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Home » Attualità » Diventare italiani: l’oro olimpico di Jacobs ha riaperto la questione. Ecco quanti sono gli stranieri nel paese e come si acquisisce la cittadinanza

Diventare italiani: l’oro olimpico di Jacobs ha riaperto la questione. Ecco quanti sono gli stranieri nel paese e come si acquisisce la cittadinanza

Si acquisisce il passaporto risiedendo continuativamente in Italia per 10 anni, (4 se comunitari) o per matrimonio. Il ricongiungimento familiare la motivazione più frequente dell'arrivo. Gli stranieri residenti sono poco più di 5 milioni, ma la percezione è che rappresentino il 31% della popolazione, con i musulmani (in realtà il 5%) ritenuti il 22%

Domenico Guarino
2 Agosto 2021
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La storica medaglia olimpica vinta nei 100 metri piani da Marcell Jakobs ha rilanciato la discussione sulla cittadinanza italiana per i figli di stranieri. Marcell è nato in Texas e la madre lo ha riportato in Italia bambino, dopo la separazione con il padre. Per cui è cittadino italiano a tutti gli effetti. Ma per una pura casualità. Tanti come lui, o in condizioni solo leggermente diverse, sono costretti invece a rimanere nel limbo per anni.
Fantasmi nel ghetto di una cittadinanza di fatto ma non di diritto, che la legge per ora non contempla. Anche perché il dibattito su questi temi in Italia è viziato da ogni sorta di pregiudizi. Che si basano anche su una scarsa conoscenza del fenomeno, amplificato spesso proprio dalla stampa

Quanti stranieri in Italia?

La prima questione riguarda quanti sono effettivamente gli stranieri residenti in Italia.
E già qui troviamo le prime sorprese. Perché se è vero che nei primi mesi del 2021 c’è stato un aumento degli arrivi di migranti in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la percezione della presenza straniera nel paese è assolutamente sproporzionata. Non è un fenomeno solo italiano, tanto che, secondo uno studio condotto nel 2019 da Ipsos, CiakMigraction, che ha misurato la percezione pubblica dei migranti c’è una tendenza generalizzata a sovradimensionare la presenza di migranti sul territorio nazionale. Gli italiani in particolare sovrastimano del 22% la componente straniera della popolazione nazionale.
Come riporta lo studio, gli italiani credono infatti che gli stranieri costituiscano il 31% della popolazione residente in Italia, una cifra nettamente superiore al dato reale. Un dato che fa il pari con quello che riguarda la presenza di musulmani sul territorio nazionale, essa stessa grandemente sovradimensionata: in Italia i musulmani costituiscono il 5% della popolazione residente, ma la percezione del campione esaminato è che siano il 22%.
In totale gli stranieri residenti in Italia nel 2020 in realtà sono ‘appena’ 5.039.637. Buona parte di loro sono europei: il gruppo più importante è quello originario della Romania (1.145.718 persone). Tra i 10 principali paesi di origine, figurano due paesi dell’Africa settentrionale (Marocco ed Egitto, rispettivamente al terzo e al nono posto), tre europei (Romania, Albania e Ucraina) e cinque asiatici (Cina, Filippine, India, Bangladesh e Pakistan).
Il primo paese dell’Africa sub-sahariana per provenienza di stranieri residenti in Italia è la Nigeria, al dodicesimo posto. Rispetto al 2019, c’è stata una crescita in praticamente tutti questi gruppi (a parte una diminuzione nel numero di stranieri provenienti da Albania, Moldova e Ucraina).
I cittadini extra-comunitari sono 3,61 milioni (il 72% di tutti gli stranieri residenti in Italia), di cui 1 milione provenienti comunque dal continente europeo, ma da paesi non rientranti nell’area Schengen.

Come si acquisisce la cittadinanza italiana?

Gli stranieri residenti possono inoltrare una richiesta nel caso in cui rispettino una serie di requisiti:

  1. se hanno risieduto in Italia continuativamente per almeno 10 anni (5 se si tratta di rifugiati o apolidi, 4 se si tratta di cittadini comunitari), se possono dimostrare di avere una fonte di reddito che sia sufficiente al sostentamento, se non hanno precedenti penali e nessun motivo ostativo per la sicurezza della Repubblica. Il 41,6% degli stranieri segue questa strada.

2.  per matrimonio (13,4% dei casi). Quest’ultima può essere richiesta solo in presenza di una persona residente legalmente in Italia da un anno in presenza di figli (naturali o adottati) oppure se residente da 2 anni con il coniuge italiano.

Quali sono le motivazioni che spingono gli extra-comunitari a venire in Italia?

Appena nel 15,5% dei casi per inoltrare una richiesta di asilo, nell’11% dei casi per studio. Il principale fattore è il ricongiungimento familiare (57% dei casi). Questo motivo è il più rilevante per tutti i continenti di provenienza fatta eccezione per l’Oceania, seppure con qualche oscillazione: per gli asiatici e gli americani è la motivazione nel 51% dei casi, per gli europei quasi nel 60% e per gli africani arriva fino al 66%.

