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Home » Attualità » Disabilità, la strategia della Convenzione Onu per sconfiggere le discriminazioni

Disabilità, la strategia della Convenzione Onu per sconfiggere le discriminazioni

In Italia le persone con disabilità sono circa 4,5 milioni cioè il 7,2% della popolazione e sono più povere rispetto agli altri cittadini dell'Unione Europea

Redazione
12 Agosto 2022
Persona con disabilità

Persona con disabilità

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“Le persone con disabilità, circa 4,5 milioni in Italia cioè il 7,2% della popolazione, sono più povere degli altri cittadini dell’Unione Europea, trovano meno opportunità di lavoro ed hanno più limitate le loro possibilità di godere della propria autonomia, eguaglianza e inclusione sociale, nonché di beni e servizi quali l’istruzione, la sanità, i trasporti, gli alloggi e la tecnologia”.

Parola di Marco Farinelli, invalido civile al 100% e inabile al lavoro, come riportato sul sito del Centro regionale informazione delle Nazioni Unite. Riportiamo le sue parole perché aprano uno spiraglio importante di riflessione su quale sia la condizione, oggi, delle persone con disabilità e quali siano gli strumenti esistenti ma spesso inapplicati per rendere la loro una vita piena e accessibile come quella di tutti gli altri.

La Strategia europea sulla disabilità 2021-2030

“Per contrastare la discriminazione ancora esistente in tema e affrontare in tutta l’UE, con modalità omogenee, le tante forme di barriere è stata adottata dalla Commissione europea a marzo 2021 la Strategia europea sulla disabilità 2021-2030. La Strategia si basa sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità di cui l’UE è firmataria e tiene conto dell’esperienza del Piano d’azione sulla disabilità 2004-2010 e della Strategia europea sulla disabilità 2010-2020. Tuttavia tale Convenzione, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto strumento internazionale già vincolante per gli Stati parti.

La Commissione europea, a marzo 2021, ha adottato la Strategia europea sulla disabilità 2021-2030

Infatti con la Legge 3 marzo 2009 n. 18 il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e del relativo protocollo opzionale, sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007, che diventa legge dello Stato. Il 23 dicembre 2010 l’Unione Europea ratifica appunto la Convenzione. Trova pertanto applicazione anche nei confronti di tutte le persone con disabilità italiane e ne riconosce a pieno titolo lo status di cittadini di questo Paese; qui si chiede urgentemente oggi, senza ulteriori passaggi e lungaggini che posticipino i diritti fondamentali delle persone disabili dal 2002 al 2030, che in questa turbolenta fase politica italiana e geo-politica globale sia data attuazione alla Convenzione ONU, che, è bene ripeterlo, in Italia coinvolge circa 4,5 milioni disabili che sono tra le persone più fragili del paese.

percorso disabili
La Convenzione è stata ratificata dal Parlamento italiano diventando legge di Stato

La Convenzione ONU si inserisce nel più ampio contesto della tutela e della promozione dei diritti umani, definito in sede internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948 e consolidatosi nel corso dei decenni, confermando in favore delle persone con disabilità i principi fondamentali in tema di riconoscimento dei diritti di pari opportunità e di non discriminazione. In questo senso, è già stata depositata una petizione al Parlamento europeo e si chiede alle forze politiche di includere la Convenzione Onu nelle proprie agende di governo.
Nei suoi principi ispiratori la Convenzione intende assicurare che le persone disabili possano godere, sulla base degli ordinamenti degli Stati di appartenenza, dei principi generali di pari opportunità, ed è stata definita come “il primo grande trattato sui diritti umani del XXI Secolo“, approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea delle Nazioni Unite dopo quattro anni di negoziati.

