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Corea del Sud, stop alla carne di cane nei piatti: "Consideriamo di vietarne il consumo"

di FRANCESCO LOMMI -
28 settembre 2021
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Nella cultura orientale, cani e gatti vengono spesso considerati al pari di un'oca o un vitello. Un'abitudine che, si spera, possa uscire il più presto possibile dalla quotidianità dei sudcoreani. Oggi, in questo senso, si è accesa un nuova speranza. Infatti, il presidente sudcoreano Moon Jae ha aperto alla possibilità di imporre il divieto al consumo di carne di cane nel Paese, un'usanza che è diventata fonte di grande imbarazzo sulla scena internazionale. La carne di cane è stata a lungo un alimento base nella cucina sudcoreana, come testimoniano stime che parlano di circa un milione di animali mangiati ogni anno. Il consumo di animali da noi considerati "da compagnia" però, negli ultimi tempi, è diminuito poiché anche in Corea del Sud cani e gatti stanno scalando le gerarchie nel cuore dei cittadini, trasformandosi da cibo a veri e propri amici a quattro zampe. La pratica è così diventata tabù tra le giovani generazioni e la pressione degli animalisti è aumentata. "Non è arrivato il momento di considerare, con prudenza, la possibilità di vietare il consumo di carne di cane?" ha detto Moon al primo ministro Kim Boo-kyum durante il loro incontro settimanale, come ha riportato un portavoce della presidenza. La proposta è stata fatta durante una presentazione del piano per migliorare il sistema di cura degli animali abbandonati. L'industria degli animali domestici sta crescendo in Corea del Sud, con sempre più famiglie che vivono con un cane in casa, a cominciare dal capo di Stato. Moon non ha mai nascosto il suo amore per i cani e ne possiede diversi nella sua residenza presidenziale, incluso uno che ha adottato dopo il suon insediamento. L'adozione di Tory era una delle sue promesse elettorali, ed è diventato il primo cane strappato a un destino alimentare ad entrare nella Casa Blu, il palazzo presidenziale. La legge sul benessere degli animali in Corea del Sud mira principalmente a vietare il crudele massacro di cani e gatti, ma non ne vieta il consumo. Almeno per il momento.