
Una manifestazione contro l'omotransfobia
“Vennero a prendere me, e stavolta c’eravamo tutt*”: è questo il grido che riunirà il 17 maggio a Roma le realtà LGBTQIA+ a Piazzale Ostiense, a Roma, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. La grande manifestazione nazionale, che riunisce gruppi e associazioni aderenti al manifesto “La strada dei diritti”, si propone di opporsi alla “caccia alle streghe globale” che si esprime come “un attacco a tutto campo ai diritti delle donne, delle persone LGBTQIA*+ e delle minoranze razzializzate e marginalizzate” e che, secondo gli organizzatori, rischia di aprire “la strada all’autoritarismo e al fascismo”.
L’accorato appello alla partecipazione
L’invito alla mobilitazione passa attraverso una rielaborazione del famoso sermone del pastore tedesco Martin Niemöller, risalente agli anni del nazismo. Il famoso testo, che nella sua forma originale inizia con “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano”, è stato rivisto in chiave queer.

Lo legge la drag queen Priscilla in un reel diffuso su Intagram: “Prima vennero a prendere le persone trans, e io non dissi nulla, perché non ero trans. Poi toccò alle famiglie arcobaleno, e io rimasi in silenzio. Poi vennero a prendere chi manifestava in Ungheria, e io guardai altrove. Poi vennero a prendere chi faceva educazione affettiva, e io pensai ‘non mi riguarda’”. “Il 17 maggio scendiamo in piazza a Roma per un’Italia antifascista, accogliente e plurale - aggiunge Priscilla nel video. - Possiamo scegliere da che parte stare e un giorno poter dire “Vennero a prendere me, e c’eravamo tutte”. Gli appelli sui social da parte di vip e celebrità sono tantissimi: dalla creator Nicole Rossi, all’autore Giorgio Bozzo, dalla conduttrice Carolina Di Domenico, all’attore Pietro Turano, dalla comica Chiara Francini, alla cantante BigMama.
I temi della manifestazione
Oltre a schierarsi contro l’omolesbotransfobia e a favore della prevenzione e dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, gli organizzatori chiedono lo scioglimento immediato del tavolo tecnico sulla “disforia di genere”, “istituito da Roccella e Schillaci senza il coinvolgimento delle persone trans*”. Tra le rivendicazioni, anche quella della necessità di riconoscere l’omogenitorialità e il diritto all’adozione per le coppie LGBTQ+ e persone single, oltre che l’accesso alla PMA e il matrimonio egualitario.
“Esigiamo un Paese che riconosca il diritto all’autodeterminazione” si legge poi nel comunicato, che parla di diritto all’aborto e politiche di informazione e prevenzione per la salute sessuale e il benessere psicologico. Vengono chieste azioni culturali e legislative contro i crimini d’odio, oltre che “una legge che condanni le pratiche di conversione”. C’è spazio anche per le rivendicazioni anticoloniali e propal: “Condanniamo apertamente chi calpesta i diritti umani ed è responsabile di crimini contro l’umanità. (...) Siamo solidali con il popolo palestinese e con tutti i popoli oppressi e martoriati dai conflitti”.