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Home » Attualità » Cuba: referendum su matrimoni omosessuali e maternità surrogata il 25 settembre

Cuba: referendum su matrimoni omosessuali e maternità surrogata il 25 settembre

Nella Repubblica socialista il popolo sarà chiamato a votare sull’adozione di una riforma del diritto di famiglia, una scelta "vincolante" che porterebbe alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso

Letizia Cini
24 Luglio 2022
Svolta storica a Cuba: dopo numerosi dibattiti e modifiche, il nuovo Codice della famiglia verrà votato dai cubani

Svolta storica a Cuba: dopo numerosi dibattiti e modifiche, il nuovo Codice della famiglia verrà votato dai cubani

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Svolta storica a Cuba: dopo numerosi dibattiti e modifiche, il nuovo Codice della famiglia verrà votato dai cubani. “Frutto d’intelligenza popolare“, sancirà la fine delle persecuzioni e dell’emarginazione della comunità Lgbtq+.

La notizia

Nella Repubblica socialista si terrà un referendum il 25 settembre sull’adozione di una riforma del diritto di famiglia, che includerebbe per la prima volta la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e la maternità surrogata. “La decisione finale sara’ lasciata nelle mani del popolo”, ma “siamo convinti che a tempo debito la maggioranza del popolo cubano appoggerà questo codice rivoluzionario, inclusivo e democratico”, ha affermato il segretario dell’Assemblea nazionale, il Parlamento cubano.

Il nuovo diritto di famiglia

Il nuovo diritto di famiglia sostituirà la normativa in vigore da 47 anni. Gli attivisti Lgbtq avevano tentato di includere il matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Costituzione cubana quando è stata rivista nel 2019, ma alla fine e’ stato ritirato a causa della forte opposizione di alcune chiese e gruppi conservatori. Se il referendum passerà, Cuba si unirà ad altri sette Paesi dell’America Latina che consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e, più recentemente, Cile.

Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya
Cile: Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya

Nel marzo scorso Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya sono finalmente felici. Le due donne, insieme da 16 anni, sono state tra le prime a sposarsi in Cile giovedì 10 marzo, dopo l’entrata in vigore di una legge storica che permette i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Alle coppie omosessuali, nonostante il Paese sia profondamente cattolico, già dal 2015 era consentito stipulare unioni civili. Tuttavia questo tipo di contratto ampliava, certo, i benefici legali delle persone Lgbtq+, ma non li rendeva ancora pari a quelli delle coppie sposate (quindi eterosessuali), soprattutto in materia di bambini e della loro cura. Tema che in Italia conosciamo molto bene, essendo tuttora in corso una battaglia storica perché venga riconosciuto legalmente il matrimonio egualitario sostituendo la legge Cirinnà sulle unioni civili (del 2016).

La capitale del Messico ha invece autorizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2009, con la maggior parte dei suoi 32 Stati che hanno seguito l’esempio.

25 settembre 2022

Il 25 settembre potrebbe quindi essere una data cruciale per il diritto della famiglia a Cuba. I cittadini sono chiamati a votare per il referendum “vincolante” che porterebbe alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e della maternità surrogata. “La decisione finale sarà lasciata nelle mani del popolo”, ha detto Homero Acosta, segretario dell’Assemblea nazionale (il Parlamento cubano): “Siamo convinti che a tempo debito la maggioranza del popolo cubano appoggerà questo codice rivoluzionario, inclusivo e democratico”. Come riportato dall’agenzia di stampa Latinoamericana Prensa Latina, La domanda alla quale dovranno rispondere i cubani è: “Siete d’accordo con il Codice della famiglia?”. Se più del 50% dei voti sarà positivo, la norma sarà approvata.