Questi i dati. Speriamo che la vittoria di Marcell e la straordinaria pagina sportiva che ha scritto insieme a Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto, servano a rasserenare il dibattito ed a farlo entrare nel merito della realtà e non della percezione.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia

La storica medaglia olimpica vinta nei 100 metri piani da Marcell Jakobs ha rilanciato la discussione sulla cittadinanza italiana per i figli di stranieri. Marcell è nato in Texas e la madre lo ha riportato in Italia bambino, dopo la separazione con il padre. Per cui è cittadino italiano a tutti gli effetti. Ma per una pura casualità. Tanti come lui, o in condizioni solo leggermente diverse, sono costretti invece a rimanere nel limbo per anni. Fantasmi nel ghetto di una cittadinanza di fatto ma non di diritto, che la legge per ora non contempla. Anche perché il dibattito su questi temi in Italia è viziato da ogni sorta di pregiudizi. Che si basano anche su una scarsa conoscenza del fenomeno, amplificato spesso proprio dalla stampa

Quanti stranieri in Italia?

La prima questione riguarda quanti sono effettivamente gli stranieri residenti in Italia. E già qui troviamo le prime sorprese. Perché se è vero che nei primi mesi del 2021 c’è stato un aumento degli arrivi di migranti in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la percezione della presenza straniera nel paese è assolutamente sproporzionata. Non è un fenomeno solo italiano, tanto che, secondo uno studio condotto nel 2019 da Ipsos, CiakMigraction, che ha misurato la percezione pubblica dei migranti c’è una tendenza generalizzata a sovradimensionare la presenza di migranti sul territorio nazionale. Gli italiani in particolare sovrastimano del 22% la componente straniera della popolazione nazionale. Come riporta lo studio, gli italiani credono infatti che gli stranieri costituiscano il 31% della popolazione residente in Italia, una cifra nettamente superiore al dato reale. Un dato che fa il pari con quello che riguarda la presenza di musulmani sul territorio nazionale, essa stessa grandemente sovradimensionata: in Italia i musulmani costituiscono il 5% della popolazione residente, ma la percezione del campione esaminato è che siano il 22%. In totale gli stranieri residenti in Italia nel 2020 in realtà sono ‘appena’ 5.039.637. Buona parte di loro sono europei: il gruppo più importante è quello originario della Romania (1.145.718 persone). Tra i 10 principali paesi di origine, figurano due paesi dell’Africa settentrionale (Marocco ed Egitto, rispettivamente al terzo e al nono posto), tre europei (Romania, Albania e Ucraina) e cinque asiatici (Cina, Filippine, India, Bangladesh e Pakistan). Il primo paese dell’Africa sub-sahariana per provenienza di stranieri residenti in Italia è la Nigeria, al dodicesimo posto. Rispetto al 2019, c’è stata una crescita in praticamente tutti questi gruppi (a parte una diminuzione nel numero di stranieri provenienti da Albania, Moldova e Ucraina). I cittadini extra-comunitari sono 3,61 milioni (il 72% di tutti gli stranieri residenti in Italia), di cui 1 milione provenienti comunque dal continente europeo, ma da paesi non rientranti nell’area Schengen.

Come si acquisisce la cittadinanza italiana?

Gli stranieri residenti possono inoltrare una richiesta nel caso in cui rispettino una serie di requisiti:
  1. se hanno risieduto in Italia continuativamente per almeno 10 anni (5 se si tratta di rifugiati o apolidi, 4 se si tratta di cittadini comunitari), se possono dimostrare di avere una fonte di reddito che sia sufficiente al sostentamento, se non hanno precedenti penali e nessun motivo ostativo per la sicurezza della Repubblica. Il 41,6% degli stranieri segue questa strada.
2.  per matrimonio (13,4% dei casi). Quest’ultima può essere richiesta solo in presenza di una persona residente legalmente in Italia da un anno in presenza di figli (naturali o adottati) oppure se residente da 2 anni con il coniuge italiano.

Quali sono le motivazioni che spingono gli extra-comunitari a venire in Italia?

Appena nel 15,5% dei casi per inoltrare una richiesta di asilo, nell’11% dei casi per studio. Il principale fattore è il ricongiungimento familiare (57% dei casi). Questo motivo è il più rilevante per tutti i continenti di provenienza fatta eccezione per l’Oceania, seppure con qualche oscillazione: per gli asiatici e gli americani è la motivazione nel 51% dei casi, per gli europei quasi nel 60% e per gli africani arriva fino al 66%. Questi i dati. Speriamo che la vittoria di Marcell e la straordinaria pagina sportiva che ha scritto insieme a Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto, servano a rasserenare il dibattito ed a farlo entrare nel merito della realtà e non della percezione.
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