rinunciato a sposarsi con le unioni civili perché appartengono alla Chiesa di Scozia e volevano aspettare di sposarsi nella loro parrocchia", aggiunge l'ecclesiastico.

Favorevoli e contrari

Vari personaggi pubblici hanno accolto con favore la decisione, tra cui l'ex leader dei conservatori scozzesi Ruth Davidson e l'ex leader dei laburisti Kezia Dugdale, che hanno entrambe una relazione omosessuale. La baronessa Davidson ha twittato: "Sono felice di vedere che l'Assemblea generale della Chiesa di Scozia ha votato affinché i ministri possano celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso", mentre Dugdale l'ha definita "una notizia straordinaria e un progresso". I matrimoni tra persone dello stesso sesso potrebbero iniziare ad essere celebrati negli edifici della Chiesa di Scozia entro la fine dell'anno. Ma non tutti approvano la novità. La Covenant Fellowship Scotland, un comitato evangelico della Chiesa di Scozia, ha rilasciato una dichiarazione in cui accusa l'Assemblea Generale di aver commesso un "grave errore" per aver "trasformato in atto della Chiesa una proposta che permette ai ministri e ai diaconi di officiare matrimoni tra persone dello stesso sesso", agendo così "in modo non biblico e peccaminoso". La nota prosegue poi affermando: "Questa decisione contraddice tutto ciò che la Bibbia ha da dire sulla natura complementare dell'uomo e della donna e sul carattere e gli scopi del matrimonio. Invece di seguire l'insegnamento chiaro e inequivocabile della parola scritta di Dio, la Bibbia, la Chiesa di Scozia continua a seguire l'opinione popolare", accusano.
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