La parata del 2019

Come ricordato dall’organo di stampa ufficiale del partito comunista, Granma, il testo del nuovo codice “frutto dell’intelligenza popolare e del profondo carattere democratico del progetto rivoluzionario” è stato più volte modificato e dibattuto in parlamento. “Questo è un momento molto emozionante per tutto il nostro popolo, impegnato nelle idee più avanzate”, ha dichiarato Mariela Castro, figlia del leader Raul Castro e direttrice del Centro nazionale per l’educazione sessuale (Cenesex). A Cuba, la normativa che regola il diritto di famiglia ha 47 anni. Negli anni ’60 e ’70, il regime perseguitava ed emarginava gli omossessuali. Gli attivisti Lgbtq+ avevano tentato già nel 2019 di far legalizzare i matrimoni gay, quando la Costituzione aveva subito una rivisitazione.
Centinaia di cubani erano scesi in piazza a L’Avana cantando «lunga vita a una Cuba diversa» e sventolando bandiere arcobaleno durante la marcia. La parata, però, non aveva ricevuto l’autorizzazione dal governo comunista e venne definita “sovversiva”. La polizia la interruppe e almeno tre persone finirono in arresto. «Questo momento segna un prima e un dopo per la comunità Lgbt. Ma anche per la società civile cubana in generale», aveva dichiarato la giornalista indipendente e attivista Maykel Gonzalez Vivero. Si temeva che alcuni gruppi stessero pianificando di indebolire il governo incoraggiati dall’aggressività dell’amministrazione Trump contro Cuba.

L’influenza dei social nella politica

Duemila le unioni civilitra persone dello stesso sesso in Italia nel 2021
Se il referendum avrà esito positivo, Cuba si unirà agli altri sette che in America Latina già prevedono l’unione legale di due persone dello stesso sesso: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e Cile

Secondo gli attivisti, però, il partito stava solo dando seguito alle pressioni delle chiese evangeliche e alcuni gruppi di conservatori, che da anni si stavano battendo contro l’espansione dei diritti gay. L’uso strategico dei social network, però, ha promosso così tanto le iniziative del popolo cubano al punto da riuscire, a volte, a influenzare anche la politica. Era successo con una legge che regolamentava il settore privato, modificata dopo le lamentele degli imprenditori. Il tentativo degli attivisti Lgbtq+ di cambiare la Costituzione era in parte naufragato in quel 2019, ma da quel giorno la comunità cubana ha portato avanti battaglie e proteste che stanno culminando in questo referendum.

Global Fund for Women: conferma il sostegno a cinque fondi femminili regionali - Fondo Semillas in Messico, Fondo ELAS in Brasile, HER Fund a Hong Kong, Mediterranean Women’s Fund nella regione del Mediterraneo e Numun Fund - e si impegna a rafforzare le capacità digitali e promuovere una tecnologia femminista innovativa
Se il referendum avrà esito positivo, Cuba si unirà agli altri sette che in America Latina già prevedono l’unione legale di due persone dello stesso sesso: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e Cile

Se avrà esito positivo, il Paese si unirà agli altri sette che in America Latina già già prevedono l’unione legale di due persone dello stesso sesso:: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e Cile.

 

 

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Sul suo profilo Instagram pubblica una foto delle protesi lasciate sul lettino, prima di fare un tuffo in mare. Libera. 🏊‍♀️

#lucenews #lucelanazione #bebevio #inclusivity #libera #protesi #tornosubito
  • Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, oltre ad essere innamorati, sono due giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

“Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati.

Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia dello Stato. E dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità. Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. Ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Da quando ha 19 anni soffre di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina, nel suo caso “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”.

E aggiunge: “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Oggi so che rifarei tutto. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

#lucenews #recanati #nozze
  • Quello che molti temevano è purtroppo accaduto: per scoprire le interruzioni di gravidanza negli Usa le autorità stanno facendo ricorso anche ai dati personali contenuti nelle app di messaggistica e sui social. 

A destare scalpore è un caso in Nebraska, dove Celeste Burgess, 18 anni, e sua madre Jessica, 41, sono finite in tribunale per un presunto aborto illegale, con molteplici capi d’imputazione. La polizia ha presentato come prove i messaggi su Facebook che le due donne si sarebbero scambiate e a cui, con l’autorizzazione dei gestori della piattaforma – in questo caso Meta –, ha avuto accesso. Le chat private, secondo le autorità, mostrano le prove di un aborto farmacologico illegale, autogestito alla 28esima settimana di gestazione (settimo mese), e di un piano per nascondere "i resti”.

Dopo che la polizia ha ottenuto il materiale dai due mandati di perquisizione, Jessica è stata accusata di altri due reati, induzione all’aborto illegale e pratica dell’aborto come persona diversa da un medico autorizzato, per i quali si è nuovamente dichiarata non colpevole. Attualmente il Nebraska proibisce gli aborti dopo le 20 settimane, una legge in vigore da prima dell’annullamento della sentenza Roe v. Wade.

Il problema di fondo che emerge da questa e da tante altre vicende in materia di diritti ha un duplice aspetto: da una parte c’è l’obbligo di una società di fornire i dati alle forze dell’ordine che ne fanno richiesta per le indagini e dall’altra la possibilità di disporre di questi dati. 

Mai come oggi grandi aziende private possono disporre di informazioni personali relative ai propri utenti, e se queste sono utili per fermare chi commette crimini è un conto, ma se le leggi vengono modificate ciò che può essere giudicato come crimine cambia. Il caso di Celeste Burgess è solo un esempio, ma conferma anche che negare il diritto all’aborto non eradica il fenomeno, ma lo trasporta in una dimensione di illegalità e pericolo per la salute della donna.

#lucenews #lucelanazione #aborto #nebraska #abortion #usa
  • La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla.”

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

“Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto."

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato benee la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

#lucenews #lucelanazione #donazionefegato #RobertPericKomsic #donarelavitaperamore
Svolta storica a Cuba: dopo numerosi dibattiti e modifiche, il nuovo Codice della famiglia verrà votato dai cubani. “Frutto d’intelligenza popolare“, sancirà la fine delle persecuzioni e dell’emarginazione della comunità Lgbtq+.

La notizia

Nella Repubblica socialista si terrà un referendum il 25 settembre sull’adozione di una riforma del diritto di famiglia, che includerebbe per la prima volta la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e la maternità surrogata. “La decisione finale sara’ lasciata nelle mani del popolo”, ma “siamo convinti che a tempo debito la maggioranza del popolo cubano appoggerà questo codice rivoluzionario, inclusivo e democratico”, ha affermato il segretario dell’Assemblea nazionale, il Parlamento cubano.

Il nuovo diritto di famiglia

Il nuovo diritto di famiglia sostituirà la normativa in vigore da 47 anni. Gli attivisti Lgbtq avevano tentato di includere il matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Costituzione cubana quando è stata rivista nel 2019, ma alla fine e’ stato ritirato a causa della forte opposizione di alcune chiese e gruppi conservatori. Se il referendum passerà, Cuba si unirà ad altri sette Paesi dell’America Latina che consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e, più recentemente, Cile.
Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya
Cile: Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya
Nel marzo scorso Consuelo Morales Aros, 38 anni, e la sua compagna Pabla Heuser Amaya sono finalmente felici. Le due donne, insieme da 16 anni, sono state tra le prime a sposarsi in Cile giovedì 10 marzo, dopo l’entrata in vigore di una legge storica che permette i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Alle coppie omosessuali, nonostante il Paese sia profondamente cattolico, già dal 2015 era consentito stipulare unioni civili. Tuttavia questo tipo di contratto ampliava, certo, i benefici legali delle persone Lgbtq+, ma non li rendeva ancora pari a quelli delle coppie sposate (quindi eterosessuali), soprattutto in materia di bambini e della loro cura. Tema che in Italia conosciamo molto bene, essendo tuttora in corso una battaglia storica perché venga riconosciuto legalmente il matrimonio egualitario sostituendo la legge Cirinnà sulle unioni civili (del 2016). La capitale del Messico ha invece autorizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2009, con la maggior parte dei suoi 32 Stati che hanno seguito l’esempio.

25 settembre 2022

Il 25 settembre potrebbe quindi essere una data cruciale per il diritto della famiglia a Cuba. I cittadini sono chiamati a votare per il referendum "vincolante" che porterebbe alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e della maternità surrogata. "La decisione finale sarà lasciata nelle mani del popolo", ha detto Homero Acosta, segretario dell’Assemblea nazionale (il Parlamento cubano): "Siamo convinti che a tempo debito la maggioranza del popolo cubano appoggerà questo codice rivoluzionario, inclusivo e democratico". Come riportato dall’agenzia di stampa Latinoamericana Prensa Latina, La domanda alla quale dovranno rispondere i cubani è: “Siete d’accordo con il Codice della famiglia?”. Se più del 50% dei voti sarà positivo, la norma sarà approvata.

La parata del 2019

Come ricordato dall’organo di stampa ufficiale del partito comunista, Granma, il testo del nuovo codice "frutto dell’intelligenza popolare e del profondo carattere democratico del progetto rivoluzionario" è stato più volte modificato e dibattuto in parlamento. "Questo è un momento molto emozionante per tutto il nostro popolo, impegnato nelle idee più avanzate", ha dichiarato Mariela Castro, figlia del leader Raul Castro e direttrice del Centro nazionale per l’educazione sessuale (Cenesex). A Cuba, la normativa che regola il diritto di famiglia ha 47 anni. Negli anni ’60 e ’70, il regime perseguitava ed emarginava gli omossessuali. Gli attivisti Lgbtq+ avevano tentato già nel 2019 di far legalizzare i matrimoni gay, quando la Costituzione aveva subito una rivisitazione. Centinaia di cubani erano scesi in piazza a L’Avana cantando «lunga vita a una Cuba diversa» e sventolando bandiere arcobaleno durante la marcia. La parata, però, non aveva ricevuto l’autorizzazione dal governo comunista e venne definita "sovversiva". La polizia la interruppe e almeno tre persone finirono in arresto. «Questo momento segna un prima e un dopo per la comunità Lgbt. Ma anche per la società civile cubana in generale», aveva dichiarato la giornalista indipendente e attivista Maykel Gonzalez Vivero. Si temeva che alcuni gruppi stessero pianificando di indebolire il governo incoraggiati dall’aggressività dell’amministrazione Trump contro Cuba.

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Secondo gli attivisti, però, il partito stava solo dando seguito alle pressioni delle chiese evangeliche e alcuni gruppi di conservatori, che da anni si stavano battendo contro l’espansione dei diritti gay. L’uso strategico dei social network, però, ha promosso così tanto le iniziative del popolo cubano al punto da riuscire, a volte, a influenzare anche la politica. Era successo con una legge che regolamentava il settore privato, modificata dopo le lamentele degli imprenditori. Il tentativo degli attivisti Lgbtq+ di cambiare la Costituzione era in parte naufragato in quel 2019, ma da quel giorno la comunità cubana ha portato avanti battaglie e proteste che stanno culminando in questo referendum.
Global Fund for Women: conferma il sostegno a cinque fondi femminili regionali - Fondo Semillas in Messico, Fondo ELAS in Brasile, HER Fund a Hong Kong, Mediterranean Women’s Fund nella regione del Mediterraneo e Numun Fund - e si impegna a rafforzare le capacità digitali e promuovere una tecnologia femminista innovativa
Se il referendum avrà esito positivo, Cuba si unirà agli altri sette che in America Latina già prevedono l’unione legale di due persone dello stesso sesso: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e Cile
Se avrà esito positivo, il Paese si unirà agli altri sette che in America Latina già già prevedono l’unione legale di due persone dello stesso sesso:: Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Uruguay e Cile.    
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