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Diventare italiani: l'oro olimpico di Jacobs ha riaperto la questione. Ecco quanti sono gli stranieri nel paese e come si acquisisce la cittadinanza

di DOMENICO GUARINO -
2 agosto 2021
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La storica medaglia olimpica vinta nei 100 metri piani da Marcell Jakobs ha rilanciato la discussione sulla cittadinanza italiana per i figli di stranieri. Marcell è nato in Texas e la madre lo ha riportato in Italia bambino, dopo la separazione con il padre. Per cui è cittadino italiano a tutti gli effetti. Ma per una pura casualità. Tanti come lui, o in condizioni solo leggermente diverse, sono costretti invece a rimanere nel limbo per anni. Fantasmi nel ghetto di una cittadinanza di fatto ma non di diritto, che la legge per ora non contempla. Anche perché il dibattito su questi temi in Italia è viziato da ogni sorta di pregiudizi. Che si basano anche su una scarsa conoscenza del fenomeno, amplificato spesso proprio dalla stampa

Quanti stranieri in Italia?

La prima questione riguarda quanti sono effettivamente gli stranieri residenti in Italia. E già qui troviamo le prime sorprese. Perché se è vero che nei primi mesi del 2021 c’è stato un aumento degli arrivi di migranti in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la percezione della presenza straniera nel paese è assolutamente sproporzionata. Non è un fenomeno solo italiano, tanto che, secondo uno studio condotto nel 2019 da Ipsos, CiakMigraction, che ha misurato la percezione pubblica dei migranti c’è una tendenza generalizzata a sovradimensionare la presenza di migranti sul territorio nazionale. Gli italiani in particolare sovrastimano del 22% la componente straniera della popolazione nazionale. Come riporta lo studio, gli italiani credono infatti che gli stranieri costituiscano il 31% della popolazione residente in Italia, una cifra nettamente superiore al dato reale. Un dato che fa il pari con quello che riguarda la presenza di musulmani sul territorio nazionale, essa stessa grandemente sovradimensionata: in Italia i musulmani costituiscono il 5% della popolazione residente, ma la percezione del campione esaminato è che siano il 22%. In totale gli stranieri residenti in Italia nel 2020 in realtà sono ‘appena’ 5.039.637. Buona parte di loro sono europei: il gruppo più importante è quello originario della Romania (1.145.718 persone). Tra i 10 principali paesi di origine, figurano due paesi dell’Africa settentrionale (Marocco ed Egitto, rispettivamente al terzo e al nono posto), tre europei (Romania, Albania e Ucraina) e cinque asiatici (Cina, Filippine, India, Bangladesh e Pakistan). Il primo paese dell’Africa sub-sahariana per provenienza di stranieri residenti in Italia è la Nigeria, al dodicesimo posto. Rispetto al 2019, c’è stata una crescita in praticamente tutti questi gruppi (a parte una diminuzione nel numero di stranieri provenienti da Albania, Moldova e Ucraina). I cittadini extra-comunitari sono 3,61 milioni (il 72% di tutti gli stranieri residenti in Italia), di cui 1 milione provenienti comunque dal continente europeo, ma da paesi non rientranti nell’area Schengen.

Come si acquisisce la cittadinanza italiana?

Gli stranieri residenti possono inoltrare una richiesta nel caso in cui rispettino una serie di requisiti:
  1. se hanno risieduto in Italia continuativamente per almeno 10 anni (5 se si tratta di rifugiati o apolidi, 4 se si tratta di cittadini comunitari), se possono dimostrare di avere una fonte di reddito che sia sufficiente al sostentamento, se non hanno precedenti penali e nessun motivo ostativo per la sicurezza della Repubblica. Il 41,6% degli stranieri segue questa strada.
2.  per matrimonio (13,4% dei casi). Quest’ultima può essere richiesta solo in presenza di una persona residente legalmente in Italia da un anno in presenza di figli (naturali o adottati) oppure se residente da 2 anni con il coniuge italiano.

Quali sono le motivazioni che spingono gli extra-comunitari a venire in Italia?

Appena nel 15,5% dei casi per inoltrare una richiesta di asilo, nell’11% dei casi per studio. Il principale fattore è il ricongiungimento familiare (57% dei casi). Questo motivo è il più rilevante per tutti i continenti di provenienza fatta eccezione per l’Oceania, seppure con qualche oscillazione: per gli asiatici e gli americani è la motivazione nel 51% dei casi, per gli europei quasi nel 60% e per gli africani arriva fino al 66%. Questi i dati. Speriamo che la vittoria di Marcell e la straordinaria pagina sportiva che ha scritto insieme a Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto, servano a rasserenare il dibattito ed a farlo entrare nel merito della realtà e non della percezione.