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Chi è Claudine Gay, la prima donna nera a guidare l'Università di Harvard

La docente sarà il 30esimo presidente della prestigiosa istituzione: "Onorata della fiducia, ci aspettano tante nuove sfide"

di BARBARA BERTI -
16 dicembre 2022
gayClaudine Gay, 30esimo presidente di Harvard

gayClaudine Gay, 30esimo presidente di Harvard

Claudine Gay sarà il 30esimo presidente di Harvard. E’ stata la stessa università del Massachusetts ad annunciarlo nei giorni scorsi specificando che Gay guiderà l'istituzione dal 2023, al termine del quinquennio di Lawrence Seldon Bacow, attuale 29esimo presidente. Gay sarà la prima persona nera e la seconda donna a ricoprire tale ruolo. Prima di lei, quindi, solo un’altra donna, Catharine Drew Gilpin Faust che, tra le altre cose è stata la prima presidente di Harvard dal 1672 senza una laurea presa alla stessa università e la prima ad essere cresciuta nel sud visto che è originaria della Virginia.

Chi è Claudine Gay

Gay è figlia di immigrati haitiani negli Stati Uniti. Ha trascorso gran parte della sua infanzia prima a New York, poi in Arabia Saudita, dove suo padre lavorava per il Corpo degli ingegneri dell'esercito americano. Ha frequentato la Phillips Exeter Academy, poi ha studiato economia alla Stanford University, ricevendo l'Anna Laura Myers Prize per la migliore tesi di laurea in economia. Si è laureata nel 1992 e successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca a Harvard nel 1998, vincendo il “Toppan Prize” dell'università per la migliore tesi di laurea in scienze politiche. Gay è sposata con il dottor Christopher Afendulis, esperto di politica sanitaria, e la coppia ha un figlio.
Claudine Gay sarà il 30esimo presidente di Harvard

Claudine Gay sarà il 30esimo presidente di Harvard

Per quanto riguarda la carriera universitaria, Gay è stata assistente professore, poi professore associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche di Stanford dal 2000 al 2006. Nell'anno accademico 2003-2004, Gay è stata borsista presso il Center for Advanced Study in the Behavioral Sciences. Quindi si è trasferita all'Università di Harvard e nel luglio 2015 è diventata Dean of Social Science presso la stessa Università. Nel luglio 2018, è stata nominata Edgerley Family Dean della Harvard Faculty of Arts and Sciences, per assumere l'incarico il 15 agosto. Gay è una delle principali studiose di comportamento politico, considerando questioni di razza e politica in America ed è la presidente fondatrice della Inequality in America Initiative, uno sforzo multidisciplinare lanciato nel 2017.

Le lodi di Penny Pritzker, membro anziano della Harvard Corporation

“Claudine è una leader straordinaria, profondamente dedita a sostenere e migliorare l'eccellenza accademica di Harvard, a difendere sia il valore che i valori dell'istruzione superiore e della ricerca, ad ampliare le opportunità e a rafforzare Harvard come fonte di idee e forza per il bene nel mondo”, sono le parole di Penny Pritzker, senior fellow della Harvard Corporation e presidente del comitato di ricerca presidenziale di Harvard. “In qualità di Preside della Famiglia Edgerley della Facoltà di Arti e Scienze dal 2018, e in precedenza come Preside delle scienze sociali, Claudine ha apportato ai suoi ruoli una rara miscela di incisività e inclusività, portata intellettuale e competenza strategica, ambizione istituzionale e umiltà personale, un rispetto per gli ideali duraturi e un talento per catalizzare il cambiamento. Ha un impegno fondamentale per la libera ricerca ed espressione” sostiene sempre Pritzker. E aggiunge: “Nonostante tutti i suoi successi professionali, ancora più impressionanti sono le qualità personali di Claudine: la sua qualità e lucidità mentale, la sua ampia curiosità per campi oltre il suo, la sua integrità e imparzialità e la sua dedizione nel creare opportunità per gli altri. Sarà una grande presidente di Harvard in gran parte perché è una brava persona”.

L'emozione e le sfide di Claudine Gay

Parlando della sua elezione a presidente, Gay dice: “Sono onorata dalla fiducia che i consigli di amministrazione hanno riposto in me e dalla prospettiva di succedere al presidente Bacow alla guida di questa straordinaria istituzione. È stato un privilegio lavorare con Larry (Bacow, ndr) negli ultimi cinque anni. Mi ha mostrato che la leadership non riguarda una sola persona. Riguarda tutti noi, andare avanti insieme, e questa è una lezione che porto con me in questo prossimo viaggio”. E sulle sfide che la attendono, Gay sostiene: “Harvard ha una lunga storia di crescita per affrontare nuove sfide, di convertire l'energia del nostro tempo in forze di rinnovamento e reinvenzione. Con la forza di questa straordinaria istituzione alle spalle, entriamo in un momento che richiede una collaborazione più profonda in tutta l’Università, in tutte le nostre straordinarie scuole. C'è un'urgenza per Harvard di essere impegnata con il mondo e di portare un pensiero audace, coraggioso e pionieristico alle nostre più grandi sfide”.