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Barga, foto con svastiche e disegni sessisti alla scrittrice: "Hanno scelto me per il colore della pelle"

di GIOVANNI BOGANI -
8 giugno 2022
Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Faso

Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Faso

Clémentine Pacmogda vive in Italia. Si è laureata alla Normale di Pisa, uno degli istituti universitari più prestigiosi d’Europa, con una borsa di studio che ha vinto. Unica africana. Oggi racconta a Luce! il brutto episodio di cui è stata protagonista. "Avevo appena concluso un incontro con i ragazzi di una scuola di Barga, in provincia di Lucca. Sono andata di corsa verso la macchina, dovevo portare mia figlia ad un impegno. Ho visto due ragazzi che erano alla fermata dell’autobus venire verso di me. Uno mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Ti vogliamo fare un regalo’. Avevano una faccia strana, la faccia di chi nasconde qualcosa. Istintivamente mi sono rifiutata, ma loro hanno insistito: ‘E’ la foto di una donna’, hanno detto. E me l’hanno consegnata. Era la foto di una donna, ritagliata, con una svastica disegnata sul braccio e sulla bocca un organo sessuale maschile stilizzato". Nata in Costa D’Avorio e cresciuta in Burkina Faso, la scrittrice vive a Borgo Val di Taro (Parma) ed è molto conosciuta nella Valle del Serchio (Lucca) dove collabora anche con alcune scuole.

I disegni razzisti e osceni

Clementine Pacmogda è fra i vincitori del premio letterario internazionale ’Citta di Cattolica’

Clementine Pacmogda è stata protagonista di un brutto episodio di discriminazione

"Appena l’ho vista, ho esclamato: ‘Li avete disegnati voi? E ‘regalate’ questa foto a me che sono una donna?’. Loro hanno risposto: ‘E’ un regalo!’ e si sono messi a ridere. ‘Vi ringrazio per il regalo, ma non mi piace, non mi piace per niente". Clémentine Pacmogda racconta al telefono l’episodio accadutole due giorni fa. Un episodio che mette insieme sessismo, prepotenza, molestie e discriminazione. Perché Clémentine – che è laureata alla Normale di Pisa, specializzata in Linguistica in Francia, autrice di libri sorprendenti e poetici, premiati in concorsi nazionali – ha la pelle nera. "E, caso strano, alla signora che aspettava l’autobus, con il suo piccolo cane, quella fotografia non l’hanno consegnata", dice. Clémentine, che cosa ha fatto dopo il «regalo»? "Avevo fretta, dovevo portare mia figlia ad un impegno. All’inizio ho cercato di dimenticarlo. Poi, più passavano le ore, più il pensiero di quanto accaduto mi faceva male. Perché hanno dato quella foto proprio a me? Mi hanno affrontato a viso scoperto, ridendo di gusto. Perché? Per loro ero un’immigrata venuta da chissà dove, che non sa il senso di una svastica. No, non si può disegnare innocentemente quel simbolo". Proprio nelle scuole, lei ha affrontato spesso i problemi del razzismo e del rispetto degli altri.
La foto consegnata a Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Fasouna svastica disegnata sul braccio e sulla bocca un organo sessuale maschile stilizzato

La foto consegnata a Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Faso, ritrae una donna con una svastica disegnata sul braccio e sulla bocca un organo sessuale maschile stilizzato (qui coperto dalla stella bianca per la pubblicazione)

"In tanti, nelle scuole, offriamo tutto il nostro impegno per insegnare il rispetto delle donne, il rispetto degli altri, la lotta al razzismo, al ritorno di un orrore come il nazismo. Il gesto di quei due ragazzi dimostra che c’è ancora tanto da fare". La solita frase che si usa per sminuire la portata di quello che è successo è:.. "una ragazzata" "Certo, sono ragazzi. Me lo sono detto anch’io. Poi mi sono detta: no no, non si può lasciar perdere. Bisogna che si sappia che anche nella nostra piccola comunità ci sono ragazzi che pensano queste cose, che fanno queste cose". La hanno contattata i Carabinieri?
Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Faso

Clémentine Pacmogda, originaria del Burkina Faso, si è laureata alla Normale di Pisa, uno degli istituti universitari più prestigiosi d’Europa

"Sì: La Nazione, sulla cronaca di Barga, ha dato la notizia, e loro mi hanno chiamato per chiedermi come sono andate le cose, hanno verbalizzato tutto". Che cosa direbbe a quei ragazzi, se li incontrasse? "Vorrei dire loro che ad ogni persona occorre portare rispetto. Non puoi pensare che alle persone puoi fare quello che vuoi. Forse loro pensano che a una persona di colore si può ‘regalare’ una cosa del genere. Beh, no". Ha mai paura? "No, non ho proprio paura. Voglio dimostrare che ad ogni persona occorre portare rispetto".

Chi è Clémentine Pacmogda

Clementine Pacmogda è fra i vincitori del premio letterario internazionale ’Citta di Cattolica’

Clementine Pacmogda è fra i vincitori del premio letterario internazionale ’Citta di Cattolica’

E lei, con la sua vita, rispetto e stima se li è conquistati, un passo dopo l’altro, in un percorso durissimo, iniziato da zero e arrivato a traguardi importanti. È l’unica donna africana ad aver ottenuto una borsa di studio per la Normale di Pisa: eppure, da bambina, la sua famiglia non aveva neppure gli spiccioli per iscriverla alle scuole elementari. Le ha frequentate praticamente da clandestina, le scuole, senza libri e senza quaderni. Ma voleva conoscere, voleva capire, voleva imparare. Per pagarsi l’università in Africa ha pulito i pavimenti e i bagni; ha passato uno dei test più difficili del mondo, quello per accedere alla Normale di Pisa. Ha imparato l’italiano, il francese, l’inglese. Magari c’è qualcun altro che ha i libri, lo zainetto, le sneakers alla moda, non ha problemi per trovare pochi spiccioli. Ma non trova altro modo per dare un senso ai suoi pomeriggi che fare un gesto offensivo, sessista e razzista, sprezzante e prepotente. Nel frattempo, Clémentine – che vive in Toscana – cresce con amore la figlia, Eufrasia, e ha scritto due romanzi. In italiano, la lingua che ha imparato così bene al punto da plasmarla, cesellarla, modellarla nelle pagine di un libro denso di emozioni. La cui unica parola nella "sua" lingua sta nel titolo: Wendyam, che significa: la volontà di Dio.