Più ricchezza, meno lavoro: perché Copenaghen è la capitale della felicità

La capitale danese al primo posto dell’Happy City Index. C’entrano il benessere economico, la settimana lavorativa di 37 ore e la grande attenzione alla lotta all’inquinamento. Per trovare un’italiana bisogna scendere al 25esimo posto. Ed è una mezza sorpresa

di DOMENICO GUARINO
27 maggio 2025
Il quartiere di Nørrebro a Copenaghen (Foto: press Visit Copenaghen/Martin Heiberg)

Il quartiere di Nørrebro a Copenaghen (Foto: press Visit Copenaghen/Martin Heiberg)

"Fonde perfettamente storia, modernità e sostenibilità, favorisce l’accrescimento culturale, con l'11 percento dei residenti impegnati nella formazione”, senza contare che l'86 per cento dei cittadini parla fluentemente almeno una lingua straniera e il 20 per cento ha conseguito un master contribuendo a rendere particolarmente dinamica l'economia locale con ben 230,2 aziende ogni 1.000 residenti, e con i guadagni medi a superiori del 60 per cento rispetto al resto del Paese.

Felicità e benessere, Copenaghen guida la classifica 

Con queste motivazioni Copenaghen è stata designata come la città con il maggior tasso di benessere e felicità al mondo dall'Institute for Quality of Life, organizzazione londinese che che ogni anno stila l'Happy City Index, la classifica delle città più felici al mondo, analizzando 200 città con 82 indicatori, suddivisi in macro categorie, che vanno dall'economia, all'ambiente, all'innovazione, inclusione, mobilità, istruzione e accesso alle istituzioni culturali, ma anche salute, quindi benessere, stress e alimentazione sana.

La capitale danese fa parte di un ristrettissimo cerchio di città 'fortunate'. Sono solo 31 al mondo infatti che possono vantare performance quantomeno accettabili . E tra queste c’è anche, unica città italiana, Milano che si colloca però solo al 25esimo posto. In effetti a Copenaghen la qualità della vita complessiva è molto alta. La settimana lavorativa è di sole 37 ore, permettendo così ai suoi abitanti di conciliare egregiamente l'occupazione con la vita privata. I trasporti sono efficienti ed ecosostenibili, c'è una grande attenzione all’inquinamento atmosferico e agli spazi verdi.

Il podio

Dopo Copenaghen, al secondo posto, c'è Zurigo, città in cui è in particolare il benessere economico diffuso a fare la differenza, con i guadagni medi che superano la media nazionale del 75 per cento. Al terzo posto Singapore, cui fa premio soprattutto la prosperità economica, la governabilità e l' innovazione urbana. Quarta un'altra città danese, Aarhus. Mentre al quinto posto troviamo Anversa, cosmopolita, con elevati livello di istruzione, trasporti efficienti e, grande attenzione per la salute degli abitanti.

L’Italia com’è messa?

E le italiane? A parte Milano, non se la cavano male Torino, al 38esimo posto, e Firenze, 60esima, seguite da Bologna, 67esima. Fuori dalla top cento invece Roma, a Genova (122esima), Palermo (152esima) e Napoli (170esima). Ma tra le 'bocciate troviamo anche città come Osaka, al 129esimo, Boston, Madrid, Cambridge e Toronto.

Il resto della classifica

Tornando ai vertici della classifica, l'Asia è rappresentata con successo anche da Seoul, al sesto posto, e Taipei, cuore di Taiwan, che si trova subito dopo, al settimo posto, e che viene premiata per essere “esempio di funzionalità smart, con una rete di trasporti sviluppati e puntuali, pulizia e tanto verde urbano”. Tornando in Europa, molto bene anche Stoccolma, Monaco di Baviera e Rotterdam, rispettivamente ottava, nona e decima in classifica. Non è inutile sottolineare infine che la buona performance di Milano è dovuta, viene sottolineato, “allo spirito multiculturale, alla sua economia florida, che vanta molti spazi artistici, alla mobilità varia e anche green e a un generale stato di benessere e agio degli abitanti”.