La convenzione è considerata “il primo grande trattato sui diritti umani del XXI Secolo” (Notizie Geopolitiche)

Scopo della Convenzione, che si compone di un preambolo e di 50 articoli, è quello di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. A tal fine la condizione di disabilità viene ricondotta all’esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti, portatori di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali a lungo termine, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società. Alla Convenzione si affianca un Protocollo opzionale, composto da 18 articoli, anch’esso sottoscritto e ratificato dall’Italia e dall’Unione Europea. In breve, tale Convenzione ONU in Italia è ancora largamente inattuata, e si chiede urgentemente, essendo legalmente vincolante dal 2009, di completarne l’attuazione, per la sicurezza delle persone disabili in questa fase di turbolenza politica e geo-politica globale”.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
"Le persone con disabilità, circa 4,5 milioni in Italia cioè il 7,2% della popolazione, sono più povere degli altri cittadini dell’Unione Europea, trovano meno opportunità di lavoro ed hanno più limitate le loro possibilità di godere della propria autonomia, eguaglianza e inclusione sociale, nonché di beni e servizi quali l’istruzione, la sanità, i trasporti, gli alloggi e la tecnologia". Parola di Marco Farinelli, invalido civile al 100% e inabile al lavoro, come riportato sul sito del Centro regionale informazione delle Nazioni Unite. Riportiamo le sue parole perché aprano uno spiraglio importante di riflessione su quale sia la condizione, oggi, delle persone con disabilità e quali siano gli strumenti esistenti ma spesso inapplicati per rendere la loro una vita piena e accessibile come quella di tutti gli altri.

La Strategia europea sulla disabilità 2021-2030

"Per contrastare la discriminazione ancora esistente in tema e affrontare in tutta l’UE, con modalità omogenee, le tante forme di barriere è stata adottata dalla Commissione europea a marzo 2021 la Strategia europea sulla disabilità 2021-2030. La Strategia si basa sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità di cui l’UE è firmataria e tiene conto dell’esperienza del Piano d’azione sulla disabilità 2004-2010 e della Strategia europea sulla disabilità 2010-2020. Tuttavia tale Convenzione, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto strumento internazionale già vincolante per gli Stati parti.
La Commissione europea, a marzo 2021, ha adottato la Strategia europea sulla disabilità 2021-2030
Infatti con la Legge 3 marzo 2009 n. 18 il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e del relativo protocollo opzionale, sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007, che diventa legge dello Stato. Il 23 dicembre 2010 l’Unione Europea ratifica appunto la Convenzione. Trova pertanto applicazione anche nei confronti di tutte le persone con disabilità italiane e ne riconosce a pieno titolo lo status di cittadini di questo Paese; qui si chiede urgentemente oggi, senza ulteriori passaggi e lungaggini che posticipino i diritti fondamentali delle persone disabili dal 2002 al 2030, che in questa turbolenta fase politica italiana e geo-politica globale sia data attuazione alla Convenzione ONU, che, è bene ripeterlo, in Italia coinvolge circa 4,5 milioni disabili che sono tra le persone più fragili del paese.
percorso disabili
La Convenzione è stata ratificata dal Parlamento italiano diventando legge di Stato
La Convenzione ONU si inserisce nel più ampio contesto della tutela e della promozione dei diritti umani, definito in sede internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948 e consolidatosi nel corso dei decenni, confermando in favore delle persone con disabilità i principi fondamentali in tema di riconoscimento dei diritti di pari opportunità e di non discriminazione. In questo senso, è già stata depositata una petizione al Parlamento europeo e si chiede alle forze politiche di includere la Convenzione Onu nelle proprie agende di governo. Nei suoi principi ispiratori la Convenzione intende assicurare che le persone disabili possano godere, sulla base degli ordinamenti degli Stati di appartenenza, dei principi generali di pari opportunità, ed è stata definita come "il primo grande trattato sui diritti umani del XXI Secolo", approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea delle Nazioni Unite dopo quattro anni di negoziati.
La convenzione è considerata "il primo grande trattato sui diritti umani del XXI Secolo" (Notizie Geopolitiche)
Scopo della Convenzione, che si compone di un preambolo e di 50 articoli, è quello di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. A tal fine la condizione di disabilità viene ricondotta all’esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti, portatori di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali a lungo termine, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società. Alla Convenzione si affianca un Protocollo opzionale, composto da 18 articoli, anch’esso sottoscritto e ratificato dall’Italia e dall’Unione Europea. In breve, tale Convenzione ONU in Italia è ancora largamente inattuata, e si chiede urgentemente, essendo legalmente vincolante dal 2009, di completarne l’attuazione, per la sicurezza delle persone disabili in questa fase di turbolenza politica e geo-politica globale".
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