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Home » Attualità » Dalla Russia per amore: la storia di Sergio, il bambino venuto da Mosca e di un’adozione felice

Dalla Russia per amore: la storia di Sergio, il bambino venuto da Mosca e di un’adozione felice

Doveva restare una cosa privata, il racconto di mamma Maria Rita Vita alla creatura che non ha fisicamente messo al mondo, ma scelta e voluta: "Grazie a lui è diventata un libro, scritto perché potesse trovare le risposte ai dubbi che possono nascere in un figlio non biologico"

Maria Nudi
21 Febbraio 2022
Maria Rita e il figlio Sergio

Maria Rita e il figlio Sergio

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Da Massa in Russia per amore e con amore. Da Massa a Mosca per regalare un futuro a un bambino piccolo che cresceva in un istituto e che dal primo giorno che lo ha visto è entrato nel cuore di Maria Rita Vita. Quel bambino oggi ha venti anni e lei è la sua mamma. In questa storia d’amore lo aggettivo adottiva è superfluo perché Sergio racconta che Maria Rita gli ha donato la vita. Una storia che fa palpitare il cuore e che dona un messaggio di speranza.
Maria Rita Vita e il figlio Sergio
Maria Rita Vita e il figlio Sergio
La storia
Una storia che avrebbe dovuto restare privata. Era una lettera a un figlio. Era una lettera che Maria Rita Vita aveva scritto a suo figlio Sergio che non ha fisicamente messo al mondo ma che lo ha scelto e voluto da quando lo ha incontrato la prima volta e a lui ha donato il suo amore di mamma senza confini e senza barriere. Lettera a un figlio Sergio che avrebbe dovuto essere un ricordo di famiglia , ma siccome l’amore fa miracoli per desiderio del ragazzo che a sua volta prova un amore grande per la mamma è diventata un libro. Il libro si intitola Si Tu, proprio Tu (casa editrice Il Papavero d’Autore), prima edizione a marzo 2021 in piena pandemia “E’ la storia della nostra adozione. Avevo scritto questo libro a mano su album fotografici per abbinare le parole alle immagini, perché mio figlio potesse trovare le risposte alle domande che possono nascere in un figlio che non è biologico”.
La copertina del libro che Maria Rita Vita ha dedicato al figlio adottivo Sergio
La copertina del libro che Maria Rita Vita ha dedicato al figlio adottivo Sergio Lenzetti, 20 anni

Il racconto

“Volevo spiegargli come era stato il nostro incontro, era un bambino di poco meno di tre anni, perché avevo voluto adottare proprio lui”,  racconta Maria Rita Vita e mentre parla al telefono si sente il battito del suo cuore.
“In questo libro la mia passione per l’arte (Maria Rita Vita è una pittrice che ha avuto il privilegio di esporre a Dubai) non  compare. Cì è solo solo esclusivamente il mio ruolo di mamma che ha cercato di donare a suo figlio tutto il suo amore” spiega Maria Rita Vita.
Come si articola il libro ?
“Il libro si divide in tre parti. Ognuna scritta al rientro dai viaggi  a Mosca. Il primo per conoscere mio figlio. Il secondo per la sentenza del tribunale di Mosca. E il terzo per portarlo via dall’istituto e portarlo a casa.  Per essere la sua mamma educarlo accudirlo difenderlo con tutto lo amore che ho e che posso donargli. Il libro racconta la pratica dell’adozione fino allo arrivo di Sergio a casa. E’ un libro scritto per lui. Non volevo pubblicarlo ma Sergio (Sergio Lenzetti) lo ha preso e lo ha fatto leggerlo al già presidente del Premio Bancarella, Giancarlo Perazzini, e alla moglie archeologa Monica Garruzzo dicendo che voleva rendere pubblica la sua storia come testimonianza per le coppie che vogliono intraprendere il passo della adozione e per chi viene adottato. Come dicevo il libro è ambientato in Russia. Sergio aveva 2 anni e otto mesi. Ora ne ha 20. Dice che gli ho donato il mare che per lui è il simbolo della libertà. Dice che gli ho donato il futuro e la vita” (la voce di Maria Rita Vita si incrina per l’emozione, ndr).
Le pagine vergate a mano da Maria Rita Vita, dalle quali è nato il libro dedicato al figlio adottivo Sergio
Le pagine vergate a mano da Maria Rita Vita, dalle quali è nato il libro dedicato al figlio adottivo Sergio Lenzetti, 20 anni

Nella copertina del libro c’è lui ?

