Seattle è diventata la prima città degli Stati Uniti a vietare la
discriminazione basata sulla casta. Una pratica che
l'India, dove la divisione della società indù in rigidi gruppi gerarchici è nata oltre 3.000 anni fa, ha vietato nel 1948, anche se l'ideologia continua ancora oggi sia nella regione asiatica che nelle comunità della diaspora negli Usa. Nella più grande città dello Stato di Washington, che ospita oltre 500.000 asiatici, è stato decisivo il voto in consiglio comunale su una proposta di legge della consigliera
Kshama Sawant.
Una mossa contro i pregiudizi
Cresciuta in una famiglia bramina di casta superiore, la donna ha proposto l'ordinanza a gennaio, ricevendo in cambio un'ondata di sostegno, e ha dichiarato che la lotta contro questo tipo di
pregiudizi "è profondamente legata alla lotta contro tutte le forme di oppressione". I sostenitori del provvedimento affermano che la misura è necessaria per evitare che la discriminazione di casta diventi più diffusa negli Stati Uniti e la nuova legge approvata martedì 21 febbraio dal consiglio comunale segue in effetti analoghi divieti introdotti negli ultimi anni nei campus delle università statunitensi. L'ordinanza è stata invece osteggiata da alcuni gruppi
indù americani, che sostengono che il divieto non sia necessario in quanto la legge statunitense già vieta questo
tipo di discriminazione.
L'attivista Thenmozhi Soundararajan (Twitter)
I contrari all'ordinanza
In una lettera aperta, la
Hindu American Federation, con sede a Washington DC, ha affermato che, sebbene gli obiettivi dell'ordinanza siano lodevoli, essa "individua e prende ingiustamente di mira un'intera comunità, sulla base della sua provenienza nazionale e delle sue origini, perché sia trattata in modo differenziato". Inoltre aggiungono che gli indiani d'America rappresentano meno del
2% della popolazione dello Stato di Washington e che non ci sono prove di una discriminazione diffusa basata sulla casta. "La discriminazione di casta non avviene solo in altri Paesi", ha spiegato invece Kshama Sawant, l'unica indo-americana nel consiglio comunale della città. "Viene subita dai lavoratori sud-asiatici e dagli immigrati sul posto di lavoro, anche nel settore tecnologico, a Seattle e nelle città di tutto il Paese". La consigliera, di orientamento socialista, ha già raccontato di essere stata testimone di tali forme di
razzismo.
La divisione in caste
Il sistema della caste hindu
La casta è un
sistema gerarchico stabilito nelle scritture
indù che
classifica le persone in base allo
status rituale, alla "purezza" e alla professione. Riguarda oltre 1,9 miliardi di persone in tutto il mondo e oltre 5,7 milioni di americani. Molte persone classificate secondo questa gerarchia negli Stati Uniti hanno subito aggressioni fisiche e verbali, sono state trattate ingiustamente sul lavoro, discriminate nei loro luoghi di culto, rifiutate in una relazione sentimentale e altro ancora. Il
movimento per l'equità di casta ha spinto istituzioni come l'Università di Harvard e il sistema universitario statale della California a stabilire forme di protezione per gli studenti. Nel 2020, una causa per discriminazione di casta contro la società di servizi tecnologici
Cisco ha aperto la strada alla possibilità per le persone oppresse dalla casta di condividere le loro storie. "Questa campagna dimostra che l'intersezionalità vince", afferma l'attivista per i diritti dei Dalit
Thenmozhi Soundararajan ad Al Jazeera. "Il punto fondamentale, per noi, è che nessuno vuole più subire il trauma della casta. Quello che vogliamo è andare verso la guarigione, ma la riconciliazione non può avvenire se non c'è un rimedio alla grave discriminazione che stiamo affrontando".