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Croazia, via libera all'adozione per le coppie gay e lesbiche. Italia tra gli ultimi per i diritti Lgbtq+

di EDOARDO MARTINI -
27 maggio 2022
coppia gay zagabria

coppia gay zagabria

In Croazia le coppie lesbiche e gay potranno adottare minori senza famiglia, esattamente come gli altri genitori eterosessuali. L’Arta Corte Amministrativa della Croazia ha respinto il ricorso del Ministero della Famiglia e accolto la richiesta di una coppia gay di Zagabria di essere iscritta al registro di potenziali genitori per adozione. L’Alta Corte si è appellata alla Convenzione Europea dei diritti umani e alle sue sentenze, che ritengono inammissibili le distinzioni in base all’orientamento sessuale.

A partire da oggi in Croazia le famiglie arcobaleno hanno il diritto di adottare i bambini

La lunga battaglia iniziata nel 2016

La battaglia legale di Mladen Kožić e Ivo Šegota era iniziata nel 2016 quando la loro richiesta di venire inseriti nel registro di possibili genitori adottivi, dopo la consona valutazione della loro idoneità, fu respinta dal centro per l'assistenza sociale. Quello che i due uomini chiedevano era semplicemente di avere lo stesso trattamento delle coppie eterosessuali. Ma tutte le istanze a cui si erano poi rivolti avevano respinto la loro domanda, spiegando che la legge croata sulle unioni civili, in vigore dal 2014, non prevedeva il diritto di adozione, garantendo alle coppie omosessuali tutti gli altri diritti del matrimonio tradizionale. Un anno fa, tuttavia, il tribunale amministrativo della capitale aveva riconosciuto a tutte le unioni domestiche registrate la facoltà di esercitare il diritto a sottoporsi alla prova d’idoneità. In precedenza, già dal 2019, una legge aveva ampliato la possibilità di adottare anche ai single e alle coppie non sposate e un’ulteriore apertura c’era stata nel 2020, quando i tribunali croati avevano stabilito la possibilità chiedere l’affido dei bimbi alle coppie dello stesso sesso.
Mladen Kožić Ivo Šegota

Mladen Kožić con il compagno Ivo Šegota

Ma giovedì 26 maggio l'Alta Corte amministrativa ha definito discriminatoria la motivazione del ministero della Famiglia in cui si ribadiva che a tutte le coppie omosessuali erano comunque garantiti i diritti matrimoniali e l'affido dei bambini. Appellandosi alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e alle sue sentenze, che ritengono illegali le distinzioni in base all'orientamento sessuale, anche in ambito del diritto familiare. In sostanza, la Corte ha ordinato ai centri sociali di prendere in considerazione le domande delle coppie dello stesso sesso per essere prese in considerazione, e poi, in caso positivo, di essere messe sulle liste d'attesa, molto lunghe in Croazia, per l'adozione dei minori senza una famiglia.  

L'Italia è il fanalino di coda

Famiglia arcobaleno

Italia tra gli ultimi Paesi europei in materia di diritti per le coppie Lgbtq+

In Croazia l’istituto delle Unioni Civili è entrato in vigore nel 2014 e, come in Italia, prima escludeva la possibilità per le coppie omosessuali di adottare figli. Ma in conseguenza della sentenza del 26 Maggio 2022, l’Alta Corte della Croazia ha ordinato ai centri di assistenza sociali di tutto il territorio croato di considerare le coppie lesbiche e gay come potenziali genitori adottivi di minori senza famiglia, tanto quanto le coppie di genitori eterosessuali. Nell’Unione Europea il primo Paese ad approvare le adozioni per coppie lesbiche e coppie gay è stata l’Olanda nel 2001. In Italia la stepchild adoption non è ammessa per le famiglie arcobaleno. Così come non sono riconosciuti i matrimoni egualitari. Due  fattori che ci pongono quasi in fondo alla lista dei Paesi europei in materia di diritti della comunità Lgbtq+, praticamente al pari di Bulgaria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia dove - specifichiamo - non c’è alcun riconoscimento per le coppie dello stesso sesso: né matrimonio, né unione civile, tanto meno l'adozione.