Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » “Ci ha messo troppo a reagire ai palpeggiamenti: 20 secondi” e per le giudici la molestia non sussiste

“Ci ha messo troppo a reagire ai palpeggiamenti: 20 secondi” e per le giudici la molestia non sussiste

Barbara D'Astolto, 45 anni, hostess con due figlie, molestata nel 2018, dopo la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio si sente abbandonata: "Non abbiamo il diritto di avere paura"

Sofia Francioni
28 Gennaio 2022
Share on FacebookShare on Twitter

Dopo la sentenza del tribunale di Busto Arsizio Barbara D’Astolto, 45 anni, assistente di volo e mamma di due figlie, si chiede: “Ci dicono sempre che dobbiamo denunciare le molestie, che non dobbiamo rimanere in silenzio. Ma se poi sono questi i risultati, come facciamo a credergli?”. La sua vicenda risale al 2018 quando la donna denuncia Raffaele Meola, un sindacalista della Fit Cisl, per averle messo le mani addosso durante un incontro di lavoro negli uffici del sindacato dell’aeroporto di Malpensa. Ma oggi (28 gennaio) in tribunale le tre giudici del collegio giudicante, pur riconoscendo la “credibilità del racconto della donna”, hanno deciso per l’assoluzione dell’imputato per “insussistenza del fatto“. Il motivo? D’Astolto non avrebbe reagito tempestivamente ai palpeggiamenti, aspettando almeno venti secondi per fermare l’azione di Meola. Per questa ragione il sindacalista è stato completamente assolto.

Intervistata dal Corriere, la vittima dichiara di sentirsi abbandonata. Dopo la sentenza”non ho versato una lacrima, ma sono proprio arrabbiata perché fatico a capire se una donna ha o no il diritto ad aver paura per venti secondi prima di capire come reagire alle mani addosso di un uomo”. E continua: “In questi anni trascorsi da quando è iniziata tutta questa storia mi sono fatta una piccola cultura, ho letto molto su questa materia odiosa e ho appreso che c’è stato un giudice che ha affermato che indossare il perizoma è una provocazione, un altro che ha detto che la vittima era brutta e che quindi non poteva indurre in tentazione, un altro che ha sottolineato i comportamenti libertini della donna. Adesso apprendo che anche la paura non conta. Ma vorrei capire se le cose stanno davvero così, sapere se alle mie figlie dovrò spiegare questo. Lui è grande e grosso, gli tiro un ceffone? E se lui me ne lo ridà più forte?”. D’Astolto racconta di aver avuto paura: semplicemente paura e di essere rimasta pietrificata. Ma per le giudici qualche secondo di troppo.

D’Astolto racconta di aver trovato il coraggio di denunciare l’uomo, dopo aver saputo che aveva molestato altre donne prima di lei “compresa una norvegese che lo aveva denunciato soltanto due settimane prima di me”, afferma. In più, sottolinea, dal sindacato nessun messaggio di sostegno: “Nessuno che abbia detto qualcosa, che abbia espresso vicinanza. Zero.”, continua, “Una grande delusione, perché io ho sempre creduto nei sindacati. Qualcuno poteva dire almeno un mi dispiace. In fin dei conti è avvenuto negli uffici della Fit Cisl”. E infine, conclude, con un’amara riflessione: Istituiscono sportelli per le donne, le invitano a denunciare, ma se poi sono questi gli atteggiamenti come si fa a crederci? Persino le colleghe che hanno testimoniato per me stanno subendo ostracismo e isolamento dalla UilTrasporti”. Ma la donna annuncia l’intenzione di fare appello: “Voglio sapere da altri giudici se davvero avevo soltanto venti secondi per decidere come reagire a quelle mani addosso”.

Potrebbe interessarti anche

Il 2 aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
Attualità

Autismo, 10 cose che un bambino vorrebbe tu sapessi

31 Marzo 2023
In Afghanistan vietate le scuole e le università a bambine e ragazze
Attualità

Afghanistan, arrestato Matiullah Wesa: promuoveva l’istruzione femminile

28 Marzo 2023
Le Commissione europea ha avviato una causa giudiziaria contro l'Ungheria
Politica

Legge anti propaganda Lgbt: 12 ong ucraine contro l’Ungheria

29 Marzo 2023

Instagram

  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Dopo la sentenza del tribunale di Busto Arsizio Barbara D’Astolto, 45 anni, assistente di volo e mamma di due figlie, si chiede: "Ci dicono sempre che dobbiamo denunciare le molestie, che non dobbiamo rimanere in silenzio. Ma se poi sono questi i risultati, come facciamo a credergli?". La sua vicenda risale al 2018 quando la donna denuncia Raffaele Meola, un sindacalista della Fit Cisl, per averle messo le mani addosso durante un incontro di lavoro negli uffici del sindacato dell’aeroporto di Malpensa. Ma oggi (28 gennaio) in tribunale le tre giudici del collegio giudicante, pur riconoscendo la "credibilità del racconto della donna", hanno deciso per l’assoluzione dell’imputato per "insussistenza del fatto". Il motivo? D’Astolto non avrebbe reagito tempestivamente ai palpeggiamenti, aspettando almeno venti secondi per fermare l’azione di Meola. Per questa ragione il sindacalista è stato completamente assolto. Intervistata dal Corriere, la vittima dichiara di sentirsi abbandonata. Dopo la sentenza"non ho versato una lacrima, ma sono proprio arrabbiata perché fatico a capire se una donna ha o no il diritto ad aver paura per venti secondi prima di capire come reagire alle mani addosso di un uomo". E continua: "In questi anni trascorsi da quando è iniziata tutta questa storia mi sono fatta una piccola cultura, ho letto molto su questa materia odiosa e ho appreso che c’è stato un giudice che ha affermato che indossare il perizoma è una provocazione, un altro che ha detto che la vittima era brutta e che quindi non poteva indurre in tentazione, un altro che ha sottolineato i comportamenti libertini della donna. Adesso apprendo che anche la paura non conta. Ma vorrei capire se le cose stanno davvero così, sapere se alle mie figlie dovrò spiegare questo. Lui è grande e grosso, gli tiro un ceffone? E se lui me ne lo ridà più forte?". D’Astolto racconta di aver avuto paura: semplicemente paura e di essere rimasta pietrificata. Ma per le giudici qualche secondo di troppo. D'Astolto racconta di aver trovato il coraggio di denunciare l'uomo, dopo aver saputo che aveva molestato altre donne prima di lei "compresa una norvegese che lo aveva denunciato soltanto due settimane prima di me", afferma. In più, sottolinea, dal sindacato nessun messaggio di sostegno: "Nessuno che abbia detto qualcosa, che abbia espresso vicinanza. Zero.", continua, "Una grande delusione, perché io ho sempre creduto nei sindacati. Qualcuno poteva dire almeno un mi dispiace. In fin dei conti è avvenuto negli uffici della Fit Cisl". E infine, conclude, con un'amara riflessione: Istituiscono sportelli per le donne, le invitano a denunciare, ma se poi sono questi gli atteggiamenti come si fa a crederci? Persino le colleghe che hanno testimoniato per me stanno subendo ostracismo e isolamento dalla UilTrasporti". Ma la donna annuncia l’intenzione di fare appello: "Voglio sapere da altri giudici se davvero avevo soltanto venti secondi per decidere come reagire a quelle mani addosso".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto