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Home » Attualità » Da Siri a Quinn: l’assistente vocale di Apple diventa gender neutral, per una maggiore inclusione

Da Siri a Quinn: l’assistente vocale di Apple diventa gender neutral, per una maggiore inclusione

In Irlanda il nome fa riferimento sia a individui di sesso maschile che femminile, per questo il colosso di Cupertino, già all'avanguardia nella strada di una più ampia inclusività, ha scelto questo nome per il nuovo assistente nei suoi dispositivi

Domenico Guarino
28 Febbraio 2022
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Si chiamerà Quinn e sarà “gender neutral”: d’ora in poi su iPhone, iPad, Mac o Apple Watch sarà una voce non gendrizzata a rispondere alle vostre domande, curiosità, richieste. Dopo anni di voci femminili, sia per Apple, sia per altri concorrenti come Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft, Apple compie un ulteriore passo in avanti sulla strada dell’inclusione, proponendo una nuova opzione per l’assistente vocale, che non avrà la voce né di un uomo né di una donna. Il nome non è stato scelto a caso: il termine Quinn, infatti, in Irlanda viene utilizzato sia per individui di sesso maschile che femminile.

L’assistente vocale Apple diventa gender neutral: da Siri a Quinn

“Siamo entusiasti di annunciare il lancio di questa nuova voce, offrendo agli utenti sempre più scelta, anche nell’assistente vocale con il quale parlare. Milioni di persone si affidano oggi a Siri, di conseguenza abbiamo lavorato duramente per rendere questa funzione il più personale possibile” fanno sapere dall’azienda di Cupertino, che nel 2020, anche per via dell’influenza di un movimento come il Black Lives Matter, aveva iniziato a fare alcune sperimentazioni con voci di doppiatori neri, e che, l’anno successivo, aveva già introdotto per gli utenti la possibilità di scegliere se confrontarsi con una donna.

A seconda delle interpretazioni soggettive sui dispositivi Apple Quinn risponderà con una voce assolutamente neutrale dal punto di vista del sesso

Questa volta un’ulteriore opzione darà la possibilità di impostare una voce che, a seconda delle interpretazioni soggettive, visto che Apple ha deciso che non comunicherà il genere del doppiatore, potrà somigliare a quella di un uomo o di una donna, in modo da far restare così il dispositivo assolutamente neutrale dal punto di vista del sesso. Per il momento l’opzione è disponibile solo in lingua inglese e per la versione beta di iOS 15.4, ma a breve, come anticipato dagli stessi programmatori di Apple, dovrebbe sbarcare anche nei paesi non anglosassoni, compresa l’Italia.

L’innovazione di Apple non mancherà di creare dibattito tra chi riterrà valida questo tipo di inclusione e chi invece la considererà superflua e inutile, se non addirittura controproducente. Da capire, infine, se Apple farà anche in questo caso ‘scuola’, e se dunque  il modello “gender neutral” sarà adottato anche da altri grandi colossi dell’informatica.

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Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

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🗣 Non è una diminutio?

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🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
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#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L

Si chiamerà Quinn e sarà “gender neutral”: d’ora in poi su iPhone, iPad, Mac o Apple Watch sarà una voce non gendrizzata a rispondere alle vostre domande, curiosità, richieste. Dopo anni di voci femminili, sia per Apple, sia per altri concorrenti come Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft, Apple compie un ulteriore passo in avanti sulla strada dell’inclusione, proponendo una nuova opzione per l’assistente vocale, che non avrà la voce né di un uomo né di una donna. Il nome non è stato scelto a caso: il termine Quinn, infatti, in Irlanda viene utilizzato sia per individui di sesso maschile che femminile.

L'assistente vocale Apple diventa gender neutral: da Siri a Quinn

“Siamo entusiasti di annunciare il lancio di questa nuova voce, offrendo agli utenti sempre più scelta, anche nell’assistente vocale con il quale parlare. Milioni di persone si affidano oggi a Siri, di conseguenza abbiamo lavorato duramente per rendere questa funzione il più personale possibile” fanno sapere dall’azienda di Cupertino, che nel 2020, anche per via dell’influenza di un movimento come il Black Lives Matter, aveva iniziato a fare alcune sperimentazioni con voci di doppiatori neri, e che, l’anno successivo, aveva già introdotto per gli utenti la possibilità di scegliere se confrontarsi con una donna.

A seconda delle interpretazioni soggettive sui dispositivi Apple Quinn risponderà con una voce assolutamente neutrale dal punto di vista del sesso

Questa volta un’ulteriore opzione darà la possibilità di impostare una voce che, a seconda delle interpretazioni soggettive, visto che Apple ha deciso che non comunicherà il genere del doppiatore, potrà somigliare a quella di un uomo o di una donna, in modo da far restare così il dispositivo assolutamente neutrale dal punto di vista del sesso. Per il momento l’opzione è disponibile solo in lingua inglese e per la versione beta di iOS 15.4, ma a breve, come anticipato dagli stessi programmatori di Apple, dovrebbe sbarcare anche nei paesi non anglosassoni, compresa l’Italia.

L’innovazione di Apple non mancherà di creare dibattito tra chi riterrà valida questo tipo di inclusione e chi invece la considererà superflua e inutile, se non addirittura controproducente. Da capire, infine, se Apple farà anche in questo caso ‘scuola’, e se dunque  il modello “gender neutral” sarà adottato anche da altri grandi colossi dell’informatica.

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