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Home » Attualità » Daltonismo, quando il mondo ti esclude perchè non riconosci i suoi colori

Daltonismo, quando il mondo ti esclude perchè non riconosci i suoi colori

Chi ne soffre deve affrontare varie problematiche nella vita quotidiana: alcune professioni sono off limits e altre carriere risultano più difficili

Maurizio Costanzo
29 Ottobre 2022
Daltonismo: il difetto visivo che colpisce gran parte della popolazione mondiale

Daltonismo: il difetto visivo che colpisce gran parte della popolazione mondiale

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Il cielo azzurro che non è azzurro, le fragole che non sono rosse, i semafori e la bandiera italiana che hanno colori diversi. Come il cubo di Rubik, le immagini sui libri, i quadri, i film in televisione. La domanda, che si fanno in tanti, è sempre la stessa: come vedono i daltonici? Questo difetto visivo riguarda una buona fetta della popolazione mondiale. Sono tanti i dubbi, i luoghi comuni, i pregiudizi, persino le convinzioni infondate su questo disturbo della vista, una condizione che erroneamente viene intesa come incapacità di vedere i colori ma che, invece, causa la visione di colori diversi da quelli che percepisce la maggioranza delle persone.

Il mondo visto attraverso gli occhi dei daltonici. Fonte: Corriere della Sera

I tre tipi di daltonismo al centro del progetto della Fondazione Colour Blind Awareness

Non sono in grado di percepire la luce rossa e per questo hanno difficoltà a differenziare il rosso dal verde (protanopia); oppure non sono in grado di percepire la luce verde, distinguendolo a difficoltà dal rosso e da alcune tonalità di grigio, viola e blu (deuteranopia); o ancora, non sono in grado di percepire la luce blu, con difficoltà a distinguere il colore azzurro dal grigio, il viola scuro dal nero, il verde dal blu e l’arancione dal rosso (tritanopia). Sono i tre tipi di daltonismo, al centro di un progetto con cui la Fondazione Colour Blind Awareness ha voluto dimostrare, tramite uno speciale software, come chi soffre di questo difetto di vista vede più di 30 luoghi attorno al mondo.

I tipi di daltonismo dal colore rosso e verde (protanopia e deuteranopia) sono difetti puramente ereditari, e quindi le persone affette ne soffrono dalla nascita. L’8% degli uomini e solo lo 0,5% delle donne sono colpiti. Anche il daltonismo del colore blu (tritanopia) può essere ereditato e gli uomini e le donne sono ugualmente colpiti (in generale è molto raro circa 1 su 50 000 persone). Alternativamente, può essere acquisito tramite alcune medicine o causato da malattie quali il diabete e la sclerosi multipla.

Il daltonismo è causa di molte difficoltà nella vita quotidiana per chi ne soffre: a scuola per le informazioni relative ai colori quali quaderni scolastici, risorse educative sui siti web o istruzioni in classe; nell’ambito lavorativo per le grafiche colorate in una presentazione; nella scelta dell’abbigliamento; nel fare la spesa, lavori di giardinaggio, guardare/fare sport, guidare e utilizzare mappe e informazioni di navigazione come la cartina della metropolitana di Londra.

Oltre alle difficoltà nella vita quotidiana arrivano anche quelle lavorative

Tante anche le difficoltà lavorative: precluse ai daltonici sono molte professioni, nelle forze armate, servizi di pronto soccorso, elettricisti, piloti di aerei e treni e alcuni professione marittimi. Inoltre, molte altre carriere sono molto più difficili come quelle dei dottori, designer, ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), orticoltura. È una lista infinita che costringe le persone con daltonismo a trovare strategie alternative e ad affidarsi a colleghi o software per identificare i colori.

Per aiutare i daltonici, le scuole e le imprese dovrebbero garantire che qualsiasi informazione fornita contenente colori venga anche comunicata in un altro modo, quale testo, simbolo e schema. Le scuole devono rendersi conto che i risultati degli esami scolastici potrebbero essere migliori se gli studenti daltonici ricevessero un adeguato supporto dal primo anno di scuola. Anche i negozi potrebbero aumentare i propri clienti del 5% offrendo etichette appropriate. Ad esempio, i negozi di abbigliamento, sia fisici che online, potrebbero attirare i clienti daltonici aggiungendo informazioni sui colori sulle etichette o nelle descrizioni sui siti web.

