Si può spiegare la guerra ai bambini? E come? In che modo evitare i traumi che, inevitabilmente, nonostante tutte le possibili precauzioni, la ridondanza della comunicazione rischia di generare agli occhi di chi non ha ancora gli strumenti per comprendere ed elaborare così tanta violenza? È la domanda che si è posta Save the Children che ha stilato un vademecum in 5 punti per genitori e insegnanti, al fine di evitare che, con l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina, bambini e bambine sviluppino sentimenti di preoccupazione, ansia e paura. Eccoli.
1. Trova il tempo di ascoltare tuo figlio quando vuole parlare
Dai ai bambini lo spazio per dirti quello che sanno, come si sentono e per farti domande. Potrebbero avere un quadro della situazione completamente diverso da quello che hai tu. Prenditi il tempo per ascoltare ciò che pensano e ciò che hanno visto o sentito.
2. Adatta la conversazione al bambino
Sii consapevole dell’età del bambino o della bambina mentre ti approcci alla conversazione con lui/lei. I bambini piccoli potrebbero non capire cosa significhi conflitto o guerra e potrebbero aver bisogno di una spiegazione adeguata all’età. Fai attenzione a non spiegare eccessivamente la situazione o a non entrare troppo nei dettagli poiché ciò potrebbe far crescere in loro un’ansia inutile. I bambini più piccoli potrebbero essere appagati anche soltanto con la spiegazione che a volte i paesi combattono tra loro. È più probabile che i bambini più grandi sappiano cosa significhi la guerra, ma possano comunque trarre sostegno dal parlare con te della situazione. Generalmente, i bambini più grandi sono più preoccupati dai discorsi sulla guerra perché tendono a comprenderne i pericoli meglio dei bambini più piccoli.
3. Dai importanza ai loro sentimenti
È importante che i bambini si sentano supportati nella conversazione. Non dovrebbero sentirsi giudicati e hanno bisogno di sentire che le loro preoccupazioni vengono prese in considerazione. Se i bambini hanno la possibilità di avere una conversazione aperta e onesta su cose che li turbano, possono sentirsi sollevati e più sicuri.
4. Rassicurali che gli adulti di tutto il mondo stanno lavorando duramente per risolvere questo problema
Ricorda ai bambini che non è loro compito risolvere questo problema. Non dovrebbero sentirsi in colpa di continuare a giocare, di incontrare i loro amici o di fare cose che li rendono felici. Mantieni la calma quando ti approcci alla conversazione. I bambini spesso copiano i sentimenti dei loro caregiver: se sei a disagio per la situazione, è probabile che anche tua/o figlia/o sarà a disagio.
5. Offri loro un modo pratico per aiutarli
Sostieni i bambini che vogliono dare una mano. I bambini che hanno l’opportunità di aiutare le persone colpite dal conflitto possono sentirsi parte della soluzione. I bambini possono creare raccolte fondi, inviare lettere ai decisori locali o creare disegni che chiedono la pace.
“Così come a casa, anche a scuola è fondamentale non ignorare i sentimenti di paura e ansia che un conflitto, anche solo visto in tv, potrebbe suscitare nei bambini. Gli insegnanti e gli educatori potrebbero affrontare la discussione magari utilizzando strumenti che le bambine e i bambini conoscono molto bene” dicono gli esperti di StC. Che suggeriscono anche di “creare dei momenti in cui si analizzano insieme le notizie lasciando spazio alle loro domande, suggerire libri da leggere sul tema della guerra e della pace promuovendo una riflessione sul contributo che ognuno di noi può offrire, dare spazio alle testimonianze dei coetanei sfruttando l’empatia e l’immedesimazione, utilizzare una storia o un libro illustrato. E, perché no, anche usare una storia scritta dai bambini stessi.
“Quello che sta accadendo in Ucraina può essere fonte di preoccupazione sia per i bambini che per gli adulti. Ignorare o evitare l’argomento può portare più piccoli a sentirsi persi, soli e più impauriti, il che può influire sulla loro salute e il loro benessere. È essenziale avere conversazioni aperte e oneste con i bambini per aiutarli a elaborare ciò che sta accadendo”, ha affermato Erika Russo, psicologa e responsabile area psicosociale e case-management di Save the Children Italia.
La poesia sulla pace di una bambina di 9 anni
Alcuni giorni fa un lettore ha inviato alla Rubrica Lettere de La Nazione la foto di una poesia sulla pace scritta dalla figlia, una bambina di 9 anni. “Come spesso accade – ha commentato il padre a La Nazione – i bambini hanno idee e intenzioni migliori di quelle di noi grandi”. Qua sotto riportiamo il testo della poesia:
“La pace è una cosa importante
ma di guerre ieri e oggi ce ne son state tante
ma noi, alle persone, gli dobbiamo dimostrare
che in qualche modo si può fare
Non litighiamo per le sciocchezze
ma facciamoci un po’ di carezze
anche se a volte abbiamo idee diverse
non lasciamole disperse
Non neghiamo la giustizia
e facciamo tanta amicizia”.