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Home » Attualità » Chirurgia al seno, la medicina cinese entra in ospedale in aiuto delle pazienti

Chirurgia al seno, la medicina cinese entra in ospedale in aiuto delle pazienti

L'ospedale San Giuseppe di Empoli il primo policlinico ad usufruire di questo servizio: l'agopuntura per trattare ansia, nausea e vomito

Maurizio Costanzo
12 Novembre 2022
Tecniche di agopuntura

Tecniche di agopuntura

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Medicina integrata in aiuto alle pazienti che devono essere operate al seno. In Toscana nasce all’ospedale San Giuseppe di Empoli, in provincia di Firenze, il primo servizio di integrazione di tecniche di medicina tradizionale cinese (Mtc)-agopuntura e l’unità operativa di anestesia e rianimazione di Empoli.

L’ospedale San Giuseppe di Empoli

L’intervento per ridurre l’ansia e prevenire nausea e vomito

Il progetto riguarda le pazienti che accedono alla sala operatoria di chirurgia senologica, per essere sottoposte a intervento programmato e tramite l’agopuntura viene trattata l’ansia, nausea e vomito, cefalea tensiva, dolore intra e postoperatorio, linfoadenectomia ascellare. Numerosi studi, spiega la Asl Toscana Centro a cui fa capo l’ospedale di Empoli, “hanno valutato la possibilità di impiego dell’analgesia agopunturale non soltanto durante l’intervento chirurgico e nel periodo post-operatorio, ma anche in fase preoperatoria per ridurre l’ansia e prevenire nausea e vomito post-operatori, con grande beneficio in termini di riduzione degli effetti collaterali farmacologici, in particolare nei pazienti a rischio”.

Al progetto empolese partecipano i medici anestesisti esperti in Mtc-agopuntura e personale sanitario che ha seguito un corso di formazione al Centro Fior di Prugna. Il personale medico viene coadiuvato dal personale infermieristico del comparto operatorio e in particolare dal gruppo Pain aervice, opportunamente formato in tuina (digitopressione) e auricoloterapia, secondo protocolli prestabiliti. Ciò garantisce alle pazienti che aderiscono al progetto la presa in carico globale del periodo perioperatorio (pre, intra e postoperatorio).

“Ci auguriamo di poter estendere l’attività ad altre patologie chirurgiche”

Le pazienti sottoposti a chirurgia, si spiega ancora, “spesso presentano sofferenza psicologica acuta nel preoperatorio, correlata per lo più a sentimenti di incertezza, perdita di controllo, calo dell’autostima e paura dell’intervento. L’agopuntura consente di agire su questi meccanismi inconsci”. È inoltre “dimostrato che l’agopuntura aiuta a stabilizzare la respirazione intraoperatoria, le funzioni circolatorie e ad alleviare lo stress da anestesia, mantenendo una migliore stabilità emodinamica, e che può ridurre l’immunosoppressione in particolare nei pazienti fragili”. “L’unità operativa di anestesia e rianimazione di Empoli è il primo servizio dell’Azienda Usl Toscana centro che ha intrapreso un percorso formale di integrazione con agopuntura nel periodo perioperatorio – si spiega ancora -. Sulla base di questa prima esperienza, ci auguriamo di poter estendere l’attività ad altre patologie chirurgiche, coinvolgendo altre unità di anestesia presenti in Azienda”.

 

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  • La questione femminile è indubbiamente uno dei temi più dibattuti dell’epoca contemporanea. C’è chi teorizza la necessità di un welfare di genere capace di consentire alle donne di poter imboccare la strada della realizzazione personale senza dover rinunciare alla famiglia, chi scommette tutto su una rivoluzione culturale che, però, tarda ad arrivare.

Di sicuro, un lavoro più flessibile potrebbe essere d’aiuto. Ma, al di là di una parentesi – peraltro neanche troppo ben gestita – in fase Covid-19, lo smart working pare essere solo un ricordo. Ma come stanno le cose nel resto d’Europa? 

Un percorso da conoscere e, perché no, moltiplicare viene dalle isole Canarie. Si tratta di Female Startup Leaders, una comunità imprenditrici che per la loro attività hanno scelto Tenerife, promuovendo e incentivando lo smart working. Con il sostegno del Ministero del turismo, dell’industria e del commercio del Governo delle Canarie, il progetto rappresenta un punto di riferimento per tutte le donne (e gli uomini) che hanno intenzione non solo di provarci ma di riuscirci. Per le fondatrici, le Canarie rappresentano il luogo perfetto per mantenere in equilibrio il benessere emotivo con quello sociale, continuando a dedicarsi al proprio lavoro a distanza.

"Il lavoro del futuro e il futuro del lavoro passano attraverso la soluzione mista, né 100% remoto né 100% in loco. Di sicuro, però, non esistono soluzioni standard. Ottimo sarebbe che ogni azienda scegliesse il modo più efficiente per far lavorare i propri team, che sia in loco, misto o remoto. Il lavoro a distanza porta più libertà e autonomia al lavoratore. Se gestito correttamente, aiuta a fare una vita più equilibrata e ciò vale sia per gli uomini che per le donne”.

Una cosa è certa: il lavoro del futuro è sempre più nomade. Trasferirsi alle Canarie non è cosa facile, ma viene da pensare che anche l’Italia offre location d’eccezione quantomeno paragonabili a Tenerife. Perché non iniziare a guardare in questa direzione?

✍ Margherita Ambrogetti Damiani 

#lucenews #lucelanazione #femalestartupleaders
  • È morta all’età di 64 anni l’attrice Lisa Loring, famose per aver interpretato Mercoledì Addams nella sitcom La famiglia Addams nella metà degli anni Sessanta. 

La sua morte è stata annunciata da Laure Jacobson, un
  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
Medicina integrata in aiuto alle pazienti che devono essere operate al seno. In Toscana nasce all'ospedale San Giuseppe di Empoli, in provincia di Firenze, il primo servizio di integrazione di tecniche di medicina tradizionale cinese (Mtc)-agopuntura e l'unità operativa di anestesia e rianimazione di Empoli.
L'ospedale San Giuseppe di Empoli

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"Ci auguriamo di poter estendere l'attività ad altre patologie chirurgiche"

Le pazienti sottoposti a chirurgia, si spiega ancora, "spesso presentano sofferenza psicologica acuta nel preoperatorio, correlata per lo più a sentimenti di incertezza, perdita di controllo, calo dell'autostima e paura dell'intervento. L'agopuntura consente di agire su questi meccanismi inconsci". È inoltre "dimostrato che l'agopuntura aiuta a stabilizzare la respirazione intraoperatoria, le funzioni circolatorie e ad alleviare lo stress da anestesia, mantenendo una migliore stabilità emodinamica, e che può ridurre l'immunosoppressione in particolare nei pazienti fragili". "L'unità operativa di anestesia e rianimazione di Empoli è il primo servizio dell'Azienda Usl Toscana centro che ha intrapreso un percorso formale di integrazione con agopuntura nel periodo perioperatorio - si spiega ancora -. Sulla base di questa prima esperienza, ci auguriamo di poter estendere l'attività ad altre patologie chirurgiche, coinvolgendo altre unità di anestesia presenti in Azienda".  
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