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"In concerto facciamo molti brani nostri, nuovi e vecchi, ci siamo portati dietro qualche cover, delle parti strumentali. A livello umano per noi i concerti sono un vero e proprio incontro con le persone che comprano il biglietto. Usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci." 

L
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  • Si chiama Olesya Krivtsova, ha 19 anni ed è russa. Segni particolari: un tatuaggio contro Putin, rischia fino a 10 anni di carcere.

L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Il cielo azzurro che non è azzurro, le fragole che non sono rosse, i semafori e la bandiera italiana che hanno colori diversi. Come il cubo di Rubik, le immagini sui libri, i quadri, i film in televisione. La domanda, che si fanno in tanti, è sempre la stessa: come vedono i daltonici? Questo difetto visivo riguarda una buona fetta della popolazione mondiale. Sono tanti i dubbi, i luoghi comuni, i pregiudizi, persino le convinzioni infondate su questo disturbo della vista, una condizione che erroneamente viene intesa come incapacità di vedere i colori ma che, invece, causa la visione di colori diversi da quelli che percepisce la maggioranza delle persone.
Il mondo visto attraverso gli occhi dei daltonici. Fonte: Corriere della Sera

I tre tipi di daltonismo al centro del progetto della Fondazione Colour Blind Awareness

Non sono in grado di percepire la luce rossa e per questo hanno difficoltà a differenziare il rosso dal verde (protanopia); oppure non sono in grado di percepire la luce verde, distinguendolo a difficoltà dal rosso e da alcune tonalità di grigio, viola e blu (deuteranopia); o ancora, non sono in grado di percepire la luce blu, con difficoltà a distinguere il colore azzurro dal grigio, il viola scuro dal nero, il verde dal blu e l'arancione dal rosso (tritanopia). Sono i tre tipi di daltonismo, al centro di un progetto con cui la Fondazione Colour Blind Awareness ha voluto dimostrare, tramite uno speciale software, come chi soffre di questo difetto di vista vede più di 30 luoghi attorno al mondo. I tipi di daltonismo dal colore rosso e verde (protanopia e deuteranopia) sono difetti puramente ereditari, e quindi le persone affette ne soffrono dalla nascita. L'8% degli uomini e solo lo 0,5% delle donne sono colpiti. Anche il daltonismo del colore blu (tritanopia) può essere ereditato e gli uomini e le donne sono ugualmente colpiti (in generale è molto raro circa 1 su 50 000 persone). Alternativamente, può essere acquisito tramite alcune medicine o causato da malattie quali il diabete e la sclerosi multipla. Il daltonismo è causa di molte difficoltà nella vita quotidiana per chi ne soffre: a scuola per le informazioni relative ai colori quali quaderni scolastici, risorse educative sui siti web o istruzioni in classe; nell'ambito lavorativo per le grafiche colorate in una presentazione; nella scelta dell'abbigliamento; nel fare la spesa, lavori di giardinaggio, guardare/fare sport, guidare e utilizzare mappe e informazioni di navigazione come la cartina della metropolitana di Londra.

Oltre alle difficoltà nella vita quotidiana arrivano anche quelle lavorative

Tante anche le difficoltà lavorative: precluse ai daltonici sono molte professioni, nelle forze armate, servizi di pronto soccorso, elettricisti, piloti di aerei e treni e alcuni professione marittimi. Inoltre, molte altre carriere sono molto più difficili come quelle dei dottori, designer, ICT (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione), orticoltura. È una lista infinita che costringe le persone con daltonismo a trovare strategie alternative e ad affidarsi a colleghi o software per identificare i colori. Per aiutare i daltonici, le scuole e le imprese dovrebbero garantire che qualsiasi informazione fornita contenente colori venga anche comunicata in un altro modo, quale testo, simbolo e schema. Le scuole devono rendersi conto che i risultati degli esami scolastici potrebbero essere migliori se gli studenti daltonici ricevessero un adeguato supporto dal primo anno di scuola. Anche i negozi potrebbero aumentare i propri clienti del 5% offrendo etichette appropriate. Ad esempio, i negozi di abbigliamento, sia fisici che online, potrebbero attirare i clienti daltonici aggiungendo informazioni sui colori sulle etichette o nelle descrizioni sui siti web.
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