“Sì, ha voluto lui la foto scattata dagli amici a Marina di Massa”.
La parola a Sergio
“Con la mia famiglia ho trovato l’amore – le parole del bellissimo ragazzo – . Cosa posso desiderare di più. Voglio che la gente conosca la mia storia per far comprendere  che essere adottati  non significa partire svantaggiati”.
“Ho la fortuna di vivere in una famiglia che potrebbe essere migliore di chi è un figlio biologico”, conclude Sergio con coraggio e con determinazione. Sergio lavora in un locale famoso di Forte dei Marmi. Un giorno vorrà essere genitore. Gli piace il rapporto con gli altri, ama il mare gioca a scacchi e gli piace giocare con l’arco. E lui ha centrato il bersaglio della sua vita.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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Una storia che avrebbe dovuto restare privata. Era una lettera a un figlio. Era una lettera che Maria Rita Vita aveva scritto a suo figlio Sergio che non ha fisicamente messo al mondo ma che lo ha scelto e voluto da quando lo ha incontrato la prima volta e a lui ha donato il suo amore di mamma senza confini e senza barriere. Lettera a un figlio Sergio che avrebbe dovuto essere un ricordo di famiglia , ma siccome l'amore fa miracoli per desiderio del ragazzo che a sua volta prova un amore grande per la mamma è diventata un libro. Il libro si intitola Si Tu, proprio Tu (casa editrice Il Papavero d'Autore), prima edizione a marzo 2021 in piena pandemia "E' la storia della nostra adozione. Avevo scritto questo libro a mano su album fotografici per abbinare le parole alle immagini, perché mio figlio potesse trovare le risposte alle domande che possono nascere in un figlio che non è biologico".
La copertina del libro che Maria Rita Vita ha dedicato al figlio adottivo Sergio
La copertina del libro che Maria Rita Vita ha dedicato al figlio adottivo Sergio Lenzetti, 20 anni

Il racconto

"Volevo spiegargli come era stato il nostro incontro, era un bambino di poco meno di tre anni, perché avevo voluto adottare proprio lui",  racconta Maria Rita Vita e mentre parla al telefono si sente il battito del suo cuore.
"In questo libro la mia passione per l'arte (Maria Rita Vita è una pittrice che ha avuto il privilegio di esporre a Dubai) non  compare. Cì è solo solo esclusivamente il mio ruolo di mamma che ha cercato di donare a suo figlio tutto il suo amore" spiega Maria Rita Vita.
Come si articola il libro ?
"Il libro si divide in tre parti. Ognuna scritta al rientro dai viaggi  a Mosca. Il primo per conoscere mio figlio. Il secondo per la sentenza del tribunale di Mosca. E il terzo per portarlo via dall'istituto e portarlo a casa.  Per essere la sua mamma educarlo accudirlo difenderlo con tutto lo amore che ho e che posso donargli. Il libro racconta la pratica dell'adozione fino allo arrivo di Sergio a casa. E' un libro scritto per lui. Non volevo pubblicarlo ma Sergio (Sergio Lenzetti) lo ha preso e lo ha fatto leggerlo al già presidente del Premio Bancarella, Giancarlo Perazzini, e alla moglie archeologa Monica Garruzzo dicendo che voleva rendere pubblica la sua storia come testimonianza per le coppie che vogliono intraprendere il passo della adozione e per chi viene adottato. Come dicevo il libro è ambientato in Russia. Sergio aveva 2 anni e otto mesi. Ora ne ha 20. Dice che gli ho donato il mare che per lui è il simbolo della libertà. Dice che gli ho donato il futuro e la vita" (la voce di Maria Rita Vita si incrina per l'emozione, ndr).
Le pagine vergate a mano da Maria Rita Vita, dalle quali è nato il libro dedicato al figlio adottivo Sergio
Le pagine vergate a mano da Maria Rita Vita, dalle quali è nato il libro dedicato al figlio adottivo Sergio Lenzetti, 20 anni
Nella copertina del libro c'è lui ?
"Sì, ha voluto lui la foto scattata dagli amici a Marina di Massa".
La parola a Sergio
"Con la mia famiglia ho trovato l'amore - le parole del bellissimo ragazzo - . Cosa posso desiderare di più. Voglio che la gente conosca la mia storia per far comprendere  che essere adottati  non significa partire svantaggiati".
"Ho la fortuna di vivere in una famiglia che potrebbe essere migliore di chi è un figlio biologico", conclude Sergio con coraggio e con determinazione. Sergio lavora in un locale famoso di Forte dei Marmi. Un giorno vorrà essere genitore. Gli piace il rapporto con gli altri, ama il mare gioca a scacchi e gli piace giocare con l'arco. E lui ha centrato il bersaglio della sua vita.
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